Oggi la difesa torna all'attacco per annullare le intercettazioni
Tangenti-story: si ricomincia nell'incertezza per le inchieste sui giudici Tangenti-story: si ricomincia nell'incertezza per le inchieste sui giudici Oggi Sci difesa tornei all'attacco per annullare le intercettazioni Di scena il capitano Muggeo, di Venaria - Ci sadel processo • I legali intanto pensano almeno a Il weekend a Palazzo di Giustizia non ha portato pace e nemmeno un briciolo di tranquillità. Quella dei magistrati travolti dal sussurri (registrati) per telefono e dalle grida (messe a verbale) del pentiti resta una brutta storia. Si porta dietro un vento di sospetto e di maldicenza, di dubbi e Insinuazioni. La prima vittima sembra essere proprio il processo delle tangenti che ha messo in fila, alla sbarra, politici e industriali del Piemonte e che adesso rischia di saltare sotto il peso delle cannonate sparate a Torino e a Roma. Fra 1 nomi .eccellenti- di alcune toghe di ermellino (i Procuratori di Ivrea e di Cuneo Luigi Moschella e Sebastiano Campisi, il sostituto Procuratore genarale Vincenzo Ferraro e 11 presidente della prima sezione di Corte d'Appello Ubaldo Fazio) sono finiti fra gli inquisiti i tre giudici del dibattimento che si sta celebrando contro • Zampini più diciotto-. L'intero collegio: Giancarlo Capirossi, Antonio Trlblsonna e Franca Carplnterl. Per Capirossi non ci sono Vittorio Chiusano problemi: è stato un errore madornale che verrà riparato con un provvedimento di archiviazione. Ma restano pur sempre gli altri due che, in un modo o nell'altro, anche se in misura certo diversa, sono ancora nell'occhio del ciclone. E allora fuoco alle polveri. Alla ripresa del processo è di scena il capitano del carabi¬ rà battaglia per una «visura» catastale precedente al primo atto istruttorio un'interruzione, in attesa che si chiariscano le accuse rivolte ai magistrati Graziano Masselli nieri di Venaria Pasquale Muggeo il quale deve raccontare come è nata l'inchiesta. Oli avvocati Vittorio Chiusano e Alberto Mittone, difensori dell'ex vlcesindaco Enzo Biffi Gentili e del'altro ex viceslndaco Libertino Sclcolone, pretendono una spiegazione precisa al millimetro sul momento in cui hanno preso avvio le indagini. Nelle carte istruttorie sta scritto che l'atto numero uno del processo è datato 28 gennaio 1983 ma i legali hanno più volte ipotizzato che, in realtà, alcune operazioni di controllo, verifica e acquisizione di elementi fossero di qualche giorno precedenti. E' un sospetto del quale si era già parlato all'inizio del dibattimento ma questa volta 1 legali potrebbero avere la prova: due «visure, della Camera di Commercio compiute 11 24 gennaio. E' certo che non sono state chieste da privati. Sarebbe sufficiente per provocare l'annullamento di alcuni atti Importanti come le Intercettazioni telefoniche. L'aspetto tecnico potrebbe essere soltanto una faccia della medaglia, ./n realtà — ammette Vittorio Chiusano — oltre la stima e il rapporto di conoscenza che uno può avere per i giudici, portare avanti il processo Zampini è pura utopia. Una sentenza per essere credibile deve essere pronunciata da giudici in grado di esprimersi con imparzialità e serenità. Non mi pare cìte ci sia questo presupposto dopo che i giudici in questioni sono finiti, seppur sfortunatamente, in questo terribile gorgo'. DI diverso avviso l'avvocato Graziano Masselli che tutela Adriano Zampini il super corruttore di un tempo saltato sull'altra barricata e diventato super accusatore degli ex amici. Lui ritiene di avere gli argomenti per dimostrare che le riserve per presunti illeciti al momento dell'avvio dell'inchiesta sono del tutto infondate. Ma poiché il problema è altro, Masselli mette le mani avanti: 'Non credano i colleghi della difesa di cavar dall'impaccio il tribunale riproponendo questioni già discusse e già risolte'. Sarebbe «una furberia avvocatesca pretendere di vedere accolta un'eccezione da un tribunale che si ritiene indebolito: si perderebbe solo l'occasione di conservare i t'afoii del prestigio della magistratura e della nostra professione'. ' L'ipotesi di Masselli è di prendere un po' di tempo. Adesso 11 processo è arrivato al momento della requisitoria del pubblico ministero e delle arringhe di difesa. Ci sono state ore di deposizioni e. decine di testimoni. Ognuno ha necessità di rivedersi tutto quanto e rifletterci sopra. Interruzione ideale perché nel frattempo 11 Consiglio Superiore della magistratura potrebbe fare chiarezza ed esprimersi con decisioni finalmente definitive. Piuttosto la domanda che tutti In qualche modo ripropongono con malizia mista a lnquitudine è: come mai il coperchio dello scandalo salta soltanto adesso? I magistrati sono sotto il tiro dello loro giustizia dall'ottobre 1983: le cose che si conoscono oggi si conoscevano già un anno fa. Se erano addebiti gravi perché non intervenire tempestivamente? Ma se, allora, si poteva chiudere un occhio perché potevano essere considerate piccole o piccolissime leggerezze come mal adesso diventano importanti? Alberto Milione
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