«Stavolta nessuna emozione» di Bruno Bernardi

«Stavolta nessuna emozione» Platini sicuro di non subire condizionamenti psicologici «Stavolta nessuna emozione» «11 Bordeaux incarna la Francia come spirito ed espressione di gioco» - «Sono un Girondin mancato» TORINO — «Il Pare des Princes di Parigi è il mio campo, quello di Bordeaux è un campo qualsiasi». Michel Platini, «monsieur France», spiega cosi la differenza tra la sua sfida di due anni fa con il Paris St-Germain e quella con gli amici-nemici del Bordeaux che domani sera consumerà il primo atto allo Stadio Comunale. Le componenti ambientali, i fischi dei parigini, condizionarono psicologicamente «le rol» il cui rendimento, specie all'andata, ne risenti. Quell'esperienza gli è servita a rompere il ghiaccio, così come l'aver giocato mercoledì scorso in Nazionale, a Sarajevo, insieme con i «girondini» Giresse, Tigana, Battiston, Specht e Tusseau, ha liberato il capitano dei campioni d'Europa da ogni remora. Ieri è stato intervistato da un giornalista di radio Lussemburgo, ma la pressione dei mass-media transalpini, che lui temeva dopo il sorteggio, è risultata inferiore alle previsioni. • Ila contribuito la Nazionale a fare da parafulmine — spiega Platini — dirottando l'interesse anche sugli altri. Sto bene, sono tranquillo come lo è la Juventus». — Che tipo di partita sarà? «Non so. Il Bordeaux incarna la Francia come spirito ed espressione di gioco. E' venuto fuori quando 11 ciclo del St-Elienne s'è esaurito. I dirigenti hanno Investito otto miliardi: è diventato anche un fatto politico e la squadra è esplosa. A Nancy spendono al massimo 100 milioni, capite certe diffe¬ renze. Al tempo in cui militavo tra i verdi, i 'girondins' non lottavano per il primato: c'erano il Nantes o il Monaco. Tuttavia ho un brutto ricordo di Bordeaux: sconfitta per 5-1 dopo aver colpito due traverse. Perdemmo partita e scudetto. Vorrei cancellare quella 'débàcle'». Il Bordeaux voleva ingaggiarlo ma la Juventus, con il suo fascino, l'ha conquistato. E Platini non è pentito. Però, per centrare il suo secondo traguardo europeo, deve sbarazzarsi dei 'fratelli', Non sarà impresa facile: conosce il valore degli avversari (cosi come loro conoscono tutti i suoi segreti), sa che fanno leva sul collettivo e sulla personalità di Tigana, Giresse e Chalana, centrocampisti tecnici e frizzanti, come sa che la Juventus è in salute e ha i mezzi per approdare a Bruxelles. Platini ha segnato in Coppa Campioni 5 gol, come Rossi. Nelle classifica marcatori sono preceduti dallo svedese Nilsson, del Gocteborg, con 6 ma fuori corsa. Sia Platini che Rossi inseguono soprattutto la Coppa «stregata». Per Pablito, che secondo Tardclli sarà Tuo mo determinante, quella di domani po Irebbe essere l'ultima nella compctizio ne a Torino in maglia bianconera. «Ci ho pensato, non mi condizionerà: ci terrei a segnare ma conta vincere, scn za subire gol, sapendo che il 2-0 garan (irebbe la qualificazione», dice Rossi che accosta il Bordeaux al Widzew l.od/: «I francesi li conosciamo meglio Non snatureranno il loro gioco». A Cabrini, che esordi in Nazionale a Mar del Piata al Mundial '78 con la Francia (di Lacombe e Platini) e realizzò un gol al Pare des Princes contro il Paris St-Germain, il calcio francese ha dato grosse soddisfazioni. Spera che la regola non faccia eccezioni con il Bordeaux. E ci conta anche Trapattonl aggiornato da Bizzotto sugli avversari. «Pur faticando con il Lens — commenta Trapattonl — hanno confermato di avere.in Chalana, Giresse e Tigana, tre cardini contro i quali dovrà confrontarsi il nostro centrocampo. Dipenderà dalla velocità e dalla precisione superare la ragnatela-filtro. Mi aspetto un controllo speciale su Platini e su qualche altro. Difesa debole? Dieter Mueller In crisi? Con i nostri nomi famosi abbiamo tutto da perdere. Loro sono in forma, ma la Juventus degli ultimi tempi può farcela anche se la gente deve sapere che il Bordeaux è l'avversario più difficile: al minimo svarione ti castiga». Bruno Bernardi