Centro per le tossicodipendenze si autodenuncia di Alberto Gaino

Centro per le tossicodipendenze si autodenuncia Centro per le tossicodipendenze si autodenuncia «Non si poteva aiutarlo ed è morto per droga» L'ultima vìttima dell'eroina era andata dagli specialisti ma era stata «messa in coda» - Ora gli stessi medici fanno scoppiare il caso Matteo La Stella, un giovane di 30 anni, uscito di recente dal carcere, morto di droga per strada, qualche giorno fa: si era appena presentato ad uno dei cinque centri per tossicodipendenti a chiedere di essere alutato. L'ambulatorio è quello di corso Vercelli. Sono gli stessi operatori dell'equipe a rivelarlo, autodenunciandosi coraggiosamente per sollevare con forza il problema delle carenze del servizio nel giorno che a Torino, con l'arrivo del treno •contro la droga* sul binarlo 20 di Porta Nuova, si discuteranno In un'assemblea con le autorità, le forze politiche e sociali le risposte della città, al dramma di migliaia di giovani e delle loro famiglie. Questo è U racconto di Maja Strakova, psicologa del centro di corso Vercelli:. • Giovedì 28 febbraio, di pomeriggio, si presenta in ambulatorio Matteo, uno dei nostri primi utenti. Non lo vedevo da 2 anni. Ma sapevo ugualmente che continuava a bucare secco. Mi si avvicina e mi parla. In quel momento ho di fronte altri tre giovani, con lo stesso problema. Un quarto caso è al telefono: un diciottenne in crisi, lo segnala l'Astanteria Martini'. La dott. Strakova non trascura alcun dettaglio: 'Non posso non scegliere, mentalmente mi ripeto che Matteo non è un pivello e che riuscirà a tirare avanti per qualche giorno. Il ragazzo di 18 anni mi sembra un caso più urgente. Così fisso all'altro un appuntamento prima possibile, ma di spasi liberi sul registro non ne esistono sino alili marzo. Per aiutarlo, avremmo dovuto avere come servizio la possibilità di ascoltarlo subito, di impostare un progetto ed eventualmente di prescrivergli del metadone. Ma in quelle condizioni era impossibile, tanto più che occorreva „ I "intervento Al un medina e ti rispetto di procedure precise: . l'analisi dei metabolitl urinavi, la visita vera e propria e II colloquio psicosociale». Secondo Maja Strakova, l'altra psicologa dell'equipe, Tiziana Negri, 1 due medici, Angelo Giglio e Ivan Dal Conte, l'Infermiere Paolo Bracco e l'assistente sociale Grazia Minetti, «se avessimo trasgredito le norme per aiutarlo, saremmo stati Incriminabili. Invece slamo a posto di fronte alla legge, ma un giovane è morto'. Un'overdose, un trattamento di urgenza all'Astanteria Martini, in due giorni Matteo non ha retto più: l'ultimo cocktail di stupefacenti l'ha stroncato. E qui gli operatori rilevano che la struttura viaggia con 1 La A112 è andata tempi dell'istituzione e non dell'utenza, come se un centro per tossicodipendenti potesse essere organizzato come un ambulatorio mutualistico, senza tener conto della 'molteplicità dei bisogni' che deve affrontare. Già 11 rapporto quantitativo tra operatori e utenti sull'intero territorio della città è assurdo: 1 a 100. Come si possono seguire tante persone? Poco e male, a meno che non si scelga di sbattere la porta in faccia ai più. Del personale che è stato assunto dal 1978 in poi sono restati solo 1 più motivati: 35 persone, lo stesso organico di cinque anni fa, allorché gli utenti erano tre volte di meno. Cosi, spesso e volentieri, il servizio sconfina nel volontariato. Ma anche qui la burocrazia fissa limiti invalicabili. Il trasferimento di dipendenti e strutture dal Comune all'Usi ha assai contrl- Assemblea contro l'indifferenza Promossa dal Comitato cittadino contro la droga e l'indifferenza, si svolge alle ore 15,30 al Salone Iacp di corso Dante 14 un'assemblea su un tema di grande e pressante attualità: 'La città e le forze politiche sociali di fronte alle proposte del Comitato' per vincere il grave fenomeno. Il progetto prepa butto a complicare il lavoro con 11 linguaggio delle circolari, del centomila «pass» da ottenere per muoversi, delle gerarchie che controllano tutto a scapito dei contenuti. Cosi di fronte alla richiesta di un servizio dagli orari flessibili, oltre che dagli organici integrati, le risposte sono invece di tutt'altro tipo. Eccone una esemplare: un ragazzo affidato dall'equipe di corso Vercelli ad una comunità abbastanza lontano da Torino per dissuaderlo a ritornare di corsa in Piemonte, dopo due anni e mezzo di buon lavoro, entra in crisi e da laggiù si sollecita l'intervento di un operatore del centro che lo aveva seguito. Ma l'autorizzazione alla trasferta del dipendente ha procedure complesse. Occorrono 30 giorni, uno più uno meno. 'Un ragazzo può programmare la sua crisi?: Proprio questo è il punto: i bisogni dei tossicodipendenti non sono prevedibili. Servirebbe almeno un centro di accoglienza. In teoria esiste: per una villetta in via Balbo 1 e dieci operatori l'Usi ha già speso quasi 200 milioni dal giugno '84 . Da allora tutto è fermo solo perché i locali in affittto non sono rlstrutturabili a spese dell'Usi. La Cassa di Risparmio si è offerta, ma intanto il tempo passa e si continua a morire di droga. Alberto Gaino rato dall'assessorat

Persone citate: Angelo Giglio, Grazia Minetti, Ivan Dal Conte, Maja, Maja Strakova, Paolo Bracco, Tiziana Negri

Luoghi citati: Piemonte, Torino