Identikit di un successo

Identikit di un successo Identikit di un successo Era il 1963, quando scoppiò il caso discografico di Suor Sorriso. L'Italia stava scoprendo Rita Pavone, il mondo si accorgeva dei Beatles ed Elvis Presley attraversava perciò le prime difficoltà. Negli Stati Uniti, un disco-memorial a John Kennedy, appena assassinato, superò sema fatica il milione di copie vendute. In quel periodo cosi strano, di choc e anche di mutamenti sociali e musicali, Suor Sorriso irruppe sul mercato americano con la sua delicata e gioiosa Dominique, e fu un successo immediato, settecentomila copie vendute in pochi mesi, quasi un simbolo degli umori che regnavano. Fu uno dei pochissimi casi di intrusione europea in un mercato musicale religioso orgogliosamente autarchico, com'era quello americano, ricco della tradizione nera dei Gospel e di divi cattolici sul generis: nel '59 Little Richard, dopo una vita dissoluta, era stato colto da una crisi religiosa e aveva minacciato di farsi prete; era cattolico anche Elvis Presley, ma le sue edificanti storie cinematografiche consigliavano comportamenti diversi da quelli suoi privati. Dopo pochi anni, sarebbero confluite nel filone mistico musicale anche rockstar come Cat Slevens, Donovan, perfino Bob Dylan e più recentemente Donna Summer. Ma Suor Sorriso era proprio una suora, dolce, bruttina e sgraziata, cosa che non è mai servita granché a mantenere in auge una star. In Italia, la sua canzone più popolare, tradotta, servi a lanciare un astro che poi diventò campione della musica all'italiana, Orietta Berti, che eterea e magrisslma recitava in tv: «Dominique-nlque-nique/ con la sua semplicità/ Lavora in povertà/ Va dovunque col suo amor/ a parlare del Signor». Suor Sorriso aveva incominciato ispirandosi alle fortune di altri religiosi, Pére Duval e Pére Didier, che si esibivano senza ritrosie in teatri e musicals; ma lei era una donna, per giunta una suora, e in quei tempi alcune cose erano molto più difficili di oggt. A darle il colpo di grazia, dal punto di vista commerciale, fu il suo convento, quando nel 1966 rinunciò ai voti; le tolse il nome di Soeur sourlre, che era una specie di copyright dell'istituzione religiosa, mantenendosi i diritti delle\ vendite. Il filone religioso, o meglio mistico, della musica, ha continuato a prosperare negli anni successivi, e con un po'di merito originario di Suor Sorriso, grazie alle popstar senza divisa e senza conventi, saldamente legati ai diritti delle proprie creazioni. In tempi più recenti, forse ammaestrati dalle sue sventure, altri cantautori religiosi hanno agito con maggior cautela e furbizia di Jeanine Deckers. Valga per tutti Frate Cionfoli, una star di Sanremo, richiestissimo in certi «ffiri» parrochiali di concerti, che i voti non li ha mai presi, m. v.

Luoghi citati: Italia, Sanremo, Stati Uniti