Le maniere nere di Philippe Garel

Le maniere nere di Philippe Garel LE MOSTRE D'ARTE Le maniere nere di Philippe Garel Philippe Garel (da «Davico», galleria Subalpina) ha quarant'ànni, è nato a Trébeurden, in Bretagna, e dal '77 insegna alla Scuola di Belle Arti di Rouen. E' quello che si dice un «bel pittore»; ma potrebbe anche essere, se già non lo fosse, uno straordinario incisore di acqueforti-acquetinte e maniere nere. Ama Infatti il nero come espressione di quel buio che l'affascina; e lo ricerca pur sentendone quasi paura. Lo ama: ma per esorcizzarlo ogni volta in termini di luce: nel profondi, finissimi grigi, come nel rossi affocati, quasi avesse scoperto l'inferno esistenziale del suol personaggi. Oarel sembra quindi rifugiarsi con loro nelle più suggestive atmosfere, dove — In un'inquieta semioscurità, -ben più angosciosa e inquietante dell'oscurità completa», come avverte egli stesso — ogni volta mette in scena delle fantomatiche nature morte, ambientandovi anche le figure umane: mai identificabili come ritratti sebbene, almeno nei titoli, il termin'e portrait ricorra assai spesso. Ricordo di Gino Balzola. Col patrocinio della ospitante Regione Piemonte (in Piazza Castello 165), della Provincia e del Comune, una piccola mostra antologica, voluta c curata da un gruppo di amici ed estimatori, rievoca la figura di un uomo che spinto della sua passione per la montagna è riuscito a tradurla in una non meno rigorosa ricerca artistica. Dalla architettura spontanea di montagna Balzola e poi passato ad altri temi, sviluppandoli sino a ricuperare attraverso le loro forme espressive una più umana dimensione del vivere. Novecento piemontese. Rientra nelle ormai tradizionali rassegne dei «Fogliato., (via Mazzini 9) questa esposizione che. con una radice ben piantata nel secolo scorso, si proietta in verità nel nostro (lassato prossimo. Un piccolo dipinto a volte equivale ad un documento storico: tali il Torrente di Gigi Chessa datato Palme 1920, e il Paesaggio lungo Po di Felice Casorati che rievoca la stagione delle vedute torinesi sfociata nel '26. sotto presidenza casoraliana. in una memorabile mostra della Società -A. Fontanesi... Interessanti alcuni crinali di contatto tra l'Ajmone d'un Lungo Po vicino a Depetris, mentre il Cortile rustico di quest'ultimo risente addirittura d'una materia alla Tavcrnier. Si riconferma qui la bella cavata pittorica dell'ormai ricercatissimo Palliarci, la qualità dei Vellan Anni Venti, cosi come si fanno apprezzare artisti quali Ferro e Malvano, meritevoli certo di maggiore attenzione, ma anche Nella Marchesini c Morando. Quaglino, Mino Rosso e Rovero al pari di Tosalli. an. dra.

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