Nimeiri licenziato anche come trainer

Nimeiri licenziato anche come trainer Nimeiri licenziato anche come trainer Esonerò l'allenatore di una squadra sudanese: <<Me ne occuperò io» NOSTRO SERVIZIO KHARTUM — // presidente sudanese era diventato megalomane, dicono a Khartum. Una specie di Nerone africano. I suoi vecchi oppositori ricordano e raccontano molti episodi indicativi. L'ultimo risale a poco prima della sua partenza per gli Stati Uniti. Nimeiri era notoriamente tifoso di una squadra di calcio della capitale, la Mirriekh. Ansi, qualcosa di più che un semplice tifoso: i giocatori erano oggetto di ogni sorta di attenzioni, privilegi, favoritismi. Un mattino, il manager dell'altra squadra di Khartum, la Hilal, ricevette una telefonata del Presidente, con un ordine: licenziare l'allenatore, il brasiliano Naguerra. Sorpreso dall'improvviso Interessamento del capo dello Stato alla squadra rivale, il manager chiese spiegazioni, con le dovute cautele. «Gli allenatori stranieri non sono adatti al calcio sudanese — rispose Nimeiri —. Ecco perché i nostri atleti non brillano. Bisogna licenziarli... Naguerra, naturalmente, ha fatto le valigie e se n'è andato. Ma le sorprese non erano finite. Chi sarebbe diventato il superallenatore di tutte le squadre di calcio del Sudan? Nimeiri, naturalmente. Il Presidente non ha potuto esercitare questo suo nuovo ruolo: il golpe incruento del generale Sewar el-Dahab lo ha colto negli Stati Uniti. Ma da tempo si era arrogato altri ruoli, perlomeno inconsueti per un capo di Stato. Per telefono, dat'a istruzioni direttamente ai funzionari statali più umili, scai'alcando tutta la solida gerarchia burocratica ereditata dagli inglesi; o li spostava, per un capriccio, da un ufficio all'altro. Nell'apparato amministrativo, i suoi uomini, quelli che uscivano dall'Unione Socialista Sudanese, il partito al potere, non erano da meno. Semplici impiegati, addirittura uscieri, purché < figli- dell'Uss, prevaricavano, addirittura siluravano altissimi funzionari dei ministeri. Gli uomini del partito si prendevano apertamente una •mancia- del 10 per cento sui prodotti della terra e sugli ingenti aiuti americani, del quali il Sudan vive. La megalomania di Jaafar Nimeiri aveva poi risvolti più raccapriccianti, quelli più noti. A partire dal sistematico smantellamento dell'opposizione, grazie anche all'applicazione della legge coranica, la sharl'a. L'episodio più recente, quest'anno, è stala l'impiccagione di Mahmud Mohammed Taha,, l'ultimo avversario del regime che avesse una certa statura. Aveva 76 anni: il Presidente, proprio in base alla shari'a. lo accusò di eresia. Ormai, gli oppositori chiamavano il capo dello Stato con un nomignolo che é una lieve storpiatura del suo nome proprio: Jaasar, ma- ce"ai0' est. ■

Persone citate: Hilal, Mahmud Mohammed Taha, Nerone

Luoghi citati: Stati Uniti, Sudan