Da ieri il Sudan isolato Scioperi contro Nimeiri

Da ieri il Sudan isolato Scioperi contro Nimeiri Dilaga la protesta popolare dopo gli aumenti dei prezzi Da ieri il Sudan isolato Scioperi contro Nimeiri Chiuso l'aeroporto di Khartum, interrotte le comunicazioni telex e telefoniche Nella capitale militari e repartì anti-sommossa controllano le manifestazioni popolari - Il Presidente, che si trova negli Usa, fa sapere che rientrerà domani NOSTRO SERVIZIO IL CAIRO — Che cosa sta accadendo in Sudan? Le fonti ufficiali tacciono, quelle neutrali (esterne) danno un quadro piuttosto confuso, ma tuttavia allarmante, della situazione generale. Uno sciopero generale sta paralizzando il Paese, l'aeroporto Internazionale di Khartum è chiuso, le comunicazioni telex e telefoniche sono interrotte da ieri mattina. Fonti diplomatiche al Cairo hanno riferito che ieri pomeriggio unità miste di militari e di squadre anti-sommossa pattugliavano la capitale, dove sono ancora in corso manifestazioni e proteste popolari contro il governo del presidente Nimeiri. A Londra, il Foreign Office, informato dall'ambasciata britannica, ha dichiarato che medici, avvocati, bancari, personale delle compagnie aeree e della compagnia nazionale del petrolio sono in sciopero. Un giornalista della BBC che si trova a Khartum ha comunicato che mercoledì migliala di manifestanti (tra dicci e ventimila) hanno attraversato le vie della città gridando slogan contro il presidente Nimeiri e gli Stati Uniti, dove il capo di Stato sudanese si trova in visita ufficiale da alcuni giorni. I manifestanti, che ostentavano la vecchia bandiera sudanese in vigore prima dell'arrivo al potere di Nimeiri, nel '69, si sono diretti verso il palazzo presidenziale gridando «abbasso Nimeiri, abbasso gli Usa-. La gravità della situazione interna sudanese è stata avvertita ieri mattina, dopo una settimana di scioperi e proteste scatenati dall'aumento dei prezzi di generi di prima necessità, in alcuni casi sfociati in gravissimi tumulti, con morti, arresti e feriti. Nelle prime ore di ieri, infatti, un aereo egiziano partito a mezzanotte dal Cairo per Khartum, con 129 passeggeri a bordo, è rientrato nella capitale egiziana. Spiegazione ufficiale: una tempesta di sabbia sull'aeroporto sudanese. Un passeggero ha riferito che a quell'annuncio sull'aereo c'è slata una risata generale, e un funzionarlo saudita, che viaggiava in prima classe, avrebbe esclamato: 'Non c'è nessuna tempesta di sabbia. C'è una tempesta politica-. Un aereo britannico sarebbe atterrato a Luxor nella impossibilità di mettersi in contatto con la torre di controllo di Khartum; sarebbe invece atterrato regolarmente un aereo della «Sudan Airways» partito alle 3 di giovedì da Nairobi. In serata si è poi appreso che i voli egiziani da e per il Sudan sono sospesi sino a domani. L'ambasciata degli Stati Uniti ha fatto sapere al Dipartimento di Stato che nella capitale sudanese sono in corso dimostrazioni pacifiche. Per quanto riguarda il rientro di Nimeiri in patria, il giornale Al Sharq al Awasat, che si stampa a Londra, riporta dichiarazioni del Presidente sudanese nelle quali egli smentisce che lascerà il potere senza rientrare in Sudan. Nimeiri, che avrebbe dovuto concludere la sua visita negli Usa domenica per recarsi al Cairo per un colloquio con il presidente Mubarak, ha fatto sapere che domani partirà regolarmente per Khartum. e- s^ LIBIA

Persone citate: Mubarak