Quando tu trasportata nel bosso la ragazza di fresate era morta

Quando tu trasportata nel bosso la ragazza di fresate era morta Soltanto ipotesi, finora, sull'atroce delitto di Lonate Pozzolo Quando tu trasportata nel bosso la ragazza di fresate era morta DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Si scava nel passato di Laura Mondin!, la studentessa di Trecate bruciata viva in un bosco di Lonate Pozzolo la sera di mercoledì 3. Una ricerca faticosa, difficile per la complessa personalità della vittima. Laura non si confidava con nessuno. Anche chi l'ha frequentata per un po' di tempo non è mai riuscito ad entrare nel suo intimo. Solo un paio di giorni fa gli investigatori hanno scoperto che aveva avuto una breve relazione con un bidello dell'Università. Questo giovane è stato rintracciato, ascoltato a lungo, ma non ha saputo dire molto di Laura. Anzi nulla di utile alle indagini. «Ci siamo frequentati per seisette mesi, poi prima dello scorso Natale ci siamo lasciati. Una storia finita senza drammi, almeno da parte mia». Ma sembra che Laura Mondin! ci sia rimasta male e abbia tentato più volte di riannodare la relazione. «L'ultima volta che ho visto Laura — ha ancora detto il bidello — è stato un giorno o due prima di quel tragico mercoledì. Ricordo che ho mangiato un panino. Laura non aveva appetito. Mi è sembrata molto slanca». Poche informazioni anche dai compagni di studio. Gli investigatori li stanno ascoltando a turno, ma per il momento non è scaturito un solo particolare che possa aiutarli. Tutti dicono che Laura preferiva rimanere sola «ma era anche sola dentro». Non è vero che stesse preparando la tesi per laurearsi in biologia; anzi era molto indietro con gli esami. I suol compagni hanno avuto impressione che lo studio le pesasse molto. «Aveva perso un paio d'anni per motivi dì famiglia e quando è tornata sui libri le è mancata la concentrazione». Che la studentessa fosse particolarmente stanca, è fuori dubbio. Recentemente si era accordata con un compagno di corso per trovare e dividere Je spese di un allog¬ gio «cosi non sarò più costretta a prendere il treno due volte il giorno, al mattino per venire a Milano e la sera per tornare a casa». Una ragazza gelosa del suo passato, della sua vita. Non si è mai confidata con nessuno e questa sua riservatezza oggi rende molto difficili le indagini. Anche a Trecate, dove abitava dalla nascita con padre e madre, sanno poco di lei, «Raramente la si vedeva in giro — dicono —. Solo la domenica si era sicuri di trovarla al cimitero, con la madre, chvia sulla tomba dei nonni e dello zio». Non andava neppure a ballare, «quando lo studio le lasciava un po' di tempo libero, lavorava a maglia e si confezionava gli abiti». Gli inquirenti sono convinti che Laura Mondinl deve aver conosciuto qualcuno del quale si fidava. Un compagno di studi oppure un «pendolare» che come lei al mattino si recava in treno a Milano. E azzardano un'ipotesi. Mercoledì 3 è uscita di casa alla solita ora ed è salita sulla «126». Ma non l'ha lasciata al posteggio della stazione. E' andata all'appuntamento con l'assassino. Quel giorno nessuno ricorda di averla vista all'Università, forse non è neppure arrivata nel capoluogo lombardo. Una cosa è certa: lo sconosciuto che l'accompagnava conosceva perfettamente la riserva Calderona. un bosco di acacie tra Lonate e Busto Arsizio. Una zona frequentata da prostitute, dai loro protettori e da ladri che smontano tra gli alberi le auto rubate. Un bosco molto sporco dove non c'è un metro quadrato che non sia coperto di rifiuti. Si fa fatica a credere che la giovane abbia accetta¬ to di inoltrarsi tra gli alberi con la sua vetturetta a rischio di rimanere bloccata dai fango. A questo punto bisogna pensare che fosse già morta oppure svenuta, insomma che non fosse in grado di reagire. Ammesso che Laura fosse cosciente e abbia accettato di inoltrarsi tra le acacie, si può tentare l'ipotesi che si sia poi ribellata alle proposte del suo accompagnatore. Questi in un raptus può averla colpita duramente fino a farle perdere i sensi, poi per paura delle co- nguenze abbia deciso di t Cadérla e bruciare il corpo per ritardare il più possibile l'identificazione. Infine, gli investigatori non escludono che la ragazza si sia data la morte «alla maniera dei bonzi» dopo una delusione amorosa. Aldo Popaiz

Persone citate: Aldo Popaiz, Laura Mondin, Laura Mondinl, Lonate

Luoghi citati: Lonate Pozzolo, Milano, Trecate