Israele libera nel Libano Sud seicento prigionieri (su 1800)

Israele libera nel Libano Sud seicento prigionieri (su 1800) Smantellato il grande campo d'internamento di Ansar in previsione del ritiro Israele libera nel Libano Sud seicento prigionieri (su 1800) I detenuti sono libanesi e palestinesi «sospetti terroristi» - Il provvedimento deciso come «gesto di buona volontà» verso gli sciiti - Gli altri trasferiti nello Stato ebraico - Rilasciato un francese rapito NOSTRO SERVIZIO BEIRUT — L'esercito israeliano ha incominciato ieri a rilasciare centinaia di prigionieri sciiti libanesi (600, ha precisato un portavoce militare, come «gesto di buona i'otontà») dal grande campo-prigione di Ansar, nel Libano meridionale, per preparare il suo ritiro dal Paese, e a smantellare le torrette d'osservazione. Ma altri detenuti sono stati trasferiti a Sud, verso la frontiera dello Stato ebraico. Lunghe file di autobus con i finestrini oscurati con vernice nera sono saliti in mattinata verso il campo d'internamento, in cima a una collina, per caricare i prigionieri libanesi e palestinesi e trasferirli in altre località, probabilmente vicino al villaggio ormai in macerie di Khiam, presso Marjayoun. Almeno 15 di quegli autobus sono poi stati visti attraversare il ponte di Kardala. Almeno 1800 persone, per la maggior parte libanesi, erano detenute ad Ansar senza processo né accuse formali; funzionari governativi di Beirut sospettano che i soldati di Gerusalemme intendano trasierirne alcune centinaia in carceri israeliane entro le prossime due settimane. Secondo la terminologia ufficiale, sono «sospetti terroristi»; ma molti familiari dei prigionieri sostengono che agenti del Shin Bet, il servizio segreto dello Stato ebraico, hanno arrestato e internato dei giovani nel campo solo per convincere i congiunti a diventare informatori. Fallito il tentativo di bloccare la resistenza nel Libano meridionale, gli israeliani cercano ora di placare la rabbia degli sciiti prima dello sgombero definitivo dal Paese. Ma dopo i sanguinosi rald del mese scorso nel villaggi, è difficile che la liberazione del prigionieri sortisca l'effetto. La nuova fascia di sicurezza che Gerusalemme intende istituire nel Sud del Paese — e che in realtà significa che gli israeliani non si ritireranno da tutto il territorio libanese — sembra destinata a inasprire gli sciiti. A Beirut, il governo ha tentato di dare una certa concretezza alla tanto declamata determinazione di porre fine al bombardamento falangi¬ sta su Sidone, ordinando al comando dell'esercito di mandare una colonna corazzata nel capoluogo del Sud. Trenta trasporti truppe di fabbricazione americana, appena usciti di fabbrica, hanno attraversato in mattinata la capitale, e si sono fermati sull'area di stanziamento dell'aeroporto, pronti a partire per Sidone. Ma si è scoperto che dal mezzi mancavano le mitragliatrici; questo miste¬ rioso «contrattempo» ha, naturalmente, fatto rinviare la partenza di almeno 48 ore. I falangisti, alleati degli israeliani e da loro addestrati, hanno cosi ricevuto In regalo il tempo di prepararsi all'arrivo dei rinforzi governativi. Unica consolazione per il governo di Beirut: ieri un altro rapito. 11 direttore del Centro culturale francese a Tripoli, Gilles Sidney Peyrolles, è stato rilasciato, illeso. Si dice che sia stato liberato grazie all'intervento dell'organizzazione sciita Amai. 1 sequestratori erano stati circondati, nell'entroterra di Tripoli, da un gruppo di montanari, che erano sbucati all'Improvviso nella notte con i kalashnikov e avevano fatto prigionieri sia Peyrolles, sia 1 suoi carcerieri, scambiandoli per israeliani. Koberl Fisk Copyright «Time New&papersi) e per l'Italia «l.a Stampa»

Persone citate: Fisk, Gilles Sidney Peyrolles, Shin Bet