Referendum: pronta una legge di Gian Carlo Fossi

Referendum: pronta una legge Referendum: pronta una legge (Segue dalla 1* pagina) dendo tutte le deliberazioni necessarie quando sarà il momento». Il primo obiettivo, ha sottolineato il ministro del Lavoro, è quello di far avviare il negoziato tra le parti sociali, insistendo fin da oggi con maggiore forza nei confronti dei sindacati, ma soprattutto della Confindustria: «Nel discorso del vice presidente della Confindustria Patrucco a Brescia, più che uno spiraglio, c'è in realtà l'indicazione di una strada che si può percorrere (la disponibilità a discutere anche dei decimali nel confronto sul salario, ndr) e io credo che percorreremo». Ad un certo punto occorrerà un provvedimento, ma «noti è detto che debba essere un provvedimento del governo». De Michelis ha prose¬ guito: «Io non rinuncio a sperare che, di fronte ad un contesto serio, si possa avere un provvedimento del Parlamento. Per questo è necessario che ciascuno faccia prevalere l'interesse generale sui punti di vista, pur legittimi, ma particolari». In ogni caso, è certo (l'assicurazione formale è stata data da Craxi a De Mita, inolto preoccupato, durante un inconsueto incontro avvenuto a Palazzo Chigi in una pausa forzata della seduta del Consiglio di gabinetto) che non si farà un «pasticciaccio» pur di evitare il referendum. Del resto, ha rilevato De Michelis, era questo che ha voluto sostenere Tarantelli in uno schema di appello, da lui elaborato, contro il referendum comunista. Tra i motivi fondamentali, secondo l'economista ucciso, per il «no» alla consultazione popolare: 1) il successo eventuale dei «sì» darebbe un pretesto decisivo alla Confindustria per disdire la scala mobile e bloccare il rinnovo dei contratti di lavoro; 2) con il reintegro dei quattro punti di contingenza e la mancanza di controllo delle variabili macro-economiche, si determinerebbe una forte impennata del tasso di inflazione con conseguenze negative sul risparmio delle famiglie, sulie pensioni, sull'occupazione; 3) si rafforzerebbe il partito della svalutazione monetaria, la quale potrebbe risultare inevitabile in autunno. Aggiunge Craverl, presidente del centro studi UH, il quale ha collaborato alla stesura del documento, che la disdetta della scala mobile, il mancato rinnovo dei contratti e la svalutazione provocherebbero per la prima volta nel decennio una caduta del salario reale dei lavoratori. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Craxi, De Michelis, De Mita

Luoghi citati: Brescia