Gli americani del Quartetto Lindsay (ogni violino può valere un miliardo)

Gli americani del Quartetto Lindsay (ogni violino può valere un miliardo) Tre «Stradivari» e un «Ruggeri» per un concerto a Pistoia Gli americani del Quartetto Lindsay (ogni violino può valere un miliardo) ROMA — A prima vista l'unica particolarità è nel colore del legno: scuro, caldo, striato di riflessi mogano. Poi, parlando con il maestro Francesco Bissolotti, presidente dell'Associazione cremonese liutai artigiani, si scopre che 1 violini antichi, esemplari costruiti tra il 1600 e il '700, sono diversi da quelli moderni per tanti altri importanti motivi. Questi strumenti, che verranno utilizzati stasera, al teatro Manzoni di Pistoia, dai musicisti americani che formano il quartetto Lindsay, sono stati costruiti con una concezione del lavoro assai diversa da quella moderna, in un rapporto di collaborazione tra liutaio e musicista, tenendo presente il legame tra il suono e la qualità del materiale scelto, senza incorrere nei pericoli di deterioramento dovuti all'inquinamento atmosferico. Il legno usato per gli antichi stradivari era stagionato per un periodo di dieci anni, le corde erano di budello nudo e la forma interna, base fondamentale del processo costruttivo di un violino, veniva progettata attraverso un disegno studialo In funzione del risultato acustico ed estetico. Oggi la procedura è accelerata: il legno ha al massimo tre anni di stagionatura, le corde sono rivestite d'argento, perfette, ma diverse nel suono. Se il costo di un violino moderno, costruito secondo le regole della tradizione classica cremonese, che si rifa ai padri della liuteria, come Amati e Stradivari, si aggira sugli otto-dieci milioni (per averne uno realizzato dal maestro Bissolotti bisogna prenotarsi e aspettare anche due anni), un violino antico può superare il miliardo. Salvatore Accardo per esempio, ha commissionato a Bissolotti una viola speciale a cinque corde con cui ha promesso di esibirsi a Cremona, Rocco Filippini si è fatto costruire un violoncello e Uto Ughi si cimenta spesso con Stradivari realizzati secondo le antiche regole. Questa sera i quattro americani del gruppo Lindsay, Peter John Cropper, primo violino. Ronald Birks, secondo violino, Roger Biglcy viola e Bernard Gregor Smith violoncello, eseguiranno tre quartetti di Beethoven, Haydn e Mendclssohn usando tre Stradivari (due violini e una viola di proprietà della Royal Accademy of Music di Londra) e un violoncello Ruggeri di Gerard Smith. Insieme con gli strumenti antichi verranno utilizzati quelli moderni, opera dei maestri cremonesi. «E' motto interessante suonare con violini antichi — spiega Peter John Cropper — anclie perché, dopo 100 anni, il loro suono risulta rafforzato, incredibilmente migliore di quello emesso dagli strumenti moderni. L'idea di realizzare l'esperimento di stasera ci è venuta due anni fa, dopo aver suonato per la prima i>olta a Cremona e dopo aver visitato la scuola di liuteria classica*. t.c.

Luoghi citati: Cremona, Londra, Pistoia, Roma