Sì al «dossier» sulla criminalità

Sì al «dossier» sulla criminalità La relazione Alinovi approvata dalla Commissione parlamentare antimafia Sì al «dossier» sulla criminalità ^arJamentajueROMA — Sull'analisi e sulle terapie più indicate e per combattere il fenomeno della criminalità organizzata i gruppi politici si sono dichiarati in maggioranza d'accordo; con l'eccezione di demoproletari e missini, infatti, la commissiope antimafia ha approvato, ièri, con poche ma significative modifiche, la relazione redatta dal presidente Abdon Alinovi, comunista. In quasi 150 pagine suddivise in tre parti e nove capitoli, deputati e senatori hanno radiografato origini e attività di mafia, camorra e 'ndrangheta, hanno individuato i canali preferenziali della loro espansione, hanno suggerito una serie di misure per prevenire e combattere il feno¬ .Lcqme meno che, specie negli ultimi tempi, con la diffusione capillare dello spaccio della droga, con legami già accertati con il potere politico, e con l'arroganza sempre più crescente che ha portato all'assassinio di persone rapresentatlve L.J1 prefetto Carlq^lb^r-j to Dalla Chiesa, ha dimostralo di,aver raggiunta• livelli, fino a ieri imprevedibili.' La relazione, nella prossima settimana, sarà consegnata ai due presidenti del Senato e della Camera, Cossiga e Jotti, con la speranza che al più presto venga portata all'attenzione delle as? semblee. In disaccordo, specie sui rapporti che nella relazione Alinovi vengono tratteggiati fra mafia e politica, missini e demoproletari, sia pure con motivazioni diverse, hanno annunciato di voler presentare propri documenti. L'ultima parola, come sempre, spetterà al Parlamento, il quale, sulla base dei suggerimenti contenuti sia nella relazione di maggiorali2$. sia^qj^S'lf di minoranza, dovrà prendere i provvedi[^ejqtt riteijufi necessari per impedire' alle cosche di prosperare nella loro illegale attività. La commissione, la cui prima seduta risale al 2 febbraio del 1983 (quando presidente era ancora il democristiano Lapenta, sostituito successivamente da Alinovi), era stata costituita subito dopo l'assassinio di Dalla Chiesa e l'approvazione della legge Rognoni-La Torre, proprio con 11 compito di vigilare sull'applicazione della legge e di suggerire modifiche o integrazioni. La relazione, pur ammettendo che esistono ancora «molte zone d'ombra», specie al Nord dove vi sono territori ad alta .doniiva di presenza mafiosa ancora esenti da qualsiasi 'tipo dY accertameli (to, ha preso però atto di quanto è stato fatto in questi due anni: 51.990 accertamenti patrimoniali compiuti dalla Guardia di Finanza, 22.665 controlli bancari, 1237 proposte di sequestro, 363 provvedimenti di sequestro e 510 miliardi di patrimoni confiscati. Tuttavia, la stessa commissione ha ammesso che questo degli accertamenti bancari è e rimane un punto essenziale nella lotta alla mafia: di qui la proposta, nella stesura della prima bozza Alinovi, di estendere la competenza delle indagini patrimoniali anche a carabinieri e polizia essendo le fiamme gialle ormai oberate da richieste provenienti dalle di verse procure della Repubbli ca. La proposta, però non stata accolta nel documento finale per l'opposizione di democristiani, socialisti, e socialdemocratici preoccupati per la sorte del segreto bancario, secondo loro già abbastanza compromesso. Su questo tema sarà dunque il Parlamento a doversi pronunciare in via definitiva. r. c.