Gioco d'azzardo liquori nei guai

Gioco d'azzardo liquori nei guai Milano, le accuse del boss Epaminonda Gioco d'azzardo liquori nei guai MILANO — Si fa più grave la posizione giudiziaria di Lello Liguori, proprietario del «Covo di Nord-Est» di Santa Margherita Ligure, chiamato in causa dal boss della droga Rigelo Epaminonda. Tornato in Italia dal Kenya quando aveva saputo di essere ricercato per associazione di stampo mafioso, favoreggiamento, corruzione, truffa e violazione della legge antidroga, Liguori era stato arrestato, ma contava di chiarire abbastanza in fretta la propria posizione. Invece, dagli ambienti giudiziari filtrano novità non buone per lui: dopo gli interrogatori e i successivi, nuovi accertamenti, sarebbero stati trovati riscontri alle accuse che «ii tetano» gli ha lancia¬ to nella sua chiamata di correo. In particolare per quanto riguarda l'apertura, da parte di Epaminonda, di una casa da gioco clandestina a Santa Margherita. Racconta Liguori che nell'estate del 1981 lo stesso «tebano» e Pippo Torre (del gruppo Turatello, poi ucciso In un agguato) gli rivelarono la loro intenzione di prendere una villa in affitto «per mettere su i loro giochi e pagarsi cosi la villeggiatura». Liguori sostiene di essersi opposto. «Ma loro — è la sua versione — trovarono un ragazzo di Tortona che gli trovò il posto e ritornarono alla carica promettendomi delle quote, ma dissi che non potevo accettarle e die non potevo alutarli. m. f.

Persone citate: Epaminonda, Kenya, Lello Liguori, Liguori, Pippo Torre

Luoghi citati: Italia, Milano, Santa Margherita Ligure