Lelouch fra i misteri delia reincarnazione un film per pianoforte, orchestra e cinepresa

Lelouch fra i misteri delia reincarnazione un film per pianoforte, orchestra e cinepresa «Partir, Revenir» è la sua 27" opera, con Trintignant, Piccoli e la Moreau Lelouch fra i misteri delia reincarnazione un film per pianoforte, orchestra e cinepresa PARIGI — Una trasmissione di «Apostrophes». Bernard Pivot riceve Henri Amouroux e Bernard HcnriLevy in persona, insieme ad una donna d'una certa età, Salomé Lerner, il cui ruolo è interpretato dalla scrittrice Monique Lange. Poiché è l'unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata durante l'Occupazione, Salomé Lerner ha scritto un romanzo nel quale racconta i propri! ricordi. L'idea le è venuta ascoltando un concerto del pianista Erik Berchot. Ha creduto di ritrovare in lui suo fratello Salomon che voleva diventare un virtuoso. Due temi s'incastrano, sulla musica di Rachmaninov (Concerto n" 2 per pianoforte e ordicstra): la creazione letterata, esorcismo del passato, e la reincarnazione. Per Claude Lelouch, Partir, Revenir (Partire, ritornare, da qualche giorno sugli schermi parigini, interpretato da Jean-Louis Trintignant, Michel Piccoli e Jeanne Moreau) è «una storia romanzesca per pianoforte, orchestra e cinepresa». «Da molto tempo — dice — volevo adattare un romanzo al cinema. Non avevo mai trovato quello giusto, malgrado molti tentativi, e allora ne ho inventato uno, e l'ho scritto in parecchi anni. Partir, Revenir è il mio ventisettesimo film; spesso ho avuto la tendenza a dare all'immagine il potere assoluto. Per la prima volta, ho cercalo un giusto equilibrio fra le immagini, le parole, la musica e i rumori. Le emozioni nascono dalle loro interferenze. Ma sono colpito dall'efficacia delle parole, di certe parole. Ecco perché sono partito da "Apo- strophes". Vn buon libro è un libro che i suoi lettori hanno già messo in scena. Qui, arriva con le voci, quelle delle persone che parlano di un avvenimento accaduto quarant'anni prima. «L'intensità drammatica è molto più forte quando appaiono le immagini del passato. Salomé Lerner è venuta per fare conoscere il suo libro, difendere la memoria della sua famiglia e affermare il suo credo nella reincarnazione. I temi die difendo nei miei film sono cose che provo, senza tuttavia poterlo dimostrare. Come spiegare la reincarnazione? Non so. Ho l'impressione di avere avuto molte vite durante le quali mi aspettava il cinema. E poi, un giorno, nella mia ultima vita, questa, mi sono trovato a casa, nel cinema, e c'è stata una crescita. «Questa idea si è fissata su un musicista perché il caso di Mozart, enfant prodigo, ha sempre turbato tutti. E' diventata seducente e, arrivo a dire, razionale. Ho pensato a Raclimaiiinov. E' morto nel 1943, l'anno in cui Salomé Lerner, i suoi genitori, il fratello, son dovuti fuggire da Parigi. Aveva scritto il Concerto n" 2 in seguito ad una depressione nervosa, e quest'opera è sempre stata per me la più bella musica da film. Ogni volta che la sentivo, mi metteva in trance, mi dava fantasie registiche: «E poi, durante la registrazione di Lrs uns et les autres, Michel Lcgrand mi ha presen¬ tato Erik Berchot. Ho visto in lui un grande pianista romantico, e, preparando Partir, Revenir, ho avuto voglia di fargli interpretare la parte di Salomon Lerner, il ragazzo inchiodato al piano, che si esercita a interpretare Rachmaninov e il proprio personaggio». «Secondo il tema della reincarnazione, caro a Salomé, Erik Berchot, nato nel 1958, è, nel 1985, il nuovo passaggio nella l'ita di suo fratello morto, compiuto questa votta nella creazione musicale. Gli invitati di "Apostrophes" sono li poer discutere e contestare ciò che per Salomé è un atto di fede. Ho impostato la regia sul concerto di Rachmaninov, e ho chiesto a Michel Legrand di scrivere un quarto movi¬ mento per accompagnare la fine del racconto». Le immagini di «Apostrophes» e l'evocazioe del concerto In cui Salomé fu affascinata da Erik Berchot sono seguite da uno straordinario piano-sequenza, la corsa di un'automobile, sotto la pioggia, In una strada vuota, accidentata, con bruschi tornanti, che sembra risalire nel tempo, tuffarsi nell'infinito., Lelouch ha girato questa scena sulla pista della Lancia a Torino. 11 cascadeur Rèmy Julienne guidava l'auto a 150-220 chilometri l'ora, il regista reggeva la macchina da presa. Non per virtuosismo gratuito. Rivolgendosi a Salomé Lerner, Bernard Pivot esprime la propria sorpresa circa il prologo del libro:* «Questa lunga metafora sulla vita, questa strada-simbolo sotto la pioggia, so die lei prende la precauzione di citare Stendhal. Ma... vengono le vertigini... si ha quasi la nausea... per dirla tutta, non è più letteratura, è cinema«. Jacques Siclier Copyright <<!« Monde» c |xr Diali» , l.u Stampa» U'Iouch (al centro) fra Trinlignant, la Girardo! e, a destra, la propria compagna Kvelyne Moiri v

Luoghi citati: Parigi, Salomé Lerner, Torino