L'ex fabbrica si fa borgo

L'ex fabbrica si fa borgo Prende forma il progetto per l'utilizzo della Venchi Unica L'ex fabbrica si fa borgo Sull'area acquistata dal Comune cinque anni fa (80 mila metri quadri) prevista la costruzione di 500 alloggi serviti da negozi e botteghe artigiane - Tre esperti chiamati a preparare i piani per l'insediamento: «Qui si può davvero costruire qualcosa di nuovo sul piano della qualità» Dove c'è la Venchi Unica sorgerà un quartiere con residenze popolari, servizi, negozi e botteghe artigiane: un polmone di 500 alloggi che permetteranno la rotazione del residenti in zone o edifici da risanare (si pensi al Centro storico, innanzitutto), un pezzo di città nuova all'interno di un'arra ex industriale. Prende forma 11 disegno ambizioso, delineato in una delibera approvata dal Consiglio comunale e presentata dagli assessori alla casa Mercurio, al progetti speciali Alessio e all'urbanistica Dondona. La delibera assegna a un gruppo di studio formato dall'architetto ticinese Mario Botta, dall'economista Mario Deaglio e dal sociologo Filippo Barbano, lo studio degli insediamenti, del costi, del servizi necessari. Oli oltre 80 mila metri quadrati inseriti tra piazza Massaua, corso Francia e le vie De Sanctis, Vandallno e Crea rappresentano una scommessa culturale: nel senso che si vuole riportare dentro la città un insieme abitativo popolare, invertendo la plurldeccnnalc tendenza del decentramento nelle barriere e poi nelle periferie di questo tipo di residenzlalità. Cosi l'intende Mario Botta che Ieri ha compiuto con l'assessore Mercurio e i massimi funzionari degli uffici tecnici una attenta ricognizione dell' ex fabbrica dolciaria. Dice: -E' una occasione rara per chi si occupa di questi progetti. Qui si può davvero costruire qualcosa di nuovo e di diverso sul piano della qualità. Non capisco certe aggettivazioni: cosa significa popolare? Per me si tratta di pensare a case destinate a persone, e basta. Tra sette, otto mesi saremo in grado di dare le indicazioni di fattibilità per passare successivamente ai progetti veri e propri. Il tempo non é poco: è costume recente quello di tirare per le lunghe. I maestri delle trasformazioni urbant- sliche ci insegnano che si può lavorare in fretta e bene'. I tempi sono contenuti, 11 progetto definitivo dovrebbe essere pronto entro 1*86. Subito dopo, il Comune, che è proprietario dell'area (l'ha acquistata nell'80, dopo 11 fallimento dell'azienda), potrebbe avviare le gare d'appalto. Non sembra impensierire il problema del finanziamento. Spiega l'asses«ore Mercurio: .Le opere inserite in questa zona, residenze, servizi, strutture per la collocazione di a ttivilà commerciali e artigianali, verranno realizzate a spese dell'amministrazione comunale che dispone di 35 miliardi già stanziati a bilancio. Dei grandi progetti varati dall'ultima giunta e ratificati dal Consiglio comunale, questo del riuso della Venchi Unica ha tutte le carte in regola per partire in tempi brevi. E' un atto pragmatico che i futuri amministratori troveranno pronto per essere gestito nel migliore dei modi'. GII esperti che dovranno studiare la trasformazione della Venchi Unica sono personalità di spicco. Mario Botta. 42 anni, è architetto di fama mondiale (a settembre, Venezia gli dedicherà una mostra che successivamente sarà presentata in alcune capitali europee e americane). I nostri lettori conoscono Dcaglio e Barbano. Pier Paolo Benedetto Blli e l'assessore Mercurio con un funzionario alla Venchi Bollii e l'assessore Mercurio con un funzionario alla Venchi

Persone citate: Barbano, Crea, De Sanctis, Dondona, Filippo Barbano, Mario Botta, Mario Deaglio, Pier Paolo Benedetto Blli

Luoghi citati: Venezia