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L'ufficiale sudafricano che ordinò il massacro « Non capivo più nulla » L'ufficiale sudafricano che ordinò il massacro « Non capivo più nulla » PRETORIA — Gli episodi di violenza sono continuati ieri nelle città satelliti negre, mentre John Fouche, il comandante del reparto di polizia, che il 21 marzo scorso apri il fuoco su una folla di dimostranti di colore a Uitenhage, uccidendone diciannove, ha contraddetto la versione ufficiale del grave incidente. Sassaiole ed incendi dolosi hanno avuto luogo nei pressi della città Kroonstad. Un gruppo di una sessantina di giovani ha tentato di appiccate il fuoco ad edifici governativi, senza però riuscirvi. La polizia ha poi confermato che un uomo di colore è stato ucciso in una città satellite vicino a Port Elizabeth, portando il totale di tre settimane di violenze nella zona a trentotto morti. Il tenente Fouche ha dichiarato ieri al giudice Kennemeyer di aver pensato che lui ed i suoi uomini sarebbero stati sopraffatti ed uccisi se non avesse dato l'ordine di far fuoco. L'ufficiale ha con¬ traddetto la versione fornita dalla polizia subito dopo l'incidente affermando che nessuna molotov era slata lanciata contro i suoi uomini. Ha inoltre negato che il suo reparlo sia stato attaccato con sassi e bastoni prima che lui desse l'ordine di sparare. -Ilo avuto l'impressione che la folla volesse recarsi nei quartieri bianchi di Uitenhage per fare un massacro- ha ricordato. Controintcrrogato dal rappresentante dei familiari delle vittime, Win Trcngove, Fouche ha precisato che i rapporti di polizia secondo i quali 1 suoi uomini erano stati circondati e attaccati alle spalle non erano veri: «Un sasso fu lanciato prima della sparatoria, poi io ho sparato ad un uomo che stava lanciando un'altra pietra, successivamente iniziò una sassaiola contro di noi-. Alla domanda quale fosse stata la sua rcazlone.il tenente ha risposto: -Sono rimasto sotto choc. Non ce la facevo più, non ragionavo più».