La Biennale cinema a stelle e strisce

La Biennale cinema a stelle e strisce Gianluigi Rondi illustra la prossima Mostra: agli Usa la parte del leone La Biennale cinema a stelle e strisce Maggior rigore quest'anno con gli italiani - Fiore all'occhiello sarà «Venezia giovani»; avremo, dice il regista, sorprese meravigliose ROMA — Vita dura per il cinema italiano alla prossima Mostra di Venezia. •L'anno scorso — precisa Gian Luigi Rondi — siamo stati di manica larga. Un po' per amore di polemica e un po' per confermare che II nostro cinema era tnvo o comunque era disposto a vendere cara la pelle. Per questo abbiamo cercato di proporre, attraverso le varie sezioni, un film italiano al giorno. Quest'anno con i film italiani saremo rigorosi così come lo siamo, del resto, con quelli stranieri. Jl posto in "Venezia 42". la sezione competitiva, bisogna guadagnarselo ». Nonostante ciò il direttore della Biennale Cinema nutre fondate speranze di poter presentare in anteprima a Venezia Ginoer e Fred che Federico Fellini sta girando a Cinecittà, e Maccheroni di Ettore Scola. Per Rondi, il fiore all'occhiello della Mostra 85 sarà la sezione .Venezia giovani» attraverso la quale intende evidenziare la cultura giovanile di oggi come il cinema ce la rappresenta. •£' un'Iniziativa — dice — da cut mi aspetto molto. Nessun altro festival ha finora proposto una rassegna che esprima realmente quello che oggi place al giovani nel campo del cinema, della musica, della cultura. "Venczta giovani"può dare adito a scoperte meravigliose e sttamo studiando un referendum fra t giovani che assisteranno alle protezioni di mezzanotte in modo da poterli conoscere meglio*. Per non fallire l'obiettivo giovani, Rondi ha deciso che andrà anche lui quest'anno in America per scegliere i film per Venezia, cosi come ha accettato di assistere al Festival di Tokyo (31 magglo-8 giugno) che si aprirà con il nuovo film di Aklra Kurosawa. Ran (versione giapponese del Re Lear), che poi verrà presentato fuori concorso al Lido. La nuova impostazione imprenditoriale dell'industria cinematografica rende oggi più difficile il lavoro di chi è preposto all'organizzazione del festival internazionali? «No — risponde con tono sicuro Gian Luigi Rondi —. Sia per me sia per Gilles Jacob, che cura il Festival di Cannes, il lavoro è adesso facilitato, perché ci siamo divlst la grande stagione mondiale. E poi non c'è crisi In campo Internazionale: non ini stancherò di ripetere che ti cinema d'autore è vivo e vegeto. I buoni film abbondano e lo dimostra la produzione degli Slati Uniti dove le opere di qualità sono finalmente valorizzate e riconosciute come si è visto in occasione dell'assegnazione degli Oscar. Non et sono dunque preoccupazioni né per Cannes, né per Venezia*. Rondi ha fiducia nel cinema americano e conta di avere a Venezia il meglio della produzione d'oltreoceano. Soprattutto adesso che è riuscito a scongiurare l'accavallamento tra la sua Mostra e il Festival delle novità Usa di Deauville, che quest'anno comincerà 11 7 settembre, ossia il giorno dopo la conclusione della Mostra. 1 boss della major: e le star americane potranno perciò vivere entrambe le manifestazioni e lasciare il Lido quando 11 presidente della giuria, il polacco Zanussl, avrà dichiarato chiusa «Venezia 85». A proposito di giurati, ne mancano ancora tre per la Mostra di fine agosto e gli invitati dovrebbero essere tutti autori di cinema (giapponese, sovietico e italiano). Per tradizione l'italiano viene scelto tra I registi vincitori del Leone d'oro. E quindi la scelta è limitata tra Renato Castellani e Francesco Rosi, poiché gli altri «leoni» hanno già fatto parte della giuria veneziana. In questo momento tra 1 diversivi di Gian Luigi Rondi, oltre ai premi David di Donatello, ci sono anche gli «incontri» di Sorrento, che il direttore della Biennale Cinema fondò ventidue anni fa e che adesso ha «affidato» al critico Valerio Caprara, a cui spetta la scelta dei film. Quest'anno l'appuntamento sorrentino, dedicato al cinema francese, ha cambiato data e si inaugura sabato prossimo. A Rondi, che per la Mostra veneziana ha appena ultimato un meticoloso giro d'orizzonte nel mondo cinematografico, abbiamo chiesto: quale è lo «stato di salute» del cinema francese? -La sua rinnovata importanza l'avevo già messa In evidenza lo scorso anno a Venezia invitando Resnais, Rivette, Rohmer, Rouch e Otar loseliant, che pur essendo nato in Georgia batte bandiera francese. Non importa se poi la giuria di Venezia abbia preferito non riconoscere al cinema fraticcse tutti i suoi ineriti, attribuendogli soltanto ti premio per la migliore interpretazione femminile*. Ernesto Baldo Il repista Kurosawa sul set. Il suo ultimo film «Ran») parteciperà fuori concorso alla Mostra di Venezia. L'opera avrebbe dovuto essere proiettata in prima mondiale a Cannes, ma il regista ha rinunciato proprio ieri a) Festival, a causa dei molti ritardi della lavorazione. Lo ha annunciato Sorge Silbcrman, che è il coproduttore francese del film. L'altro «partner» è il giapponese Katsumi Furukawa