Boff l'«eretico» e i nuovi profeti

Boff V«eretico» e i nuovi prò feti Boff V«eretico» e i nuovi prò feti Perché contìnua il millenario contrasto tra Chiesa comunità e Chiesa istituzione La vicenda del teologo francescano Così la Chiesa rifiuta le sue critiche Questa volta II cardinale Ratzinger si è messo I guanti, ha pesato le parole, anche se non ha potuto dire, come nello scorso settembre, a padre Leonardo Boff ..venga a prendere un caffè da noi». Non c'è stata pena canonica per II francescano, né Interdizione o limiti alla sua attività di religioso, di teologo, di docente. Non è stata Indiziata di errore la sua opera In blocco, ma solo le tesi base del suo ultimo libro: «Chiesa, carisma e potere». E non è stata nemmeno condannala, come nello scorso settembre, la teologia della liberazione nel suo Insieme. Le tesi ritenute erronee e pericolose sono state comunque rifiutate con netta violenza. Sono principalmente queste: la Chiesa gerarchica è un'evoluzione posteriore a Cristo, che Cristo non ha né previsto né rfèWésto; tutte le Chiese" hanno' pari dignità e autorità, mentre, per Roma la vera Chiesa è solo quella cattolica; e tutte le altre sono soltanto «elementi di Chiesa»; l'istituzione ecclesiastica è divenuta «un potere profano In termini di dominazione, centralizzazione, trionfalismo», mentre dovrebbe avere solo «Il carattere e la funzione del servizio e del coordinamento»; Il profetismo non è riconosciuto nella Chiesa quale emerge Invece dalla Bibbia. Queste tesi sono definite nel documento vaticano, approvato personalmente da papa Wojtyla e firmato da Ratzinger. «Insostenibili» e «tali da mettere In pericolo la sana dottrina della fede». Padre Boff ha reagito alla notificazione dell'ex Santo Uffizio con chiarezza e totale disponibilità. Dopo l'Incontro del 7 settembre. si disse, nonostante tutto, ottimista e fiducioso. Apparve come II Galileo di Brecht, disposto a «sotterrare» la propria opera accusata d'eresia In attesa di tempi migliori. Oggi Boff non ha bisogno di «seppellire» nulla: può ancora Insegnare, scrivere, parlare, pubblicare e dibattere. E' dunque con un respiro di sollievo e con un chiaro calcolo di sopravvivenza e di libertà che ha dichiarato: «Il mio desiderio è quello di camminare con la Chiesa, piuttosto che rimanere solo con la mia teologia». Il dicastero disciplinare e dottrinale della Chiesa ha fatto quello che riteneva II suo dovere, e Boll ha fatto II suo. Sa benissimo che Il valore positivo primario della teologia della liberazione — l'annunzio di giustizia e di libertà da ogni oppressione — resta al primo posto nel Vangelo, nella coscienza e nella lotta delle Chiese locali del Terzo Mondo, In modo particolare di quelle dell'America Latina e della maggiore di tutte, quella brasiliana, alla quale appartengono non solo Boff e suo fratello Clodovls. di pari statura teologica e culturale. L'esigenza di novità nelle strutture, nel rapporti pastorali, sociali e culturali è profonda e varia nel continente latino-americano, almeno nella maggioranza del clero e In metà del vescovi; di quel continente che è già — e più ancora sarà tra quindici anni, al momento In cui la Chiesa entrerà nel suo terzo millennio — la riserva più consistente, vivace, fedele e profetica del mondo cristiano. Molto più che In Europa, la maggioranza del clero minore latino-americano cerca e attua questa novità Vive una dinamica protezla collettiva, condivisa da comunità di base sempre più numerose. I pastori non sono di per sé profeti nel senso biblico. Sono uomini dell'Istituzione, custodi della parola ma entro gli schemi, appunto. Istituzionali. Ma non lo sono di per sé nemmeno 1 teologi; né quelli che frenano, né quelli che spingono, sia tra I primi che tra I secondi. II profetismo, nel tempi moderni. si è Identificato nel vertice dell'Istituzione ecclesiale solo con papa Giovanni, e In nessuno del teologi (escluso torse Tellhard de Chardin, ma fino a Ieri ritenuto solo o soprattutto «eretico»). Forse è proprio la profezia II punto Intervista col politologo Giuseppe Tambur ROMA — Agli ocelli di uno studioso dei rapporti politici. per giunta laico, come Giuseppe Tamburrano. quale immagine olire di sé la Chiesa cattolica d'oggi? • Attraverso il Papa — risponde Tamburrano — l'immagine di una Chiesa che è insieme più laica e più carismatica. Questo Papa scia, va in mezzo alla gente, e con ciò laicizza la figura del Pontefice: ma vuole nello stesso tempo ripristinare la regola, e sembra un capo di Stato che rivendica l'autorità, anche se va in mezzo al popolo». La gerarchia ecclesiastica si è adeguata senza tentennamenti a questa doppia esigenza di papa Wojtyla?' ' "* •I due aspetti del pontificalo di Wojtyla creano reazioni diverse nella Chiesa istituzionale. I conservatori di Curia apprezzano le varie crociale contro l'aborto e il divorzio, cosi come quelle contro i fermenti nuovi del mondo cattolico, e tra questi le teorie della cosiddetta teologia della liberazione. I rinnovatori apprezzano l'impegno del Papa per la pace e i diritti umani; e questo spiega anche, il successo che ha nei movimenti giovanili cattolici come Comunione e Liberazione, e tra le lolle di tutto il mondo». Come legge un laico, la condanna di padre Boll? .La condanna, senza sanzioni, di padre Boff. che l'accetta, è la riprova del carattere tradizionalista del pontificato Wojtyla. Delle teorie di Bolf. infatti, viene condannata non più l'infiltrazione ideologica del marxismo, ma la critica alle strutture della Chiesa, che padre Boff risolve nella comunità e nel popolo, mentre per il Vaticano debbono rimanere quelle gerarchiche. E' 11 millenario contrasto tra chiesa comunità e chiesa istituzione». Alle soglie del Duemila, la Chiesa torna indietro? .La Chiesa, cosi, si allontana dal Duemila. Giovanni XXIII voleva una chiesa proiettata nella missione evangelica. Padre Bolf ritiene che questa missione significhi "animazione evangelica in seno al popolo di Dio": per il cardinale Ratzinger rimane appannaggio delle gerarchle». In termini politici concreti, come si traduce questo, contrasto? : I omtlffl ' che resta più aperto e arduo e che né I teologi né l'Istituzione possono codificare prò o contro In modo parziale e definitivo. Tutti i grandi profeti, dall'Antico testamento al Nuovo, sono stati gettati dallo spirito In un'avventura per loro quasi sempre mortale: chiamare In causa l'Istituzione quando essa omette, devia o tradisce la Parola di Dio. Come e quando può l'istituzione — che ha sempre limiti, diletti, errori e peccati spesso più gravi di quelli del profeti, anche se le è stata garantita l'Indefettibilità — decretare che un profeta è nell'errore, e togliergli la parola o la vita? L'accusato ha diritto di accusare e far tacere l'accusatore? Il caso Boff e altri analoghi di Ieri e di oggi pongono questo problema almeno di riflesso, un problema che non è mal secondarlo per una Chiesa che, secondo uno dei suoi antichi padri, «ha Incessante bisogno di riforma e di conversione». Boff, d'altronde, anche nelle sue dichiarazioni di commento «all'Istruzione» vaticana, dimostra d'essere già su una linea libera, sperimentale, non codificante ma solo proponente. Dice: «Proseguirò con serenità II mio lavoro teologico, con un'attenzione raddoppiata alle questioni sollevate dalla più alta autorità della Chiesa. Per parte mia riconosco che I tentativi di soluzione del problemi reali della Chiesa discussi tra I teologi possono essere studiati e anche rigettati dal Magistero ecclesiastico ... A Parigi, quando recentemente ho Incontrato per II suo novantesimo compleanno padre M. D. Chenu, che di Gutlerrez e di Boll è amico solidale, mi ha detto: «Il maggior elogio che il mio órdine mi ha recentemente fatto in modo solenne, Insieme col miei confratelli Congar e Schlllebeeckx. è quello di "teologo della ricerca"». Credo che nel conflitto come nell'obbedienza valga per Boff, per I pastori e per I teologi. In questo Insidioso e stimolante momento ecclesiale, una parola evangelica di speranza di don Mazzolar!: «Proprio quando I miei occhi di carne non vedono se non II seme marcito, la mia lede vede la spiga matura». Nazareno 1 abbietti -n i j i, jijì n rano • Da Giovanni XX . La Chiesa, dopo il Concilio Vaticano secondo, dichiara di non voler più ingerirsi direttamente nella politica e negli affari dello Stato. Questo principio, secondo Ratzinger, deve essere rispettato sempre, tanto che si tratti di una politica e di un governo reazionari, quanto di una politica e di un governo progressisti. Le teorie di padre Boff invece, portale alle estreme conseguenze, significano preti guerriglieri o preti ministri. Papa Wojtyla dice di essere d'accordo con 1 fini dei movimenti di liberazione, nella misura in cui questi coincidono con 1 valori cristiani: ma' j III a Papa Wojtyla qu aggiunge che la Chiesa non può essere coinvolta direttamente nella lotta politica, si tratti di guerriglie o campagna elettorale o azione di governo, per l'affermazione di quei valori». E le sembra che anche in Italia, con il nuovo Concordato, questa linea sia applicata fedelmente? • Non mi sembra molto sicuro. E le novità non sono costituite tanto dal nuovo Concordato, sul quale si può discutere a lungo, quanto da una nuova presenza delle gerarchie nella società». Può essere più preciso? «Mi spiego sùbito. Le re- ibniUtai alche passo indietro? centi prese di posizione di vescovi, ad esempio a Roma e in Emilia, nei confronti delle giunte rosse, latino sorgere il problema: la Chiesa sta tornando al collateralismo con la de?». E' dunque tramontata la grande stagione conciliare? • Io non darei una risposta nettamente positiva Padre Sorge, che e ben ascoltato in Vaticano, ha teorizzato la ricomposizione dell'area catto? lica in Italia in quella che lui chiama "la slera del pre-politico"». E' una nozione vaga e ambigua, che può slgnlticare richiamò dèlia1 Chiesa 'al ri* spetto dei valori cristiani nella vita pubblica, ma può anche spingersi all'appoggio dei candidati che dichiarino di voler rispettare quel valori. E in questo caso, si torna al collateralismo- . - Il nuovo Concordato, firmato da un capo di governo laico, offre maggiori spazi per queste "tughe all'indietro" della gerarchia ecclesiastica italiana'' No. perche il divieto per le gerarchie di intervenire nella vita politica ed elettorale è stabilito con legge Ma lei sa meglio di me quanto sia stato facile aggirare tale legge in passalo.. Per la società italiana, e per gli stessi credenti, sono ancora necessari oggi i concordati? No. io sono dell'opinione di Jemolo. e cioè che i concordali sono perfettamente inutili. Però. Visio che in Italia c'era la necessità di rinnovarlo, quello firmalo dal presidente Craxi mi pare il migliore possibile.. Gianni Pennacchi Civiltà cattolica»

Luoghi citati: America Latina, Emilia, Europa, Italia, Parigi, Roma