«Casalegno è stato assassinato per aver manifestato le sue idee»

«Casalegno è stato assassinato per aver manifestato le sue idee» Cominciata la requisitoria del pg al processo d'appello contro le Br «Casalegno è stato assassinato per aver manifestato le sue idee» 11 rappresentante dell'accusa ha ricordato il sacrificio del vice direttore della Stampa (novembre - ?>W)>:PerchfeiuiM^ruccisi l'avv. Croce e il procuratore generale della Repubblica di Genova, Coco -Carlo Casalegno aveva messo coraggiosamente il dito sulla piaga del terrorismo quando questo bubbone stava incancrenendo la vita delle nostre città. E' stato ucciso per aver manifestato le. sue idee di libertà e Cirilla-. La voce del sostituto procuratore generale Vincenzo Pochettino. che ieri ha incomincialo la sua requisitoria al processo d'appello contro la colonna torinese delle Br, si incrina per un attimo, ricordando l'assassinio del vicedirettore de La Stampa. L'intervento della pubblica accusa segue le arringhe pronunciate lunedì dai patroni di parte civile: Lozzi per l'Ordine forense torinese. Gabri |jer l'avv. Fulvio Croce, Guaraldo per il consigliere de Puddu e la segreteria provinciale de (due sezioni del partito vennero assalile dai terroristi). Festa per il capo officina Lancia. Coggiola. Sisto per Casalegno. Le parole del pg fanno rivivere nel bunker delle Vallette 11 magistero morale e professionale di Casalegno e l'assurda escalation di furore dei terroristi: che prima, In nome di un proletariato esistente solo nelle loro fantasie, pronunciarono, con la solita groltesca pantomima del tribunale del popolo. 11 verdetto: «Il giornalista deve essere azzoppato perché scrive articoli troppo duri contro di noi-. E poi. sull'onda dell'odio e della stolidità. lo commutarono in sentenza di morte quando Casalegno commentò con durezza l'ultima «azione» delle bande armale. Alla memoria affiorano i tragici giorni dell'agonia del giornalista: fu massacrato a colpi di pistola al volto il 16 novembre '77, spirò alle Molinette il 29 novembre. Il commando omicida era composto da Andrea Coi (che ha rivendicato in aula, con Bruno Seghetti e Francesco Piccioni. -l'azione contro Tarantelli a Roma-), da Raffaele Fiore (colui che sparò, secondo Peci), da Vincenzo Acella. Pietro Panciarelli (ucciso in uno scontro a fuoco in via Fracchia a Genova) e Patrizio Peci. Del grupppo ieri erano presenti nelle gabbie solo Fiore e Coi: e di quest'ull'tlmo il sostituto procuratore generale Pochettino ha dello: -La domanda da porsi è questa: Andrea Coi. che fece l'indagine conoscitiva su Casalegno, deve rispondere come gli altri complici di omicidio premeditato? La risposta non può che essere si-. Il dott. Pocheltino ha ricordato inoltre l'assassinio del presidente degli avvocati Fulvio Croce (aprile '77) e del procuratore capo di Genova. Coco (giugno '76). E non ha tralasciato di chiarire, per inciso, il suo pensiero sui dissociali dell'ultima ora: Maria Rosaria Roppoli. Silvana Innocenzi. Claudio Toffolo, Gianfranco Maltacchlnl. Ha sostenuto: «io dissociazione deve essere autentica. Non basta aspettare l'ultimo momento per chiedere uno sconto di pena-. La requisitoria continua oggi.

Luoghi citati: Genova, Roma