C'era anche un attentato a Roma nei piani del gruppo neofasciste di Beppe Minello

C'era anche un attentato a Roma nei piani del gruppo neofasciste Proseguono le indagini sulla tragica sparatoria di Alessandria C'era anche un attentato a Roma nei piani del gruppo neofasciste Sarebbe stato progettato nel <<covo» di via Carena, nelPabitazione di Diego Macciò, uno dei due giovani uccisi nel conflitto a fuoco con la polizia » Nella cantina trovati documenti e proiettili ; I giovani neofascisti coinvolti nella sparatoria al casello autostradale di Alessandria in cui hanno perso la vita Diego Macciò e Enrico Ferrerò sarebbero andati a Roma con l'intenzione di compiere un attentato. Il collimando l'avrebbe progettato in un alloggio di via Carena 3 bis, di proprietà della famiglia Macciò. usato come -covo» dai quattro giovani da quando i genitori di Diego si sono trasferiti a Milano. Lo avrebbe accertato la Digos torinese che, durante una perquisizione nella cantina dell'abitazione, ha trovato alcune pallottole e documentazione sulle armi. Gli investigatori non dicono nulla sull'obiettivo romano preso di mira dai quattro e, tantomeno, il perché 1 giovani neofascisti hanno rinunciato a colpire. E' cerio, comunque, che, più volte, for- se per non compromettere le Indagini o. piuttosto, per mancanza di coordinamento fra gli investigatori torinesi e alessandrini, polizia e carabinieri hanno fornito notizie contraddittorie sui fatti che hanno' portato alla tragica mattina del 24 marzo scorso. Solo ieri, infatti, si è finalmente potuto accertare che i giovani, contrariamente a quanto affermato dagli investigatori, già durante il viaggio di andata verso Roma, sarebbero usciti dall'autostrada nel pressi di Alessandria. Qui, in un fosso tra Felizzano e Quattordio. si sarebbero liberati di tre bottiglie molotov confezionate con imperizia e da cui filtrava la benzina (i contenitori di vetro, la ricevuta stracciata di un ristorante e altro materiale sono stati recuperati, sabato notte, dai carabinieri). Si sono Intanto conclusi gli interrogatori di Raffaella Furlozzi e Andrea Cosso, miracolosamente scampati alla sparatoria. La ragazza avrebbe detto di essere entrata a far parte della banda solo dal dicembre scorso dopo aver conosciuto, ed essersi innamorata, di Diego Macciò. «Nelle prossime elezioni amministrative al Comune di Torino — ha anche rivelato la Furiozzi — arrei dovuto cs-, sere candidata nelle liste, del Movimento sociale-. Da oggi il procuratore di Alessandria dott. Buzio, che conduce l'inchiesta per il tentato omicidio degli agenti, il possesso delle armi e del documenti falsi, ha autorizzato i colloqui con i parenti. Dal suo canto. Il dott. Bernardi, sostituto procuratore della Repubblica di Torino, sia valutando se 11 gruppetto aveva la consistenza di una banda armata. Secondo gli inquirenti torinesi, 11 commando sarebbe responsabile della rapina alla guardia giurata dell'/lroifs Sebastiano Mangiapane, aggredito il 19 febbraio scorso e disarmato della pistola, una 7,65. ritrovata sulla 127. L'avv. Trebbi, che difende sia Cosso che Raffaella Furiozzi, per evitare che 1 suoi assistiti vengano processati due volte (per il tentato omicidio ad Alessandria e, se verrà provala l'accusa, per banda armata a Torino) presenterà istanza di rlunlflcazione del due procedimenti. Beppe Minello