Un liceo ha anticipato la riforma di Clemente Granata

Un liceo ha anticipato la riforma Inchiesta sugli Istituti secondari: la scuola sperimentale «Giotto Ulivi» Un liceo ha anticipato la riforma A Firenze, un'area comune e cinque «indirizzi»: scientifico, agricolo-forestale, linguistico, per geometri e per ragionieri DAL NOSTRO INVIATO BORGO SAN LORENZO (Firenze) — Nella quiete e tra il verde dei colli del Mugello opera una delle prime e più valide scuole sperimentali italiane, la «Giotto Ulivi.., oltre settecento allievi. Singolare istituto. Esso fu creato una decina d'anni fa per rispondere alle esigenze dei giovani della zona, con finalità, dunque, almeno all'origine, circoscritte a un determinato ambiente. Ma ora può acquistare un notevole rilievo perché anticipa in modo concreto alcune caratteristiche dell'istruzione secondaria, quali sono delineate nella sofferta riforma approvata di recente dal Senato e quali potrebbero essere individuate dagli esperti chiamati a fornire al governo il proprio parere sugli indirizzi di studio da adottare nei futuri licei. Singolare istituto. Il viaggio che il cronista compie in licei, scuole nautiche, commerciali, agrarie, turistiche, sparsi in tutt'Italia, porta a registrare, di solito, perples¬ sità più clie consensi sui nuovi ordinamenti, vive preoccupazioni di perdere, in omaggio a una non ben precisata unitarietà, le proprie caratteristiche peculiari, che vogliono dire storia, tradizione, dimensione culturale, contributo alla crescita del Paese. (Anche se il riferimento, introdotto nella legge durante le battute conclusive del dibattito, alla possibile salvaguardia degli istituti speciali varrà forse a eliminare alcune preoccupazioni). Qui, invece, in questa scuola neppure ancora ultimata nelle sue strutture edilizie (colpa di una burocrazia talvolta goffa, sempre lenta, ma c'è anche chi dice a causa di un certo raffreddamento dell'interesse ministeriale per la sperimentazione), alle prese con gli eterni problemi degli organici, assistiamo a un mutamento radicale di mentalità e di prospettive. Assistiamo cioè al fenomeno di un istituto che non vuole trasformare in dogma la propria originaria vocazione, ma clic, pur consapevole dei rischi, con autonoma decisione, imbocca la strada dell'«area comune», dalla quale, in una progressione graduale, si diramano gl'indirizzi di specializzazione. Sì, proprio quell'area comune, nella quale dovrebbe concretizzarsi la futura ..unitarietà» e che suscita entusiasmi e pessimismi. «La sua esistenza — dicono la preside Adriana Bich-Castrignanò e il vicepreside Carlo Maggi — implica che tutti gli studenti, quale che sia la loro specializzazione, possano conseguire una buona cultura generale, che potrà servire sia all'esercizio delle specifiche professioni, sia all'iscrizione alle varie facoltà universitarie». La «Giotto Ulivi» era inizialmente un liceo scientifico, nulla più, nulla meno degli altri licei scientifici italiani. Ma nel Mugello un istituto di quel genere non sembrava rispondere a tutte le esigenze. Accanto ad esso sorgevano due scuole professionali, una per operai specializzati, l'altra per segretarie d'azienda. Insufficienti anch'esse. Sicché il giovane, che, poniamo, voleva diplomarsi geometra o perito agrario, doveva rivolgersi agli istituti fiorentini con tutti 1 disagi del pendolarismo. Ed allora ecco l'idea, poi concretizzata, di un liceo polivalente sperimentale, istituzione già affermata in Francia, ma del tutto nuova da noi. Dal tronco dell'area comune, coltivata sino alla quinta con un solido blocco di ore settimanali, si diramano le seguenti specializzazioni: agricolo-forestale, commerciale per ragionieri, linguistica, edile per geometri. Accanto agli indirizzi specialistici rimane l'originario liceo scientifico. La scelta dell'indirizzo avviene con gradualità nel corso del biennio iniziale, attraverso lo studio di materie opzionali, fondamentali per il conseguimento di una determinata specializzazione. Cosi, per esempio, il latino è indispensabile per l'indirizzo linguistico, la biologia pratica per l'indirizzo agricolo-forestale, il calcolo commerciale per la ragioneria. Nei primi due anni, per mezzo di corsi e di esami di recupero, è permesso il passaggio da un indirizzo all'altro. Al termine del biennio è possibile lasciare la scuola e frequentare corsi professionalizzanti per l'inserimento nel mondo del lavoro, mentre sono previste anche forme di alternanza scuola-lavoro. Questa scuola sembra possedere dunque quelle caratteristiche di flessibilità, duttilità che dovrebbero costituire i tratti salienti della futura scuola secondaria italiana, mentre, secondo il parere quasi unanime degli insegnanti, la forte presenza di un'area comune non ostacola lo studio specialistico, anzi, sotto certi aspetti, pare che lo esalti e che lo renda più proficuo. Senza contare poi, come mette in rilievo la preside Bich-Castrignanò, i particolari criteri di economicità, cui si ispira la gestione di un simile istituto. Con una sola struttura è possibile conseguire ben cinque diplomi: se si pensa, infatti, che, seguendo l'impostazione tradizionale, sarebbero necessari ben cinque scuole distinte per raggiungere lo stesso risultato, si comprende quali e quanti risparmi si conseguano qui. Tutto bene, dunque? Si e no. Si, se consideriamo il buon grado di preparazione che, nonostante le difficoltà cui abbiamo accennato, il «Giotto Ulivi» riesce a fornire; no. se prendiamo in considerazione altri elementi. Dice, per esempio, il professor Paolo Aminti: «L'area comune costituisce una grande innovazione e alcuni brai'i studenti la giudicano un'ottima opportunità, ma altri (molti altri) la paragonano alle forche caudine. Essi desiderano il diploma e basta. Tutto ciò che riguarda la preparazione generale, l'approfondimento culturale è insto come ostacolo al raggiungimento di quel traguardo». Si pone a questo punto una domanda: se un simile atteggiamento esprimesse una tendenza generale e radicata nella società, non costituirebbe.un concreto ostacolo allo spirito della riforma? Ecco forse, un elemento sul qual» anche gli esperti, divisi tra fautori della preparazione generale e fautori della preparazione prolessionalizzante, dovrebbero ulteriormente riflettere in vista del prossimo cammino della legge sui licei. Clemente Granata

Persone citate: Adriana Bich-castrignanò, Bich, Carlo Maggi, Castrignanò, Giotto Ulivi, Paolo Aminti

Luoghi citati: Borgo San Lorenzo, Firenze, Francia, Italia