Una settimana di libertà Castagno rivive l'incubo
CRONACA CRONACA Una settimana di libertà Castagno rivive l'incubo e vedevano solo la cima degli alberi e qualche uccellino che gli volava intorno. D'inverno chiudevano l'apertura con delle assi alle quattro del pomeriggio, e io rimanevo al buio fino al mattino dopo. Nemmeno una candela, perché da fuori qualcuno avrebbe potuto vedere la luce e trovarmi. Durante il giorno sentivo i campanacci delle pecore e passavo il tempo ad ammazzare l topi: ne ho contati fino a dodici intorno a me. Li prendevo mettendo del cibo in un sacchetto di plastica, loro ci entravano e io sbattevo finché morivano — Pietro Castagno mima il gesto col braccio, fendendo l'aria adagio, al rallentatore —. Poi davo il sacchetto ai miei carcerieri perché lo buttassero via. E quelli non dicevano niente, mai un discorso. Mi portavano da mangiare e non dicevano una parola. Ma a modo loro mi trattavano bene». Erano pastori, sapevano di pecora e di capra; analfabeti, «poveretti di niente e di spirito, gente disperata agli ordini di capi clie forse nemmeno conosce e che quel lavoro non ENTE NAZIONALE PER L'ENERGIA ELETTRICA Roma - Via G.B. Martini, 3 AVVISO AGLI OBBLIGAZIONISTI PRESTITI OBBLIGAZIONARI CON INTERESSI SEMESTRALI INDICIZZATI E MAGGIORAZIONI SUL CAPITALE Si rende nolo che a norma dei Regolamenti dei sonoindicaii Presuli, il valore delle cedole e quello delle maggiorazioni bui capitali- da rimborsare - relativi al scmeslre 1.4.1985' 30.9.1985 risuliano i seguenti: Cedola PRESTITO Pa*..* "XptfaT Scartoseme Valorecu sire 1.4.190S mulatoal 30 9 1985 1° 10.1985 IW21989indicizzato + 0 606% IVemissione (Gilbert) 1983-1990 indici7«Ho IIcmissionc(Artom) -0.530% + 3.907% Le specifiche riguardanti te determinazione dei valori di cui sopra vengono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. lo fa per scelta, ma perché altrimenti muore di fame». Gente contro cui Pietro Castagno non ha provato mai né odio né rancore: «Una volta ho detto a uno di loro: "io sto male, sono troppo vecchio per resistere ancora, vi sono di impaccio. Fatemlci parlare, con questi vostri capi, da uomo a uomo. Se mi lasciano andare il riscatto lo pago io". Ma mi hanno risposto di stare bravo,* che non era possibile. E cosi sono passati tutti quei giorni, uno uguale all'altro, sempre seduto, sdraiato oppure in ginocchio, quando mi rifacevo il letto, perché le catene non erano abbastanza lunghe da alzarmi in piedi. E mi è venuta l'artrite, per l'umidità e a furia di non muovermi». Pietro Castagno poggia il bastone e si osserva le mani, bianche, lungìte e curate, adesso: «Vede? Incomincia ad andare meglio. Quando ero laggiù la vera non riuscivo nemmeno a muoverla. Guarda, Anglolina, quasi esce». «Angiolina» guarda e sorride, si alza dalla sedia, viene ricino al marito, lo accarezza sulla testa. Poi i loro occhi si incontrano e dh'entano rossi: «Mi sono tanto preoccupato per lei, in questi mesi. Sapevo che sarebbe stata sola, avevo paura che reagisse male, che non ce la facesse. E' vecchietta come me, mia moglie: 77 anni io e 76 lei. Però è una donna in gamba». Dalla tasca della vestaglia di seta blu a piccoli disegni geometrici, «Pierino» tira fuori un fazzoletto, si asciuga le lacrime tossendo un poco. Si agita sulla poltrona, riprende in mano il bastone e ricomincia a seguire i disegni del tappeto, meccanicamente: «Voglio dimenticare. Ma è difficile, è stata troppo lunga — Pietro Castagno porta l'indice alla tempia — e qui dentro è tutto registrato: quello che ho passato e quello che ha passato Angela. Dobbiamo dimenticare r incominciare da capo, no! due»:' SORDITÀ' UN FENOMENO SEMPRE PIÙ' DIFFUSO
Persone citate: Artom, Cedola, Pietro Castagno
Luoghi citati: Roma
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