Il prete oggi: lacrime e solitudine

Perché dai sacerdoti si levano voci disperate? Che cosa gli è venuto a mancare? Perché dai sacerdoti si levano voci disperate? Che cosa gli è venuto a mancare? Il prete oggi: lacrime e solitudine Senza famiglia e spesso senza fedeli, molti si sentono abbandonati anche dalla Chiesa Testimonianze di una erisi senza precedenti 'Citi scrìi* è un prete che vii>e solo da 15 anni, perché nella comunità non trova Mia persona disposta a prendersi cura di lui; soffre nella solitudine del cuore, sentendosi frustrato nelle sua paternità spirituale, e si chiede spesso se valga la pena di continuare-. E' U brano di una lettera a Vita pastorale, mensile delle Edizioni Paollne per sacerdoti e pastori. Un'altra lettera, stimolata dalla precedente, le fa seguito sulla stessa pagina: 'Queste parole sembrano scritte per me. Descrivere l'angoscia del mio cuore credo sia quasi impossibile. Da qualche anno poi vivo di lacrime (le lacrime sono il mio pane giorno e notte, dice il salmo). In preda al dolore e alle lacrime cerco un conforto; un Indirizzo per il mio avvenire che vedo per ora oscuro e tetro. Ho 77 anni compiuti. Sono però autosufficiente e in stato di salvie abbastanza buono. Fero e lo spirito che geme. Più che solo, sono isolato. Pensi che alla domenica ho alla Messa solo due vecchiette, analfabeta una e quasi l'altra, e due bambini; nei giorni feriali quasi sempre dico la Messa solo e piangendo. Credo siano più le lacrime che il l'ino nel calice. Sono incerto della mia vocazione che è sempre stata la tragedia dell'animo mio e quasi per tutta la mia vita. In questa tremenda solitudine si è maggiormente acuita. Sento un complesso d'inferiorità verso i miei confratelli... Sento che ogni giorno la situazione si aggrava sempre più. Mi prendono ore di abbattimento tali che desidero la morte e, me lo lasci dire e non si scandalizzi, mi balena anche l'idea del suicidio, idea che scaccio con orrore-. wCredo bastino due lettere come queste per dare l'Idea- di quali possa essere anche oggi, ili molti casi, c in una Chiesa pur evoluta e aggiornata in tante cose, la solitudine esistenziale e istituzionale del sacerdote, del prete, e anche del religioso che rive in comunità però anch'esse sempre più deserte. La grande crisi delle vocazioni esplosa con il Concilio, ma già maturata prima e a lungo per fattori e involuzioni diverse ha svuotato hi un decennio di oltre un terzo i quadri del clero (e anche quelli delle religiose). La crisi dura ancora, nonostante qualche ripresa graduale qua e là. Rinasce un po' dovunque l'esigenza della fede, mentre resta In crisi l'istituzione. 1 riti, 1 sacramenti, la religione. E a essere ormai sempre più in pochi non sono nemmeno I sacerdoti più giovani, ma 1 più vecchi, quelli che hanno dato, per convinzione o disciplina, tutta la propria vita al servizio di Dio e del fratelli. Inutile proporsi ancora gl'interrogativi sui motivi di questa crisi e di questa solitudine. Prima del Concilio non si capi che occorreva una cultura più aperta, una pedagogia più articolata, una norma più umana, una disciplina non minore ma meno repressiva; U mito del numero nel reclutare e far maturare le vocazioni era predominante. Dagli Anni 40 ai 60 — proprio A colloquio con mentre le vocazioni cominciavano a colare a picco — si costruirono In Italia, da Genova a Bologna, da Trieste a Reggio Emilia e un po' dovunque. 1 seminari più faraonici e costosi. Ora sono quasi tutti vuoti, affittati ad altre Istituzioni e gruppi scolastici, culturali, o sociali. Le eccezioni si contano su poche dita. Oggi dunque cosa manca al sacerdote che vede ancora scmideserte le chiese, diversi gli uomini, le classi e i rapporti" sociali da quando egli ha scelto la vita sacerdotale e religiosa?" Non è tanto la scomparsa delle «perpetue-, cioè delip domestiche dei parroci Inunortalate per primo dal Manzoni che turba e angoscia molti preti, quanto la scomparsa del proprio ruolo, della propria identità. Non è nemmeno crisi solo e sempre di difficile equilibrio sessuale o crisi affettiva: la percentuale di quelli che escono per crisi di cuore è inferiore alle crisi esistenziali, dottrinali, di fede. D'altronde, soprattutto gli Incontro a Pari anziani hanno l'angoscia per come saranno i loro ultimi anni. La realtà si dilania in ogni senso solllucUne. mancanza di significati profondi e di motivi vissuti: perché e per chi sono sacerdote, prete, frale, suora, vescovo? La realtà è più tragica di tutte le i]X)tesi letterarie e romanzesche quali affiorano dal romanzi più grandi dedicati da un Mauriac e da un Bernanos alla figura e al dramma del prete. Oggi slamo arrivati, scendendo molto in basso, a Uccelli di rovo. Finora i vescovi non hanno avuto tempo e modo, spesso nemmeno volontà sufficienti e mezzi adeguati per riunire in comunità i preti più lontani e isolati fra loro al fine di rendere più agevole 11 governo delle parrocchie, anch'esse sempre più lontane e deserte, e rendere possibile uno scambio di fraternità autentica e dì comunione di lavoro fra gli ultimi rimasti a.guardia del gregge. Anche la fine della .congrua' e le difficoltà create in un primo momento dal nuovo gi con il grande sc Concordato contribuiscono allo smarrimento di molti. I sacerdoti restano privi, in genere, sia di mezzi fUianziari decorosi che di previdenze adeguate soprattutto per 11 passare degli anni, sia di. scambi e di comunione fraterna, di compagnia e d'amicizia vissute insieme. -Siamo una si>ccte in via d'estinzione- . afferma un parroco di montagna dell'Oltrepò Pavese. Un altro parroco, toscano, lasciato solo fino a 78 anni, tocca forse il vero problema istituzionale e d'aggiornamento: -Il Concilio Vaticano I si occupò solo del Papa; il Vaticano II solo o soprattutto dei vescovi e del "popolo di Dio". Del prete e del sacerdote, del religioso, nessun Concilio finora s'è occupato sul serio-. E' difficile che tanti di questi preti soli e amareggiati, nell'ora della morte, possano giungere a dire, come l'immortale Curato di campagna di Bernanos: -Che importa? Tutto è grazia-. Nazareno Fabbretti rittore e il regista di «Dio ha bisogn o degli uomini» La figlia di Gu areschi e il famoso personaggio

Persone citate: Bernanos, Fero, Manzoni, Mauriac, Nazareno Fabbretti, Pari

Luoghi citati: Bologna, Genova, Italia, Reggio Emilia, Trieste