Cinque miliardi «sporchi» depositati in banca a Ivrea

Cinque miliardi «sportiti» depositati in banca a Ivrea Appendice piemontese della colossale rapina fatta a Roma nell'84 Cinque miliardi «sportiti» depositati in banca a Ivrea Bloccati dalla magistratura numerosi conti, interrogate decine di persone Parte dei 35 miliardi rapinati lo scorso anno a Roma nel corso della -rapina del secolo- alla Brinks Sekurmark (una società di trasporto e custodia valori con sede principale negli Stati Uniti) sarebbero depositati su conti correnti bancari di cittadini eporediesi e valdostani, alcuni dei quali vecchie conoscenze delle polizia, altri insospettabili. Carabinieri e polizia mantengono un riserbo totale, ma l'arrivo dei magistrati romani, previsto per oggi a Ivrea, sarebbe la conferma che l'inchiesta in corso è giunta forse ad una svolta importante (dopo l'arresto avvenuto in marzo di sei rapinatori e l'identificazione di un settimo ancora latitante). Malgrado il silenzio assoluto anche dei direttori delle banche, pare che i conti -incriminati- siano presso l'Istituto San Paolo, la Cassa di Risparmio e la Banca Commerciale per un ammontare complessivo di circa 5 miliardi; i magistrati romani avrebbero già bloccato numerosi conti sospetti in attesa di ulteriori accertamenti. Sono state ritrovate Inoltre le tracce dell'unico indiziato ancora In libertà; l'uomo avrebbe abitato per qualche tempo in una villetta a Champoluc Insieme a una insospettabile commessa di Ivrea sul cui conto sarebbe stato depositato circa un miliardo. La donna, interrogata dal carabinieri, è stata subito rilasciata. Gli uomini del gruppo ra- diomoblle della Compagnia di Ivrea hanno interrogato nei giorni scorsi una decina di persone la cui identità non è stata rivelata. Tutti sono tor- nati liberi anche se sono stali invitati a non lasciare la città. Tra loro potrebbero esserci gli altri «cassieri» delia banda che avrebbero avuto 11 compito di riciclare il denaro sporco c scottante. Non è da escludere che Ivrea fosse solo una tappa di avvicinamento alla Svizzera e alla Francia dove i soldi sarebbero stati definitivamente al sicuro. Gli inquirenti avevano già accertato che una ingente parte del bottino era stata investita nell'acquisto di immobili in Francia, Svizzera e Canada, Paese dove si era rifugiato anche Germano La Chioma, uno dei cervelli della rapina, condannato dal tribunale di Torino per il caso Pan-Ballerini e ora estradato in Italia. Non si può neppure escludere che il denaro bloccato nelle banche eporediesi sia soltanto ciò che rimane del bottino. Resta da chiarire se i titolari dei conti fossero consapevoli o meno di agire illegalmente. Voci raccolte in città tendono a accreditare la tesi secondo la quale i rapinatori avrebbero chiesto a integerrimi cittadini di poter -parcheggiare- 11 denaro sui loro conti in cambio degli interessi. A Vincenzo Gaudio, 42 anni, operaio, residente a Carignano, mentre viaggiava sul suo ciclomotore sulla provinciale Plobesi Orbassano. nel pressi di Vinovo per cause in fase di accertamento, é stato investito da una Mercedes condotta da Ettore Montanari, 35 anni, commerciante di Gassino Torinese; soccorso e trasportato alle Molinette è stato ricoverato con prognosi riservata. Cìermano la Chioma aveva trovalo rifugio in Canada

Persone citate: Ettore Montanari, Germano La Chioma, Vincenzo Gaudio