Altri morti a Khartum nella rivolta del pane

Altri morti a Khartum nella rivolta del pane Per ilsecondo'^giorito scontri nella capitale Altri morti a Khartum nella rivolta del pane IL CAIRO — Dopo una notte di calma, nuovi Incidenti sono scoppiati ieri mattina a Khartum. Migliala di persone, poco prima di mezzogiorno, si sono radunate nel centro della citta, scandendo slogan ostili al presidente Nlmelri, attualmente in visita negli Usa. I manifestanti hanno attaccato negozi, automobili e stazioni di benzina. Per il secondo giorno consecutivo si è levata la protesta contro l'aumento dei prezzi dì generi di prima necessità, tra I quali il pane. Quando sono riesplosi i tumulti, Il traffico privato è praticamente cessato; numerosi negozi hanno abbassato le saracinesche, mentre dalla periferia affluivano camion carichi di poliziotti e soldati. Ma I dimostranti, che agivano in piccoli gruppi mobili, hanno evitato lo scontro diretto e verso le 14 la manifestazione poteva dirsi praticamente conclusa. Nella capitale è tornata la calma, ma la tensione è ancora viva. Il bilancio dei disordini è comunque molto pesante: si parla di tre morti (ma altre fonti indicano da sei a diciotto vittime), un centinaio di feriti, duecento veicoli distrutti, negozi e alberghi seriamente danneggiati da incendi e sassaiole, la sede dell'Unione Socialista (il partito unico sudanese) parzialmente distrutta dalle fiamme. Le autorità hanno dichiarato che trecento persone sono state arrestate (pare che siano già al lavoro i tribunali speciali), ma la cifra sembra Inferiore alla realta. Secondo fonti non ufficiali, sarebbero finite in carcere almeno cinquecento persone. L'agenzia Suna ha indicato i responsabili dei tumulti nei membri della setta del «Fratelli Musulmani», uniti a gruppi di «sabotatori, vagabondi e mendicanti». Analo¬ ga versione è stata data dall'Unione Socialista, secondo la quale 1 «Fratelli Musulmani» tramano «un complotto contro la sicurezza e la stabilità del Paese». Come è noto, circa due settimane fa 160 dirigenti della setta sono stati arrestati su ordine di Nlmelri. Qualche giorno addietro era stata chiusa l'università di Omdurman. Gli slogan che I manifestanti gridano contro il regime accusano anche gli Usa e Il Fondo Monetarlo: è stato infatti il FMI a fare pressioni sul governo sudanese perchè sopprimesse le sovvenzioni dei generi di prima necessità e l'aumento dei prezzi che ne è seguito ha provocato l'immediata reazione popolare. Alla protesta si sono uniti anche profughi etiopici e eritrei: nel Sudan vivono infatti oltre un milione di profughi del Paesi vicini, cacciati dalle loro terre dalla carestia e dalle persecuzioni politiche.

Luoghi citati: Il Cairo, Sudan, Usa