E il medico disse: filosofo cura te stesso

E il medico disse: E il medico disse: filosofo cura te stesso L A popolarità .'.-"a RtoNsfe W« * lOilvi:. Offri 0 SU pNH*»ì>'W*fcIA»Ì teoriclic molto marcai* (S8MM ;.v le di Beverino); che In genere ;\v s i sa Inno n un vero Interesse stori.» -,v: le \ :cende di quel pensiero, o .«.:".". aspetlwtiv* clic un .salto- nelle più remote erigili del pensiero europeo ci aiuti a risolvere i problemi sempre più complessi cui questo pensiero si e avviluppato Nel suo ultimo libro, Carlo Augusto Viano non accetta nessuno .i: ^.:e>:: ò..::atteggiamenti, e propone una lettura anzitutto storica, molto puntuale e sposso anche ardila, di una rilevante sezione del pensiero antico: quella che va dà Socrate ad Aristotele, con ejxurs ti su a'.. «ni momenti cardine della filosofia presocratica, e con un cenno conclusivo, peraltro appena abbozzato, al momento molto più tardo della stona di questo pensiero, il dibattito tra la medicina razionalistica c quella empiristica, documentato nelle opere di Galeno (li secolo d.C). Il collegamento tra quelle che Viano chiama la prima e la seconda scena del suo libro — l'Atene di Socrate e dei Sofisti, la medicina del li secolo — é dato dai fatto che le due scene rappresentano' momenti diversi di uno stesso dibattito, quello che oppone, emblematicamente. Socrate e Protagora in un famoso dialogo di Fintone intitolato appunto a! nome di questo sofista. In quel dialogo Socrate rappresenta le ragioni di un pensiero che tende a dare ordine alla molteplicità dell'esperienza il mondo delle somiglianze caoticamente proliferanti mediante la riduzione di esse a un soggiacerne sistema di identità: Protagora invece, e il partigiano d: una prospettiva _ per la quale il pensiero non può che aggirarsi nella selva delle somiglianze costruendo nessi validi limitatamente, e mai garantiti dalla fondazione su una identità ultima e stabile. La discussione tra Socrate e : sofis:. s: svolge sulle sfondo di una Atene in cui il progressivo affermarsi della demorrazia dissolve, insieme a! sistema d: p.v.ere delle grand: famiglie nobili, anche il sapere tradizionale, fondato anch'esso su • genealogie- ile genealogie degli dei e degli eroi, da Esiodo ad Omero Mentre però il sapere dei sofisti rispecchia semplicemente il sapere effeuivo delia citta e l'immagine che essa sì Ja di se stessa. Socrate propone un sapere che si fonda su un ordine diverso, che si può riconoscere sole mediante una presa d: distanza dal mode- di vedere comune. L elite-azione più decisiva di queste tesi socratiche è. come si sa. la dottrina platonica i*i:e '.ice: cioè dei modelli Metti le calze spaiate avrai fortuna L'egoismo adesso è una virtù Milena e i suoi artisti Samkara - VIVEKACUDAMANI (Il gran gioiello dalla dlacrlmlnazlone): traduzione dal aantcrlto e commento di Raphael. Collezione Vldyo, pp. 324, L. 20.000. Edizioni Asram Vidya via Azone 20 - 00165 Roma telelono 06 622 8868 y*;V.V s . >.VIV UOH Agli IllStft- :-. ogyoJ3 ■•'-.v.-i:-.amo nel mondo, -* « .w -•.Ve" itati alla mente in un s'.-e.-.v v.-: -va'. A Sia in Fiatone, sia . n A: ..<,.•■..• '.■ itti umilili diversi), l'amili ss .■••:' o usi tardine stabile di essenze,' mentre : se w molti problemi, ne genera infiniti alti e le solution! via via propòste compresa Quella aristotelica, risultale sempre instabili Nella soluzione arlstoSelica assume un ruolo determinante l'anatomìa e l'analisi del vivente in terni'.:-., di organi e funzioni; anche per questa via infatti. Aristotele riesce a trasferire al inondo dei generi e delle speci naturali quell'ordine rigoroso di relazioni che Fiatone aveva attribuito al monde delle idee, e che sembrava però potersi realtssare solo fra gli enti mate¬ Una guida per chi è superstizioso sfarci anni di sventure. Vi fate fotografare o regalate vostre foto spensieratamente, ignorando che «la maggior parte di coloro che fanno sortilegi o iettature si servono delle foto-. Gli automobilisti corrono dal carrozziere per un graffio o un'ammaccatura, mentre dovrebbero sapere che .una macchina senza un graffio attira irresistibilmente gli urti. Invece, un colpo appena visibile vi risparmierà incidenti.. Basta poco, secondo gli autori, per doinitiarc il proprio destino, inchiodare la fortuna, arricchire, essere amati. Basta, per esempio, portare ogni tanto calze spaiate, di colori diversi. Basta una moneta bucata. Basta che il negoziante tenga nella tasca sinistra una boccetta di mercurio per vendere di più. Il manuale insegna come fare le corna, come fare una colla¬ na d'aglio da portarsi in caso di epidemia, quali sono i talismani e come procurarseli, quali le parole benefiche, il rituale del •.matrimonio di sangue' di favolosa potenza, «il solo legame capace di unire indissolubilmente due esse-' ri». E le magie d'amore, le ricette per essere irresistibili. I superstiziosi hanno dunque la loro enciclopedia. Gli implacabili scettici, quelli che mai hanno toccato ferro o incrociato le dita, potranno .leggendo questo vivace e informatissimo manuale, ridere dal principio alla fine della maggioranza silenziosamente superstiziosa-. matici lel Luciano Curino Jean-Lue Caradeau e Cécile Donner: «Porta bene porta male». Mondadori, 211 pagine, 15.000 lire. Arisiolel Proprio le medicina sembra presentarsi nel libro d: Viano, come un sapere alternativo, o come erede de! sapere filosofico Nella medicina dell età di Galeno, peraltro, s: ripete il contrasto tra identità e srmiglianza cioè tra medicina razionalista e medicina empirista. Che rappcrto dobbiamo dunque vedere tra le due scene0 Sono ripetizioni di un unico copione, o tra luna e l'altra avvengono' trasformazioni di rilievo? Viano, forse per un eccesso di -neutralità- storiografica, lascia la questione indecisa; cosi come- non dedica molto spazio a definire i tratti della .via delle somiglianze» in alternativa alla via dellidentità Si rimane con l'impressione che quest'ultima sia l'unica vera via della filosofia, alla quale si guarda con nostalgia ma che appare, in definitiva, impercorribile. Saggio di Lunati senza risposta. Per esempio, siamo sicuri che la libera solitudine del mondo non sia anche da pensare conie la sventura propria dell'uomo sulla terra? Avevano veramente torto gli esistenzialisti quando deserh'evano questa condizione come vita •senza rifugio», come un essere, «erica patria neJ,i prtd-ctisa? Soprat' mo assolutamente certi che il meglio predicato dal tardo consumismo americano non si stia trasformando (come lascia intuire Watzlawick) in un incubo, in una specie d'incontrollata ossessione capace di distruggere anche la più salda coscienza egoistica? GIANCARLO Lunati, amministratore delegato di un'azienda milanese, scrittore di saggistica e narrativa, propone un nuovo libro con un titolo provocatorio soltanto nella forma: Difesa dell'egoismo (Rusconi, pp. 120, L. 15.000). Nessun dubbio infatti che la crisi del razionalismo e dell'irrazionalismo, e il declino delle ideologie collettivistiche abbiano riportato il pensiero comune alle tranquille rive dell'amore di sè. Lunati argomenta questo ritorno, e lo sostiene appassionatamente, spaziando da Epicuro a Kant, da Croce a Dahrendorf. Il mondo pensalo dagli Illuministi, regno della libertà senza Dio. e dal quale è ingiusto uscire per trovare valori assoluti, è il grande sfondo teorico che abita queste pagine. I principi che vi ricorrono più spesso sono il senso di responsabilità e la gioia di essere liberi, di utilizzare .a( meglio- le proprie non assolute capacità. Ci sono però alcuni interrogativi che l'autore lascia Gianni Vattimo Carlo Auru'to Viano. «La selva delle scmizliar.z* 11 filosofo e 11 medito., Einaudi. XIX-Sn pagine, Zk-Wì lire. poi e definiti ne..e cose Seconr ;c:-3.s.rr.: parlare si tr.ar.cc- ideal: si do Piate f. ti. a.

Luoghi citati: Atene, Beverino, Roma