Roma, arrestati altri quattro del clan Calò ma lavorava alla Camera di Commercio di Giuseppe Zaccaria

Roma, arrestati altri quattro delilan Calò ma lavorava alla Camera di Commemo Mentre si attende la perizia sui radiocomandi e l'attentato di Trapani Roma, arrestati altri quattro delilan Calò ma lavorava alla Camera di Commemo ROMA — Altre quattro persone arrestato, una perquisizione in pieno centro storico nello studio di un noto commercialista, con il sequestro di alcuni documenti, ricerche che si stanno estendendo anche ad alcuni ullui della Camera di commercio: nelle indagini sul «clan., di Pippo Calò, ai raffronti fra il materiale elettronico sequestrato a Roma e i frammenti recuperali dopo la strage sul lungomare di Trapani, si sta affiancando una ricerca più lunga e complessa. Si contìnua a scavare fra le società della mafia, «fe sette sorelle., come, senza troppa fantasia, qualcuno le ha già battezzale. Il riferimento è suggestivo, ma pei ora nasce solo dal fatto che dai documenti sequestrati ni casa di Calò, in quelle dei suoi complici e nello studio del commercialista, emergono i nomi di selle ■ SpA. Quasi tutte si presentano come società immobiliari, una invece produce non meglio specificati -impianti-. Spesso, mostrano le stesse ramificazioni emerse nell'altra inchiesta condotta a Roma contro Calò, quella affidata al giudice Imposimato: qualche investimento in villaggi turistici, partecipazioni incrociate con gruppi milanesi, e soprattutto una spiccata predilezione per i titoli atipici come .orca di parcheggio- dei capitali. Quanto al numero complessivo degli ordini di cattura non lo si conosce ancora: nonostante i nuovi arresti, c'è ancora qualcuno che manca all'appello, e fra questi, probabilmente, qualche amministratore delle -sette sorelle- mafiose. Intanto, in carcere sono finiti Paola Cercola, 43 anni (i suoi due fratelli, Guido e Stefano, erano già stati presi nei giorni scorsi). Antonio Balbi. 34, Alberto Scipini, diciottenne e Giunio Bruto Baccarl, 58 anni. Quest'ultimo è un funzionario della Camera di Commercio: all'ufficio (idi. La polizia è tornata ieri alleile in via delle Carrozze, e non solo per perquisire nuovamente l'appartamento al numero 55: gli agenti cercavano documenti anche in un ufficio che si trova a poca distanza. Sono state aperte alleile due casseforti, una delle quali in via Tito Livio, nella casa abitata da Calò. Nonostante le voci, sembra però che vi sia stato trovato ben poco. Tutto ancora eia sondare resta l'altro capitolo, quello delle apparecchiature sequestrate dieci giorni fa. Il ..relais» mancante è stato usato davvero per l'attentato esplosivo contro il giudice Palermo? La risposta potrà giungere solo fra alcuni giorni, dai raffronti coi reperti raccolti dopo l'esplosione. Ma intanto la figura di Fredrick Scliaudinn, 1 elettrotecnico che lia costrutto quei sofisticati sistemi, sembra alimentare nuovi dubbi. Il tedesco vive in Italia da molti anni, esattamente dal '68: e negli interrogatori di questi giorni sembra non aver nascosto che i suoi primi contatti con il gruppo di Calò risalgono a diversi anni fa. Ha raccontato anche di essersi trovato coinvolto nelle trame del gruppo per una antica vicenda di debili non pagati: la mafia, dice, lo costringeva a lavorare praticaniente gratis, fornendogli solo il danaro per acquistare i .pezzi» dei suoi apparati di morte. E' stato calcolato che ogni sistema elettronico (completo di «centralina», attivatore intermedio e terminale) costava 5-6 milioni di soli materiali. A spiegare la destinazione di questi attrezzi, il più indicato sarebbe proprio .don» Pilijio Calò: ma il grande riciclatore di capitali mafiosi si mostra tranquillo, rifiuta anche il difensore. Non è certo l'ultima accusa a poterlo intimorire: in fondo, quale componente la «commissione» che governa la mafia, su indicazione di Buscetta era stato incriminalo fin dall'ottobre scorso per ben venti omicidi: da quello del colonnello Giuseppe Russo al delitto Dalla Chiesa, dagli assassini di La Torre, Mattarella. Reina, a quello del commissario Boris Giuliano. Per scuole/lo. ci vuol altro. Giuseppe Zaccaria

Luoghi citati: Italia, Palermo, Roma