I 3 peccati di Wojtyla (secondo il Patriarca) di Frane Barbieri

13 peccati di Wojtyla (secondo il Patriarca) OSSERVATORIO 13 peccati di Wojtyla (secondo il Patriarca) Succede por la prima volta . ■. ' patriarcato della Chiesa cwicsictssa ru.vva attacchi il pontefice della Chiesa callo! ca romana tramile l'organo à; un partilo comunista. La primizia storica e contenuta nell'intervista del metropolila Filarete concessa allTniui. Nella sua vote di presidente della Commissione per i rapporti tra le Chiese del Sacro Sinodo di lune le Russie, il metropolita muove contro il Papa tre accuse fondamentali: 1) aver tradito l'insegnamento apostolico condannando la teologìa della liberazione e impedendo così all'uomo di «vedere riconosciuti i suoi diritti contro os,ni oppressione sociale ed economicai; 2) aver dato un giudizio infondato e ingiusto del sistema socialista falla cui edificazione partecipano milioni di cristiani»; 3) aver promosso una larga «critica delle posizioni marxiste» nel tentativo di «mettere in guardia i cattolici dallo scegliere una via di sviluppo socialista». I tre peccati di Giovanni Paolo II, contraddicendo le innovazioni del Concilio Vaticano II, secondo Filarete, hanno avuto come effetto anche l'interruzione del processo economico «provocato polemiche e non la fraterna discussione tra le Chiese*. Nell'insolita uscita dal silenzio del patriarcato russo, i motivi dell'l'w'iti sono presto detti: è un contributo straor-' di nario alla polemica prcclettoralc, il metropolita Filarete in aiuto del sindaco Vetcre contro il cardinale Poletti. Mollo più complessi i molivi che hanno mosso Zagorsk (sede del patriarca russo) e Cremlino. Avevamo scritto su queste pagine nel novembre scorso sulla «paura del wojtylismo» dalla quale sarebbe scaturita un'offensiva ideologica dei governi comunisti contro la dottrina del Papa polacco. Infatti, gii a metà di dicembre, la Pravda in un editoriale accusava il Vaticano di i uno spostamento a destra^, di abbandono delle ^posizioni neutralisic», di attacchi contro il socialismo in funzione di «camuffamento religioso dato alla politica imperialista». Quale interesse può indurre il Patriarcato oriodosso ad associarsi al Politbjuro nel confronto Ira leninismo e \vojtylismo? L'impegno di Giovanni Paolo 11 in un'azione religiosa a tulio campo, la spiritualizzazione del sociale e del politico il che, rovescialo, comporta anche la politicizzazione dello spirituale, mette a nudo la rinuncia al confronto con il potere, rinfacciata alla Chiesa ortodossa russa già da Solzenieyn. Pur dando a Cesare quel che è di Cesare. Wojtyla rivendica alla Chiesa il diritto morale, proveniente dalla sua vocazione oltremondana, a censurare e giudicare gli atli e i comportamenti dei poteri temporali. In Russia avviene il contrario: Zagorsk non ha mai avuto, o ha rinunciato ad usarla, la forza per erigersi almeno a partner di pari peso e prestigio del potere comunista. Filarete si sforza di disegnare addirittura un nuovo modello: «Sessantanni di esperienza di vita unica ite! suo genere, di testimonianza e cooperazione nella società socialista» costituiscono nel caso della Chiesa russa «una sfida per molli cristiani che partecipano ai movimenti sociali». L'allarme e la sfida per Zagorsk provengono in vece da un altro modello: dalla ipoionizzazione» delle Chiese e dall'inversione del loro rapporto con il parlilo materialista governante. Una sfida aggravata dalla secolare antinomia callolieo-ortodossa-polacco-russa. Ammette lo stesso Filarete: «Durante i pontificali di Giovanni XXIII e di Paolo 17 le relazioni tra le nostre due Chiese si svolgevano in un'atmosfera di comprensione e collaborazione». Quanto ai motivi del Cremlino c'è da chiedersi come mai fa straripare gli attacchi contro Wojtyla dal poli lieo al religioso proprio dopo la visita di Ciromyko al Vaticano. Anche per il Politbjuro c'è differenza tra i due papi <conciliari» c il Papa polacco. Gromyko era andato a sondare e a stimolare quanto di Miiontiniano», nel senso di coesistenza e di pacifismo, è rimasto nella diplomazia vaticana: la «posizione neutralista» come menzionava la Pravda. Allo slesso tempo il Cremlino non desiste dal tracciare il fronte laddove il wojtylismo ha fatto irruzione, sconvolgendo rapporti e tendenze, in zone che Mosca considerava conquistale o in via di conquista, sia come potenza imperiale sia come forza di dotlrina rivoluzionaria. La combinazione fra dialogo diplomatico e scontro ideologico, prescelta dal Cremlino come linea di condona verso il Vaticano, si spiega alla luce di una disgiunzione fra la diplomazia ('neutralista» montiniana e la dottrina integrale vvojlylana. Due fronti a tutto campo, articolati al punto da trovare il metropolita Filarete incorporato ncW'agitprop del Comitato centrale del pcus. ' Frane Barbieri

Persone citate: Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Giovanni Xxiii, Gromyko, Patriarca, Poletti, Wojtyla

Luoghi citati: Mosca, Russia