La contabilità di Swift piccole spese e micidiali invettive

La contabilità di Swift La contabilità di Swift piccole spese e micidiali invettive LONDRA — Swift giocava a ombra, a bassetti, a picchetto, qualche volta a whist e a backgammon. Vinceva e perdeva perlopiù piccole somme, ma una volta portò via alla duchessa di Shrewsbury e al famoso, spiritosissimo dottor Arbuthnot una sterlina e sedici scellini. Cifra discreta per 11 primo Settecento: le sette sterline, cinque scellini e sei pence che nel dicembre 1711 gettò per un grandioso invito agli amici della Brothers' Society in una taverna di Londra corrispondono a quanto spendeva in un mese. Queste notizie si ricavano da uh volume di quasi cinquecento pagine che raccoglie la trascrizione completa del libri contabili dove per tutta la vita Jonathan Swift annotò ogni minima spesa. Lo pubblica la Scolar Press (The Account Books of J. S., a cura di P. V. Thompson e D, J. Thompson), giustamente in barba alle molte considerazioni che sconsiglierebbero l'impresa. Jonathan Swift L'editore inglese sa infatti di poter contare sui numerosi lettori che non si accontentano di venerare 1 «Viaggi di Gulliver» e le altre immortali satire swiftiane ma — con un culto che ricorda quello degli «stendhalisti» — frugano voluttuosamente anche la vita quotidiana del loro autore. Giustificandosi magari col dire che proprio dal banale e dal quotidiano Swift ha spremuto il succo delle sue invenzioni fantastiche, delle micidiali invet¬ tive. Come quel suo personaggio che estraeva raggi di sole dai cetrioli. Chi legge questi registri non sarà certo annoiato o deluso. Sono incantevoli gli elenchi di vini, birra, usquebaugh (cosi chiamava li whisky), liquirizia, panpepato, arance acquistate dal decano di Dublino. Fa piacere vedergli comprare una raccolta di Théàtre Italien (solo cinque scellini e sei pence contro la sterlina e dieci di un Plauto e di un Platone). E ci sono anche ricompense più ricche e inattese. Ecco qua e là l'Inconfondibile umor bilioso, per cui un debito di gioco viene pagato a un ignoto «Dr Arrogance», le spese di lavanderìa sono intestate a una ugly Slutt, una «brutta baldracca». Ecco addirittura il commovente strazio intimo di cui la violenza verbale non è che la lucidissima buccia: il giorno in cui muore sua madre, Swift annota a margine del brogliaccio «£' caduto la barriera tra me e la Morte». Andrea Cane

Persone citate: Andrea Cane, J. Thompson, Jonathan Swift, Platone, Swift

Luoghi citati: Dublino, Londra