Augsburg, il fascino di 2000 primavere

Augsburg, il fustino di2000primavere Per l'anniversario trionfa il «roman look» ma senza scordare Carlo V, Mozart e i Fugger Augsburg, il fustino di2000primavere DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Era il 15 B.C., quundo due generali romani, Oruso e Tiberio, fondarono Augusta Vindelicorum, ovvero la città di Augusto nel territorio dei Vindelici, una popolazione celtica. Duemila anni esatti sono passati da allora: ed oggi Augsburg. in Baviera, celebra questo suo maestoso genetliaco. Non si bada a spese, 50 milioni di marchi costerà l'apoteosi che, cominciata il primo gennaio, offrirà fino al 31 dicembre un fantasioso menù per tutti i gusti, cultura e svaghi, riti e dwertimenti, meditazioni storiche ed esplorazioni turistiche. Ovviamente, sarà l'anno del • Roman look-, 7na Augsburg ha molti altri eroi, oltre Drusa e Tiberio. Saranno tutti sul proscenio. Quanti sanno, ad esempio, che nell'elenco del telefono di Augsburg (o Augusta) vi sono più Mozart che a Salisburgo, città natia di Amadeus? Questo, pcrclié la famiglia proveniva da Augsburg. dove nel 1717. in Frauenstrassc 30, in una casella che ancora esiste, era nato il padre Leopold. un violinista. E cosa si trova al numero 70 di Auf dem Rain? La dimora nulla di Bertolt Brecht. E quanti sanno che gli Holbein percorsero gloriosamente le strade di tutta Europa soltanto perché il padre, Hans, dovette abbandonare Augsburg per sottrarsi alla collera delle autorità? Autorità che ammiravano i suoi dipinti, ma lo accusavano di evasione fiscale. Duemila unni evocano tanti ricordi, soprattutto se il festeggiato ha il capo verdeggiante di allori. Quel certificalo augusteo di nascila dà status, ma ancor più ne dà il titolo di -Città del Rinascimento tedesco-, Anclic tale fama ha un suo eroe, l'architetto Elias Holl (1573-1646). il padre di quei due capolavori che sono la Torre Pcrlach e il contiguo Rathaus, il municipio. Ferite a morte da un bombardamento alleato del '44, le due costruzioni furono restaurate negli Anni Settanta: e, quando ogni velo fu tol¬ to, tutta Augsburg celebrò in un tripudio di gioia. All'Opera, tremila cittadini dav-nrono ai ritmi della 4 sburg Philurmonica trasformatasi, per l'occasione, in i tra da ballo. Si sfogliano i libri di storia, si scoprono date memorabili. Si ricorda la -Confessione di Augusta-, del 1530, quando, in risposta alla Dieta imperiale convocata da Carlo V, pure ad Augsburg. i luterani enunciarono i principi della propria fede. Si ricorda la -pace di Augusta-, del 1555, che sancì la libertà di religione per i protestanti. Si ricorda la -Lega di Augsburg-, clic uni Prussia e Austria contro Luigi XIV. E si ricordano, naturalmente, i Fugger. Alla fintaci XV secolo, grazie a due famiglie, i Fugger e t Watser, Augsburg balzò alla ribalta dell'alta finanza internazionale. La potenza e la ricchezza dei Fugger sotio tuttora fonte di meraviglia. Jakotr Fugger, principe dei merchant bankers, potè dire a Carlo V: «Tutti sanno che senza 1 miei consigli sua maestà non porterebbe più la corona del Sacro Romano Impero». Mentre nessuna traccia dei Rothschild, ebrei, è rimasta a Francoforte, i Fugger, cattolicissimi, ancora vivono e prosperano ad Augsburg. La splendida Maiimilianstrasse appartiene alla famiglia, per-i fino un'ala della chiesa protestante che, due volte all'anno, viene chtusa tutta, per una speciale messa officiata per i soli Fugger. E, poi, la Fuggcrei, immutalo retaggio del filantropico Jakob. Fondata nel 1519, questa comunità accoglie oggt come allora 250 famiglie povere, cui si chiede soltanto di essere cattoliche, di assistere ogni giorno alla messa e di recitare un Padre nostro, un'Avc Maria e un Credo per i Fugger. Anche la' pigione annua è la medesima. Un marco e 72 pfennig, pari a un gulden del XVI secolo. romani quasi si perdono in questa folla di personaggi. Ma non c'è pericolo. Lo storico Junkclmann ripercorrerà con dieci compagni la strada del soldati romani, fino a Verona, tutti t>estiti e armati da legionari. Altri st spingeranno fino a Roma. A rammentare l'Urbe vi è. comunque, quell'emblema cittadino, che svetta persino dal Rathaus. la pigna, una bella pigna romana, simbolo di prosperità e fertilità, m. ci.