Lo «schermo» che può farci ammalare

Lo «schermo» che può farci ammalare Il campo magnetico terrestre annullato dalle strutture d'acciaio in cui viviamo Lo «schermo» che può farci ammalare Si ritiene che esista una stretta relazione fra la diminuzione del campo magneti-' co terrestre agente sul corpo umano e certe malattie. Si è creduto anche di individuare una «sindrome da deficienza di campo magnetico». Per esempio, vivendo e lavorando in una cornice d'acciaio — fabbricati a struttura metallica, automobili, treni, navi, cioè in ambiente «schermante» — diminuisce l'influenza del campo magnetico terrestre. La Terra è un campo magnetico stazionarlo (omogeneo), il quale agisce In manie¬ ra costante. Sembra accertato, però, che la sua forza è in costante diminuzione. Secondo Kawal, il suo gradiente è diminuito del 50 per cento negli ultimi 500 anni, con un calo del 5-6 per cento nell'ultimo secolo. Altri scienziati prevedono una percentuale annua di diminuzione dello 0,05 per cento, con possibilità di raggiungere il livello zero fra 2000 anni. Un campo magnetico agisce perché provoca una forza elettromotrice indotta in un «conduttore in movimento». Com'è appunto 11 corpo umano. Nel nostro organismo, gli ioni sono in costante flusso e tale flusso può essere considerato come una corrente elettrica. Fleming scrive che •allorquando t vasi sanguigni sono sottoposti a un campo magnetico, viene a crearsi una forza ver.so di essi che stimola la circolazione del sarigue (e ciò porterebbe a un alleviamento del dolore) con meccanismo di stress*. In genere, quando è applicato al corpo umano, un campo magnetico determina un cambiamento elettrico; ma questa non è aggiunta di energia, è soltanto la conversione di una parte di energia motoria In energia elettrica Le numerose ricerche sperimentali portate a termine negli ultimi tempi sui corpi viventi (microbi, piante, cellule in vitro, uova, animali) e anche sul corpo umano hanno ampiamente dimostrato su di essi un'azione positiva del magnetismo, senza mal riscontrare effetti dannosi, anche quando si è sperimentato con eccedenza di campo magnetico. Non esisterebbe quindi la sindrome opposta a quella di deficienza da campo magnetico. Risultati sperimentali. Nelle piante si è notato che il campo magnetico determina un effetto magneto-idrodinamlco: — rallentamento della crescita delle radici delle alghe marine se queste sono poste in posizione perpendicolare al flusso magnetico; — accrescimento se al contrarlo sono state situate nella stessa direzione della forza magnetica (magnetotropismo). Nei topi bianchi si è rilevato un notevole rallentamento dell'invecchiamento e una più veloce rimarglnazionc delle ferite cutanee, nonché un notevole rallentamento nella crescita di alcuni tipi di tumore in essi trapiantati. Il campo magnetico, inoltre, esercita un notevole aumento nella trasmissione dello stimolo della cellula nervosa In vitro. Risultati clinici. In diversi ospedali giapponesi sono stati condotti esperimenti su soggetti con diverse sindromi dolorose (a spalle, torace, articolazioni, lombi) con riguardo al sesso, età, durata dell'applicazione, sia secondo i punti dell'agopuntura sia applicando magneti ai punti effettivamente dolorosi da parte del pazienti. Si è dimostrato, dopo prove decennali, che la magnetoterapia cura con successo, vale a dire con l'80 per cento di casi risolti, numerosi disturbi. Le malattie che traggono il maggior beneficio dalla magnetoterapia sono 1 dolori articolari in genere, e in modo particolare quelli alla regione delle spalle e della regione cervicale, gli stress da fatica con fatti di indolenzimento muscolare sparso un po' dovunque.

Persone citate: Fleming, La Terra