Le ragioni di Antigone

Le ragioni di Antigone Le ragioni di Antigone GIANNI VATTIMO Il terrorismo è solo un problema di polizia e di giustizia penale, o è un fenomeno politico complesso, che coinvolge in molteplici sensi tutta la società italiana, e, che merita un'analisi e una discussione di sociologia e di filosofia politica? Una tale analisi, si dice, rappresenterebbe anche l'unica vera via per superare il terrorismo, mediante una sorta di presa di coscienza purifìcatoria delle vere dimensioni del male. Queste, più o meno, sono alcune delle tesi principali che ispirano la nuova rivista Antigone, bimestrale di «critica dell'emergenza», che si richiama non a caso al nome dell'eroina sofoclea passata alla storia come testimone dei diritti della legge naturale, non scritta, contro le pretese del-le leggi positive e della ragion di Stato. E' lecito avanzare riserve sugli sforzi di «capire» le ragioni, sia pur distorte, della violenza terroristica: anzitutto, un tale sforzo finisce spesso per calpestare il diritto delle vittime, offendendo lo strazio delle famiglie colpite, e in genere per mettere in secondo piano i danni gravissimi che il terrorismo ha fatto alla nostra convivenza, anche indirettamente (l'imbarbarimento del diritto, per esempio). Ancor più, sembra che il terrorismo e le analisi che si sforzano di capirlo condi-' vidano in fondo una stessa, inaccettabile, visione della politica, intesa come un impegno globale, di tipo metafisico o religioso, guidato da una conoscenza vera del-' le «leggi» del processo storico (che, al li¬ mite, giustificano il sacrificio della vita, altrui e propria). E' una simile visione della politica che ispira i documenti teorici del terrorismo; e lo sforzo di comprensione, cercando una spiegazione razionale degli «errori» della lotta armata, sembra troppo spesso rimanere nello stesso orizzonte culturale, giustificando l'insofferenza di cui è oggetto da parte dell'opinione pubblica. Queste riserve, tuttavia, non sminuiscono l'importanza del lavoro che si propone Antigone. La cultura dell'emergenza ha davvero largamente penetrato, e inquinato, la nostra società: si pensi alla sommarietà di certe sentenze in processi di terrorismo (come quello per la rivolta nel carcere di Trani) a cui non si fa quasi più attenzione; o alla spirale del «pentitismo» (con i pentiti che arrivano ormai ad accusare gli stessi magistrati). Ma forse il problema più autentico e profondo sollevato da Antigone è quello di una cultura politica capace di uscire davvero dall'emergenza. Se infatti è vero che non si può rimanere nell'orizzonte del dogmatismo ideologico di cui si è nutrita anche, ma non solo, la lotta armata, non si può nemmeno, probabilmente, ridursi a una concezione della politica come puro fatto tecnico e pragmatico, privo di rapporto con più ampi giudi?' etici e di valore. Finora, il dibattito politico sembra semplicemente oscillare tra questi due poli, senza riuscire a trovare una terza via, capace di trovare un rapporto accettabile tra le ragioni di Antigone e quelle del suo avversario Creonte. F.ppurc, è solo così che si potrà cominciare a superare l'emergenza.

Luoghi citati: Trani