Le Usl incriminate si difendono «Non tutte le colpe sono nostre»

Le Usi incriminate si difendono «Non tutte le colpe sono nostre» I 500 provvedimenti della Procura romana riaprono le polemiche Le Usi incriminate si difendono «Non tutte le colpe sono nostre» ROMA — 1 cinquecento provvedimenti firmati dalla procura di Roma, e die pongono in veste di imputati altrettanti dirigenti, amministratori, funzionari delle Usi della capitale e del Lazio, insieme con farmacisti, medici e privali cittadini, non hanno ancora raggiunto gli interessati: arriveranno a destinazione nei prossimi giorni, per posta. La vigilia di Pasqua e la breve pausa pre-lestiva hanno steso un cordone di silenzio e di diplomatica evasiyilft nel settore della sanità pubblica, su cui sia abbattendosi una cosi ampia inchiesta giudiziaria, che prefigura reati come peculato, interesse privato in atti di ufficio, trulla ai danni dello Stalo. Solai irraggiungibili i dirigenti delle Usi maggiori, quelle cui fanno capo i grandi ospedali, le grosse cliniche convenzionate, con il prevedibile giro di denaro, posti lei io. qualifiche di sanitari, potenzialità di abusi e sperperi. Espongono una facciata di tutta tranquillità le Usi die sembrano al riparo dai maggiori sospetti. -Niente. A noi non è arrivata nessuna comunicazione — dicono alla Usi 4. nel quartiere di Monte Sacro. — Neanche l'inchiesta dei pretori trovò qualcosa da ridire sul nostro conto, nell'in. Noi non abbiamo \strutture ospedaliere. Abbiamo raggruppato gli cjv ambulatori mutualistici di diverse sigle,. Alla Usi G rilanciano: -Neil'84 abbiamo avuto un avanzo di bilancio. La Corte dei Conti ci aveva chiesto spiegazioni su alcune voci di gestione. Noi abbiumo fornito le spiegazioni dovute, e non C'è stato seguito di sorta. Se poi il problema è politico, è a un altro livello che la questione va discussa-. Anche alla Usi 1 non sono arrivati avvisi di reato o ordini di comparizione. -L'inchiesta dei pretori ci intimò alcuni interventi entro termini stabiliti Ad esempio, non risultava regolare la situazione igien ico-sa n ita ria della cucina dell'ospedale Regina Margherita, né l'aerazione dei magazzini della farmacia, né l'impianto elettrico al San Giacomo. Quegli interventi li attuammo liei tempi stabiliti Sempre in quell'occasione furono inquisiti il direttore sanitario del Regina Margherita e il direttore della farmacia. Ma poi vennero prosciolti. Certo, restano in piedi problemi enormi, legati a questioni strutturali radicali. Vusti pensare che due ospedali, il San Giacomo e il Regina Margherita, sono del 700. Per gli interventi necessari ci vogliono fior di capitali, altro che i nostri bilatici.'-. Il coro delle voci riduttive dello scandalo, clic investe il settore delle Usi, e vario e articolalo. Ma. accanto a queste voci, sono ugualmente numerose quelle che richiamano l'attenzione sulla necessità di una revisione globale dell'assetto che l'assistenza sanitaria pubblica lia preso dòpo la legge di riforma. Il pei ribadi¬ sce con l'occasione la proposta che da tempo sostiene: trasferire la gestione delle Usi ai Comuni e sciogliere i comitati di gestione, in modo da rendere più forti e limpidi 1 controlli. Il pli. - l'unico partito democratico che votò contro l'istituzione delle Usi-, come ricorda l'on. Patuelli, rilancia la sua decisione di promuovere un referendum abrogativo della nonna che prevede le Usi. L'iniziativa della magistratura, ritiene ldn. Patuelli. conferma che la questione, non e più eludibile: .// programma di governo e il progetto di legge governativo recepiscono molte indicazioni per la riforma delle Usi avanzale dal pli, ma il Parlamento sta rimanendo sordo e quasi inerte di fronte a queste proposte che. evidentemente, vengono osteggiate non solo dalle opposizioni, ma anche da settori importanti della stessa maggioranza di goverLiliana Madeo

Persone citate: Madeo, Patuelli

Luoghi citati: Lazio, Roma