Piquet: ecco il mio segreto

Piquet: ecco il min segreto FORMULA 1 Il pilota brasiliano parla del circuito di Jacarepaguà e delle sue speranze Piquet: ecco il min segreto Non posso dire che il circuito di Jaearepaguà sia il mio preferito, fra quelli che dobbiamo affrontare nel corso della stagione. Si tratta di un tracciato piuttosto piatto e monotono nel quale non è semplice mantenere la concentrazione necessaria. La forma è vagamente quella di un sombrero rovesciato, con un rettilineo nella parte alta e tutta una serie di curvoni abbastanza veloci nelle altre zone. Debbo anche dire però, e non solo perché sono brasiliano e qui corro in casa, che questo circuito è piuttosto sicuro. La pista è ampia, le vie di fuga libere ed è assai improbabile che si verifichino incidenti gravi a meno che non avvenga una collisione tra due o più vetture. Come si guida a Jacarepaguà? Personalmente sono per un tipo di condotta molto precisa. Le traiettorie debbono essere perfette per sfruttare al meglio i brevi tratti di rettifilo che si trottano. Ci sono però dei punti dove bisogna fare molta attenzione e cercare di rimanere in mezzo al nastro d'asfalto quando in¬ vece la tendenza sarebbe di chiudere a destra o a sinistra. Perché? Dovete sapere che l'autodromo si trova in una zona sabbiosa ed è facile che un po'di polvere sporchi la pista. Basta mettere una ruota nel posto sbagliato e ti trovi nei prati. Qualcuno mi chiederà quali sono i tratti dove si può superare con più facilità. Rispondo subito: al fondo del rettilineo opposto ai box e subito dopo il traguardo, in una -piegata» a destra. Ma diciamo anche che a parità di vettura qui si può passare ovunque, dipende dalla perizia e dal coraggio del pilota. Io, per esempio, metto la quarta marcia proprio in mezzo alla curva in fondo al rettilineo maggiore dopo essere arrivato alla velocità massima. Se c'è qualcuno che sa fare meglio, andrà più forte di me. Nel gran premio del Brasile, comunque, una delle maggiori difficoltà è provocata dal caldo soffocante. Dopo metà corsa lo sforzo fisico diventa insopportabile ed il deperimento organico può dare dei fastidi. Purtroppo, proprio in questi giorni ho accusato un terribile mal di schiena, probabilmente per l'infiammazione di un muscolo. Non ho mai seguilo un particolare tipo di preparazione e sono sempre stato bene. Poi ho visto che tutti i miei colleghi si allenano, si curano, seguono diete e consigli di specialisti ed ho voluto fare la stessa cosa. Qualcìie chilometro di corsa, dei massaggi ed ora mi ritrovo con la schiena spezzata. Speriamo che questo non mi provochi dei problemi. Molti non credono nella Brabliam. io invece sono fiducioso. Lo scorso anno si è parlato tanto della McLaren della sua competitività. Ma molti hanno dimenticato che sovente vii trovavo davanti a Lauda e Prost quando sono stato costretto al ritiro. Avevo delle difficoltà per la scarsa affidabilità della mia vettura. Abbiamo lavorato per migliorarla e mi auguro clic i risultati arrivino. Detto questo mi faccio un augurio che estendo a tutta la Formula 1 ed ai suoi tifosi. Che questo che inizia oggi a Jacarepaguà sia un campionato bellissimo, interessante e combattuto sino in fondo. Nelson Piquet Una pista sicura, senza troppe difficoltà; I «trucchi» per guidare velocemente. Un problema: la stanchezza fisica dopo metà gara. La Brabham va forte, ma deve trovare l'affidabilità Il pilota brasiliano Nelson Piquet a colloquio con il direttore tecnico della Brabham, llerbie Rlash

Persone citate: Lauda, Nelson Piquet, Piquet, Prost

Luoghi citati: Brasile