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Rony cantautore dell'età di mezzo Nuovo piacevole album del musicista che comincia una tournée Rony cantautore dell'età di mezzo Arrivato dopo l'ondata dei «grandi», Rosaìino Cellamare ha poco da spartire con le nuove leve MILANO — «Beati noi che camminiamo,'noi che non ci fermiamo mal, partiamo sempre all'improvviso e a casa non torniamo quasi mai... guardiamo gli occhi della gente, cerchiamo un po' di complicità». Inizia così Ron, il nuovo album del trentenne cantautore di Carlasco, giunto a questa ultima prova con una voglia di fare e un clima di maturità che giovano all'artista, così come all'ascoltatore. Sono 8 brani inediti, in cui il musicista dimostra di essere diventato grande e di essersi scrollato di dosso un marchio considerato indelebile. Sembrano finalmente lontani i tempi in cui Ron faceva rima con Dalla e in effetti l'unico evidente punto di contatto con Lucio è Parliamo un po' di te, cannone scritta a quattro mani, testimonianza dell'amicizia storica tra i due cantautori. •E' un disco che sento profondamente mio — ammette Ron che in questi giorni sta mettendo a punto lo spettacolo dal vivo —, nato rapidamente senza fare assolutamente fatica: spero che possa emergere la grande serenità che ho cercato di trasferirvi. Queste sono canzoni che ho composto e organizzato in casa, nel mio piccolo studio di registrazione domestico, appena finita la passata tournée estiva. Dopo tutti quel concerti rni rimase una straordinaria carica emotiva: vorrei che anche i prossimi avessero lo stesso effetto, il contatto con 11 pubblico è il carburante necessario per quelli che fanno il mestiere di suonare e cantare». Nei prossimi giorni sono annunciati alcuni appuntamenti per presentare il disco: il 16 a Bari, il 18 a Terni, il 19 a Firenze, il 21 a Alessandria, il 30 a Napoli, e poi a maggio il 3 a Milano, il 4 a Bologna, il 6 a Roma. Oltre a Ron sul palco ci saranno S musicisti e una corista, mentre alle loro spalle scorreranno su uno schermo gigante immagini e video adatti a commentare suoni e canzoni. Personaggio da collocare nella generazione di mezzo, tra i cantautori storici e le nuove leve, Rosolino Cellamare, in arte Ron, sembra aver scoperto una strada più precisa e personale, lastricata di buone intenzioni e di nobili esempi stranieri: «Non posso riconoscermi in quello che fanno 1 giovanissimi che si affacciano oggi sulle scene: copiano molto dagli inglesi, il loro gusto è contaminato dal gusti che dominano le classifiche e i contenuti sono inesistenti, leggerissimi, tanto da riflettere alla perfezione lo stato delle cose di oggi. Io invece ho voluto confezionare un disco fatto con strumenti veri, per tornare al suono puro, alle sensazioni vive, dicendo di no alla gran moda dell'elettronica. D'altronde mi piace Tina Turner, ascolto e amo alla follia Hall and Oates, e la musica nera degli Anni 70: non è il mio linguaggio, ma lo spirito è simile al loro, senza trucchi e senza inganni. Chi ci ascolterà dal vivo se ne accorgerà., e. g. U Ron: <<Un disco nalo subilo, che senio profondamente mio»