In appello le Br che per 8 anni insanguinarono la nostra città di Carlo Casalegno
In appello le Br che per 8 anni insanguinarono la nostra città Alle Vallette, gli imputati sono 48 tra irriducibili e dissociati In appello le Br che per 8 anni insanguinarono la nostra città Furono condannati per 10 omicidi, tra cui quelli di Fulvio Croce e Carlo Casalegno - Il presidente interrompe Seghetti che tenta di «rivendicare» l'assassinio del prof. Tarante!!! E' incominciato' nell'aula bunker delle Vallette, dopo alcuni rinvìi, il processo d'appello per la colonna torinese delle Brigate rosse che per otto anni insanguinarono la nostra città con omicidi, ferimenti, attentati. Sono di nuovo alla sbarra gli assassini di Fulvio Croce, presidente dell'Ordine degli avvocati, e di Carlo Casalegno, vicedirettore de «La Stampa». Si rievocano di nuovo davanti al giudici 1 momenti terribili vissuti da Torino ad opera della banda armata criminale, le ferite inferte a tutta la comunità civile. L'udienza alle Vallette è stata caratterizzata da una insolita velocità {«Decisamente eccessiva» hanno lamentato alcuni avvocati). Si 6 capito che il presidente Isnardl vuole concludere in fretta: ieri in poco più di tre ore ha sentito gli imputati, poi ha dato la parola alle parti civili. Oggi si riprende con la requisitoria del pg Pochettino. Gli Imputati sono in tutto 48, in gran parte irriducibili: devono rispondere di 10 omicidi, 17 ferimenti e oltre 100 attentati. In primo grado, Adriana Faranda in aula nell'estate '83, furono inflitti 12 ergastoli e 290 anni di carcere per 1 delitti commessi dal '73 all'80. Trentaquattro presenti nelle gabbie: nella prima 1 dissociati, nelle ultime due i duri (39 di essi sono difesi dall'avv. Perla), divisi in «militaristi» e «movimentisti». Assenti di rilievo, Moretti, Semerla. Micaletto, Acella, Azzollni, Bonlsoli, Ognibene, Narla (ricoverato alle Molinette) e 1 pentiti Peci e Savasta. Seduti dietro i difensori, Maurizio Puddu, gambizzato dalle Br, e Andrea Casalegno, figlio del vicedirettore de «La Stampa» assassinato nell'autunno '77. In apertura di dibattimento, 1'«irriducibile» Bruno Seghetti tenta di leggere un documento sull'assassinio di Tarantella ma il presidente Isnardl lo blocca: «Qui si parla solo di fatti che riguardano il processo-. Nel foglio sequestrato dal carabinieri si riprendono temi e slogan già comparsi nel documento diffuso dalle Br nel giorni scorsi, L'impressione è che una parte dei duri non abbia voluto perdere l'occasione di «appropriarsi» dell'ultimo tragico delitto terroristico. La dichiarazione di Seghetti, anche a nome di Francesco Piccioni e Andrea Coi, è accolta dal silenzio degli altri Irriducibili nella gabbia accanto. Replicano ai duri Valerio Morucci e Adriana Faranda, esprimendo «profondo sdegno per l'insensato assasiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiini sinio del professor TarantelIU. Infine un'altra novità dell'udienza: Maria Rosaria Roppoli, ex fidanzata di Patrizio Peci, dichiara di dissociarsi dalla lotta armata. Al successivo interrogatorio hanno risposto in pochi. Maria Rosaria Roppoli ha ammesso di aver partecipato al ferimento del consigliere comunale de, Cocozzello, e di aver guidato l'auto in altri attentati. Adriana Faranda ha negato di aver fatto parte . del «fronte di massa» delle Br. Valerlo Morucci ha spiegato come comprò in un'armeria romana la mltraglietta Skorpion che sparò contro il procuratore di Genova, Coco, ed ha aggiunto che «le nuove Br devono aver ricostituito una fitta rete di infiltrazioni nel sindacato e nelle sezioni di fabbrica del pei». Hanno parlato poi gli avvocati di parte civile: Argan per ' l'avvocatura dello Stato, Sisto per 1 familiari di Carlo Casalegno, Festa per il capo officina Lancia, Coggiola, Gabrl per il presidente degli avvocati Fulvio Croce, Lozzi per l'Ordine forense torinese. Nino Pietropinto
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