Valzer di poltrone all'Eni

Valzer di poltrone all'Eni Sono da rinnovare i vertici Snam, Enichimica, Saipem e Samim Valzer di poltrone all'Eni Reviglio dovrà fare i conti con le pressioni dei partiti, in particolare democristiani e socialisti - I^e previsioni: Barbaglia nella giunta dell'ente, Dell'Orto al posto di Gandolfi, Pegorini dalla vicepresidenza Agip alla Snam ROM A — Anche por l'Eni e stagiono di nomine. Con l'approssimarsi rielle assemblee stanno maturando importanti decisioni sempre clic l'appuntamento elettorale non taccia slittare tutto. Si sa che ogni volta che sono in ballo poltrone appetibili le fòrze politiche al governo accrescono le loro pressioni e padrini C .fiduciari, interni alla holding e alle società operative vengono messi in pista. Tallio più che in questo caso la posta in palio non e di poco conto: sono da rinnovare i vertici della Snam, la polente società che si occupa del gas. dcH'Enichimica cui fa capo il traballante impero della chimica pubblica, della Saipem dove il presidente Enrico Gandplfi e in regime di .prorogai io- dà un anno, della Samim, la società presieduta da Alberto Grotti ed erede delle spoglie della disastrosa esperienza ex Egam. Ter il presidente dell'Eni. Franco Rcviglio. è un'altra prova delicata prima dell'inizio del suo .semestre bianco: in pratica a line anno scadrà il suo mandato e tinello dei membri di giunta, il liberale Grignaschi, il socialdemocratico Adami, il socialista Cagliari, il democristiano Dell'Orto. Ancora una volta si dovranno lare i conti con le bramosie lottizzataci e anche con la ritrovata iniziativa democristiana all'interno dell'Eni Qualche mese la era stato proprio Gianni Dell'Orlo, legalo alla de di Base milanese, a sollecitare un'azione più incisiva della giunta sulla strategia industriale dell'Eni sul ruolo dell'ente nel prossimo decennio. Anche perche le sollecitazioni Interne ed esterne su Dell'Orto, considerato troppo morbido nei conlronti della gestione socialista, si erano latte via via più forti. Una richiesta contenuta anche in una lettera inviata un mese ia a Rcviglio dalla nuova rappresentanza sindacale dei dirigenti dove la de e riuscita ad infilare tre membri su cinque: oltre a Francesco Belli. Michele Craca. Manlio Bichelli ne hanno latto parte il socialista Lucio La Verde e il comunista Domenico Tantino. La rappresentanza e un organismo che di solito raccoglie i malumori e il malessere che serpeggia ira i 300 dirigenti dell'ente, i quali questa volta hanno partecipato alle votazioni in una misura dell'80 per cento. Certamente la de giocherà un ruolo di primo plano anche in questa tornata di nomine. Non è un caso che l'unica cosa certa sembra essere la conferma di Lorenzo Necci, repubblicano, uscito indenne dalla bruita esperienza Enoxy. alla guida dcH'Enichimica che resta uno dei problemi cruciali dello sviluppo dell'Eni. A sostituire l'amministratore delegato Italo Trapasso, uscito di scena per dissidi con lo stesso Necci, pare sia Giuseppe Calogero, attuale direttore della programmazione, che a suo temilo si oppose invano all'acquisizione dei ferri vecchi della Montcdison. Enzo Barbaglia. democristiano, dovrebbe lasciare la presidenza della Snam e far ingresso nella giunla ul posto di Gianni Dell'Orlo che andrebbe a sostituire Gandolfi alla lesta della Saipem. La poltrona della Snam toccherebbe a Pio Pegorini. democristiano, vicepresidente dell'Agi]) Spa. In alternativa a Dell'Orto, nel caso in cui si rinunciasse a toccare l'assetto della giunta, scenderebbe in lizza Giorgio Della Flora, anch'egli democristie.no. e in passato amministratore delegato della società. Per la so¬ stituzione di Pegorini sì fa il nome di Raffaele Santoro, di area socialista, attualmente direttore per l'estero della holding. Si tratta rli un giro di poltrone molto significativo soprattutto per gli equilibri futuri con i democristiani, e una parte dei socialisti, che riconoscono a Reviglio il merito di aver risanato la finanza e la gestione dell'ente (merito che viene attribuito In parie anche al direttore Mario Gabbrlelli. astro nascente poi offuscatosi anche per dissensi con il vertice) ma di aver tralascialo il rilancio del gruppo come entità industriale. Anche perche l'Eni dall'82 ad oggi ha avuto dallo Stato circa 5000 miliardi. • Questo significa tutto sommato — sostiene uri autorevole esponente della holding — che l'ente non era allo sfascio come qualcuno aveva interesse a far apparire». E ammette clic l'Eni ha vissuto in un clima esterno particolarmente favorevole: «Soltanto i comunisti, e pure timidamente, hanno chiesto spiegazione sull'arrivo del consigliere politico di Craxi in una finanziaria dell'ente... Eugenio Palmieri Roma. Il presidente dcllTiii, Ke\iglin, a destra, e l'itti Grigiuschi

Luoghi citati: Cagliari, Roma