Storie di cavalli e carri infuocati

Storie di cavalli e carri infuocati ( LE CURIOSITÀ' TORINESI) Storie di cavalli e carri infuocati Andiamo a passeggio per Torino, grazie alla primavera. Uno dei più strani cavalli nella storia dei monumenti equestri è indubbiamente quello che si vede al centro di piazza Solferino, inconfondibile almeno quanto quello della statua dedicata al generale Missori, nell'omonima piazza milanese. Il quadrupede torinese è ferito a morte, inginocchiato, con la bella testa levata in un ultimo, disperato nitrito. A girargli sotto, studiandone la prospettiva, si colgono schemi e forme degne del miglior Picasso. Di questo monumento si ricorda il nome dello scultore (Alfonso Balzicoi. del cavaliere (Ferdinando di Savoia duca di Genova, che «ferito a morte il calmilo nella battaglia di Novara — nel 1849, alla Bicocca — seppe vendicare col valoie l'ingiuria della fortuna»); si ricorda anche il nome del committente («Vittorio Emanuele II're d'Italia, testimone delle prodezze fraterne, con memore affetto eresse»). Non si ricorda l'unica cosa di cui resta la curiosità: il nome del cavallo. D'altra parte, a dar retta agli antichi cronisti, i monumenti equestri torinesi non portarono troppa fortuna ai loro ispiratori, e mcn che meno ai loro artefici. Si dice, ad esempio, che Andrea Rivalta, lo scultore che con grande bravura seppe modellare il bel cavallo che adorna lo scalone del palazzo Reale, sia stato fatto accecare per evitare clic potesse in seguito eseguirne uno di pari splendore. La veridicità dell'episodio è dubbia, anche perché favolette di questo genere, orride e assurde, vengono ripetute più o meno identiche a proposito di altre statue e monumenti di tutt'Europa. Forse è anclie per questo motivo che, nel secoli, gli autori di monumenti equestri si sono via via diradati. Un'altra curiosità equestre riguarda Madama Reale, Maria Cristina di Francia, che, rimasta vedova di Vittorio Amedeo I, assunse nel 1637 la reggenza per conto dei figli. Madama Reale, oltre che per la guerra con i cognati, rimase famosa per la decisione con cui governò. Ciò non le valse certo l'amore del popolo, che alla sua morte, nel 1666, sparse la voce che era stata vista trascinata nelle acque del Po da un cocchio di fuoco trainato da cavalli diabolici. La leggenda vuole che, da allora, cavalli e cocchio tornino ogni tanto, nottetempo, a farsi vedere, mentre il fantasma del conte di Agliè, famoso favorito di Madama Reale, esce dalla sua tomba sul monte dei Cappuccini e attende ansioso il momento in cui il carro in fiamme che porta l'antica amante passi veloce sulle acque scure del Po. d. co.

Persone citate: Alfonso Balzicoi, Andrea Rivalta, Maria Cristina Di Francia, Missori, Picasso, Vittorio Amedeo I

Luoghi citati: Agliè, Europa, Genova, Italia, Novara, Torino