Roma, catturati 14 brigatisti tra loro il misterioso Cartello

Roma, tatturati 14 brigatisti tra loro il misterioso Cartello Sono ritenuti fiancheggiatori del gruppo di Morucci e Faranda Roma, tatturati 14 brigatisti tra loro il misterioso Cartello Molti pentiti lo avevano indicato con il nome di battaglia, ma nessuno era riuscito a identificarlo - Nessuno degli arrestati sarebbe coinvolto nell'omicidio Tarantelli ROMA — Quattordici presunti terroristi, accusati di essere fiancheggiatori delle Br, sono stati arrestati dai carabinieri del reparto operativo. Due dei presunti brigatisti arrestati — Mauro Di Gioia, 30 anni ragioniere, e Raimondo Etro, 27 anni, agente pubblicitario — sono stati definiti dalla Digos romana «elementi di spicco» dell'organizzazione terroristica, con compiti di primaria importanza logistica. Altri dieci sono considerati semplici fiancheggiatori, mentre due ordini di cattura sono stati notificati a terroristi già. in carcere. Di Oloia ed Etro, conosciuti con il nome di battaglia di «Mario er prosciuttaro» e «Carletto», avevano il compito di reperire covi ed equipaggiamenti a personaggi come Valerlo Morucci e Adriana Faranda, ed ai latitanti Barbara Balzarani, Alessio Casimirri e la moglie Rita Algrati. Particolarmente importante appare, per il ruolo da lui avuto nelle Br almeno negli anni passati, la figura di Raimondo Etro, l'agente pubblicitario di 27 anni arrestato dal funzionari della Digos. Secondo gli esperti dell'antiterrorismo Etro è da considerare un «protobrigatista», ad- dirittura uno dei primi 25 elementi della colonna romana. «Arruolato» dal latitante Alessio Casimirri fu assegnato all'inizio alla «Brigata Primavalle», diretta da Valerio Morucci; il suo compito era quello di «prestanome»: aveva cioè l'incarico di trovare gli alloggi per i «regolari» già clandestini, che in quel periodo erano solo tre: Mario Moretti, Valerio Morucci e Adriana Faranda. Successivamente, intorno alla primavera del 1979, fu spostato alla «Contro», cioè il settore che si occupava delle «inchieste». In particolare egli doveva «schedare» le «forze politiche», cioè gli uomini e le strutture dei partiti. Per molti anni «Carletto» è stato per gli investigatori una sorta di «oggetto misterioso». Molti pentiti dal 1981 in poi hanno parlato di lui, ma nessuno è mai riuscito ad identificarlo. Era noto solo con 11 «nome di battaglia», al quale le molte inchieste del delitti delle Br a Roma dal 1977 ad oggi non erano mal riuscite a dare un nome reale e un volto. Nelle perquisizioni fatte nelle abitazioni di Etro e Di Oloia (che non sono sposati ed abitano con i rispettivi genitori) e nei loro posti di lavoro, gli agenti della Digos non hanno trovato nulla di interessante. Oli inquirenti ritengono probabile che i due — che erano «irregolari» delle Br, coloro cioè che pur militando nel partito armato non entrano in clandestinità ma continuano una vita normale — non siano più stati utilizzati dall'organizzazione terroristica dopo l'82. Si sta cercando di accertare se comunque abbiano mantenuto dei contatti, ma è praticamente certo che nessuno di loro ha svolto un ruolo nell'omicidio di Tarantelli. L'operazione Iniziò dopo 1' arresto nel giugno doli'84 di un brigatista milanese, Sante Fatone. di 26 anni, fermato, dopo un conflitto a fuoco con la polizia a Borgone di Susa, in provincia di Torino, mentre tentava di espatriare in Francia. Successivamente Sante Fatone (che durante la latitanza era stato a lungo a Roma) si è pentito dando cosi la possibilità agli inquirenti romani di far luce su una frangia di estremisti di sinistra che dopo la scissione delle Br nell'81 non avevano un punto di riferimento preciso. Per partecipazione a banda armata e per rapina i carabinieri hanno arrestato Roberto Rinaldi, di 25 anni. Franco Consumati, di 23. Elio Blasi, di 24, Bruno Mario Nobile, di 23, Eddy Lagonegro, di 31. Marco Rossi, di 23, Fabio e Marco Callandro, di 23 e 20 anni; mentre Sante Fatone detenuto nel carcere di Brescia e Maurizio Di Marzio, di 25 anni, detenuto nel carcere di Trani, sono stati raggiunti da un ordine di cattura della magistratura nel carcere. Infine i due brigatisti Maurizio Palermo, di 26 anni, inserito nella «Brigata tiburtlna», e Massimo Zucchi, di 26, che svolgeva in seno all'organizzazione un'attività logistica, sono stati arrestati per partecipazione a banda armata denominata Br. Raimondo Ktro

Luoghi citati: Borgone Di Susa, Brescia, Francia, Roma, Torino