Altri sette arrestati per brogli elettorali

Altri sette arrestati per brogli elettorali Sono i componenti del seggio di Palombara Sabina Altri sette arrestati per brogli elettorali uro ji-. ' DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Altre seue-ponsone sono stale arrestate con l'accusa di brogli elettorali. A firmare i mandati di cattura e stato ancora una volta il giudice istruttore Claudio D'Angelo. Io stesso magistrato che alcune settimane la aveva spedito a Regina Coeli e Rebibbia 33 fra presidenti di seggio, rappresentanti di lista e scrutatori. Questa volta e toccato a Riccardo Mazzei. 26 anni. Paolo Belloni. 22. Maddalena Ippolili. 22. Francesco Mancini. 30. Patrizia Paluzzi. 21. Vittorio }• anelli. 27. ed Oriana Trugli. 23: un'intera sezione, la ottava, di Palombara Sabina, un pieColo Comune nei pressi di Roma. Sono accusati di aver manomesso, durante le elezioni politiche del giugno '83. numerose schede sulle quali sarebbero siali aggiunti voti di preferenza e di aver falsificato i relativi verbali. Le stesse accuse, in sostanza, già rivolle alle altre persone arrestate e che. ora. hanno lasciato tutte il carcere, chi in libertà provvisoria — specie quelli che hanno collaborato — chi «gli arresti domiciliari. Il reato contestato, a tutti, è quello previsto dagli articoli 100 e 104 della legge elettorale del 1957: -Chiunque forma falsamente, in lutto o in parte, liste di elettori o di candidati, schede o altri atti destinati alle operazioni elettorali o altera uno di tali atti veri, o sostituisce, sopprime o distrugge, in tutto o in parte, uno degli atti medesimi, è punito con la reclusione da uno a sei anni. Se il fatto è commesso da chi appartiene all'ufficio elettorale, la pena è della reclusione da due a otto anni . L'inchiesta, come e noto, ha preso il via dalle denunce di Paola Pampana. avvocato e candidala nelle liste liberali, e dal partito nazionale pensionati, che nelle politiche del 1983 non riusci a raggiungere il quorum per un seggio in Parlamento. Un'altra candidala, la democristiana Silvia Costa, anziché alla magistratura si rivolse direttamente alla giunta delle elezioni di Montecitorio. Sia i magistrati sia la giunta della Camera notarono subilo alcune irre¬ golarità. A conclusione della prima lasc di indagini. inlalli. il giudice istruttore Claudio D'Angelo, aderendo alle richieste del pili. Giacomo Paoloni (151 verbali scrutinati che dovevano essere inviati all'ufficio circoscrizionale elettorale erano misteriosamente e inspiegabilmente scomparsi) emetteva un ordine di sequestro presso la prefettura e il Comune di circa 250 verbali elettorali. Dall'esame dei documenti e dalla conferma dei brogli erano poi scattati i primi arresti. Alla Camera intanto si decideva di controllare tutte le schede della circoscrizione Roma-Lai ina-Frosinone-Viterbo e non di effettuare il controllo a campionatura com'era avvenuto nelle legislazioni precedenti. Il problema rimane sempre però quello indicato da Paola Pampana. della ricerca, cioè, di un secondo livello di responsabili, in poche parole dei mandanti. Ma lo stesso magistrato sembra escludere che dall'elenco dei beneficiati si possa risalire direttamente a chi ordinò i brogli.

Luoghi citati: Palombara Sabina, Roma