In Spagna i comunisti sull'orlo della scissione di Thierry Maliniak
In Spagna i comunisti sull'orlo della scissione Carrillo ha respinto l'ultimatum di Iglesias In Spagna i comunisti sull'orlo della scissione NOSTRO SERVIZIO MADRID — Dopo mesi di violenta polemica, la rottura tra i seguaci del segretario generale, Gerardo Iglesias. e quelli del suo predecessore. Santiago Carrillo, può dirsi consumata. Quest'ultimo, sabato scorso, ha infatti annunciato la creazione di una -piattaforma d'unità comunista- che rappresenta in realtà un vero e proprio partito parallelo. La direzione del pce ha replicato destituendo Carrillo dalle sue funzioni di portavoce del gruppo parlamentare. Ha altresì annunciato che i diciotto •■carrillisti. membri del Comitato centrale saranno espulsi da questo organismo se entro 15 giorni non rivedranno le loro posizioni. La Conferenza nazionale straordinaria del partito, riunitasi dal 29 a! 31 marzo scorsi (e ulla quale i seguaci di Carrillo, coscienti di essere in minoranza, hanno rifiutato di partecipare), ha ratificato tali decisioni. Ma già ieri Car¬ rillo ha respinto l'ultimatum, che scadrà il 14 aprile. Questa nuova frattura potrebbe rappresentare il colpo di grazia per un partilo indebolito negli ultimi tre anni da molteplici defezioni e espulsioni e che alle ultime elezioni politiche ha appena raccolto il 3.9% dei voti. Iglesias, preoccupati", ha moltiplicato ma senza successo le sue offerte di compromesso a Carrillo, ma s'è sempre urtato contro l'intransigenza di quest'ultimo. Le divergenze tra «gerardisti» e «carrilisti» hanno avuto il loro peso suU'attcggiamento tenuto di volta in volta nei confronti del governo socialista e sulle alleanze da stringere. I primi affermano che la politica conservatrice dei socialisti ha aperto alla loro sinistra un nuovo spazio politico. Per occuparlo il pce deve stabilire contatti con i -settori progressisti indipendenti» come gli ecologisti, i movimenti pacifisti e i nazionalisti di sinistra. Questa strate¬ gia delle «porte aperte», agli occhi dei «gerardisti». è l'unica strada che consentirebbe ai comunisti di uscire dal loro ghetto. I «carrillisti», al contrario, ritengono che per questa strada il pce rischia di perdere la sua identità e di disorientare il suo elettorato tradizionale. Respingendo l'idea di un apertura alla «sinistra indipendente», Carrillo propone di riprendere i contatti con i comunisti «filosovietici» Dietro questo confronto, si profila in realtà una lotta per il potere. Carrillo non vuole perdere il controllo di un partito che ha diretto per 23 anni. Designando Iglesias. allora quasi sconosciuto, come successore, nel novembre '82, Carrillo sperava di continuare a guidare il partito nell'ombra. Ma i fatti hanno dimostrato che Iglesias non era l'uomo adatto a fare «il segretario di paglia». Thierry Maliniak Copyright <>l# Mondi'') e |ht l'il.ili.i «la Slampii»
Persone citate: Carrillo, Gerardo Iglesias, Santiago Carrillo
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