Germania, i laureati senza pane

Germania, i laureati senza pane La crisi durerà almeno 15 anni, dice un documento governativo Germania, i laureati senza pane Un posto di lavoro ogni tre dottori - Si parla ormai di un «proletariato accademico» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — E' una primavera ricca di incoraggianti notizie economiche: ma non per gli universitari. Lo lunga «crisi delle lauree» si aggrava, il futuro sarà peggio del passato. Per almeno 15 anni — e ■'"he cosa avverrà dopo nessuno lo sa — soltanto un laureato su tre troverà un lavoro che gli permetterà di soddisfare la sua vocazione e di usare la sua preparazione. Gli altri due dovranno arrangiarsi o accontentarsi. Sono previsioni deprimenti, tanto più in quanto provengono dal governo federale, i cui esperti han7io studiato il problema per vari mesi. Il documento sarà pubblicalo tra breve, ma già se ne conoscono le malinconiche conclusioni. Si parla di una sterza fase». La prima fu bella, festosa, quando la laurea era una valuta pregiata che apriva al neodottore quasi ogni porta. Ma, con la fine degli Anni Settanta, il clima mutò, l'economia cominciò ad ansimare e le sue difficoltà investirono gli atenei. Ecco la -seconda fase». Il mercato del lai>oro si fa più selettivo, accetta alcuni ma respinge altri, soltanto certe lauree assicuraìio un futuro. "Terza fase». L'economia riprende a trottare, ma l'universitario ha perso il suo fascino. La domanda cala, invece di aumentare. La Germania non sa più che farsene di tutti questi suoi figli e dei loro titoli. Perché? Prima di tutto, perche ve ne sono troppi. Vent'anni fa, gli atenei della Repubblica Federale ospita¬ vano 200 mila allievi: oggi, un milione 100 mila. In secondo luogo, né lo Slato, il tradizionale approdo dei laureati, né l'industria privata possono più assorbire personale come in passato. Lo Stato, perché vuole ridurre le sue dimensioni, i suoi costi. Le aziende privale, perché mirano tutte a snellirsi e trovano nelle nuove tecnologie un ottimo strumento -dietetico-. Due sole discipline universitarie sono considerate -promettenti»: ingegneria e informatica. Anche scienze, medicina, matematica sono ora nell'ombra. lìcn due su tre laureati sono entrati finora al servizio dello Slato o degli enti locali. Ma è una marea che non potrà continuare. «Dove la mettiamo tutta questa gente?» domandano i funzionari. Tra il 78 e 182. la percentuale degli Herr Doktor nella burocrazia fcdeiale o regionale è salita dal 20 al 22; e le autorità sembrano decise a impedire un'ulteriore espansione. Già si assiste alla formazione di quello che alcuni studiosi chiamano un «proletariato accademico». Un -proletariato», la cui esistenza è incoraggiala dalla totale libertà di studio. Ben il 28 per cento degli studenti ha più di 25 anni. Gli esami sono ripetibili ad infinitum, o quasi: non Ce limite di età. Paradossalmente, chi ha titoli inferiori ha maggiore probabilità di lavoro. E' il consiglio che si dà ai ncoingegneri: prendetevi anche un diploma di meccanico o elcttricista, avrete più chances. Mario Ciricllo

Persone citate: Herr, Mario Ciricllo

Luoghi citati: Bonn, Germania