Scompare Frassineti, lo scrittore che tradusse Diderot e Rabelais

Scompare Frassineti, lo scrittore che tradusse Diderot e Rabelais Scompare Frassineti, lo scrittore che tradusse Diderot e Rabelais ROMA — Si svolgeranno oggi a Dovàdola (Forlì) i funerali di Augusto Frassineti, morto domenica a Roma, a 74 anni. Sono pochi gli scrittori, in Italia, che possono essere ricordati soprattutto per la loro attività di traduttori. Frassineti era fra questi: l'editore Einaudi gli aveva riservato un posto nella sua collana «Scrittori tradotti da scrittori* nella quale erano comparse opere importanti, soprattutto dell'Illuminismo. L'ultima sua fatica di traduttore-scrittore è stata II nipote di Rameau di Denis Diderot. ' Frassineti si impose con il suo primo grande impegno di traduzione affrontando un classico del '500: il Gargantua e Pantagruele di Francois Rabelais. Fu quel lavoro a richiamare l'attenzione del mondo culturale sullo scrittore, che già nel 1956 si era segnalato per la sua ironia secca e sommessa rintracciabile in I misteri dei ministeri, che pubblicò in prima edizione Guanda. E' una sorta di viaggio metafisico nell'assurdo-concreto della «ministerialità*. ed è insieme racconto e saggio, indagine e fantasticheria. Poi, puntigliosamente, da un libro all'altro, da L'unghia dell' asino a Tre bestemmie uguali e distinte, Frassineti ha continuato a esplorare il mondo del mistero, i fatti della vita tra farsa e teologia, tra sociologia e farnetico, tra scienza e fantapolitica». E' evidente che lo scrittore faentino si è accostato a Rabelais con fondati motivi e consonanze, e fu quella una memorabile impresa letteraria, recentemente ristampata da Rizzoli in edizione economica. Da allora, ogni nuova traduzione di Frassineti è stata accolta come un avi'cnimenlo letterario. Il tradurre, per Frassincli, divenne, dopo Rabelais, un'attività perfino sostitutiva di quella di scrittore in proprio, pur essendo stato lui uno dei più rappresentativi tra gli scrittori satirici del dopoguerra. E così segui anche la versione del Roman comlque di Paul Scarron, l'estroso e geniale secentista francese, maestro nel coniugare burlesco e patetico. In ognuna di queste traduzioni. Frassineti si era confermato scrittore eterodosso e paradossale, anche se tra di essi c'era un rapporto evidente che si legava alla sua natura di letterato. «Il tradurre, aveva scritto, è un'operazione strettamente letteraria, che Investe a tutti gli effetti la responsabilità di uno scrittore ili quanto tale».

Luoghi citati: Dovàdola, Forlì, Italia, Roma