Da un anno le Br minacciavano di colpire esponenti sindacali di Giuseppe Zaccaria

Da un anno le Br minacciavano di colpire esponenti sindacali L'omicidio di Tarantelli al centro del vertice tra i ministri Da un anno le Br minacciavano di colpire esponenti sindacali De Mita da Craxi: «Il perìcolo è consistente, cornerai tempi di Moro» - Natta: «Non è una conseguenza del referendum» ROMA — .Colpo di coda» o segnale di ripresa, tentativo di sfruttare momenti di particolare1 tensione sociale o preludio a una nuova offensiva? Se è difficile nutrire dubbi su ciò che l'assassìnio di Ezio Tarantelli vorrebbe provocare, diverse appaiono invece anche nel governo le valutazioni sulla consistenza e la pericolosità del nuovo terrorismo. Gran parte della riunione tenuta ieri dal Consiglio di gabinetto è stata dedicata a questo tema, che ha finito col sovrapporsi a quello del referendum sulla scala mobile. Il governo è più che mai deciso a evitare la consultazione, ma se a giudizio di Craxi «Zo Slato è più preparato di prima nella lotta al terrorismo» e non si lascerà cogliere «a mani basse», a giudizio del segretario politico della de siamo di fronte •ad un pericolo consistente'. Ciriaco De Mita è giunto a Palazzo Chigi nella tarda mattinata, e per tre quarti d'ora ha affrontato questi temi con Bettino Craxi. -Gli episodi precedenti a quello di ieri — ha detto più tardi — potevano lasciar ritenere che fossimo in presema di cose marginali. Io mi auguro di sbagliare, ma quanto è accaduto ieri testimonia che probabilmente ci troviamo di fronte a un fenomeno non so se più o meno preoccupante di quello dell'epoca in cui fu ucciso Moro. Mi auguro che su questi fatti, su questi temi delicati, cresca una riflessione ragionata amiche un tentativo di inventarsi i responsabili, o di precostituire le soluzioni». Poco prima, dopo aver ascoltato il ministro dell'Interno, Craxi aveva fatto una lunga relazione. -Avevamo annunciato — ha detto fra l'altro — che il terrorismo, sconfitto, vinto, non era morto, abbiamo più volte descritto i suoi tentativi di riorganiszazioneri temi e le strategie sui quali riteneva di poter rialzare la testa. Abbiamo indicato il terreno sociale come il campo scelto per la nuova ondata. Siamo stati criticati, ma i fatti ci hanno dato ragione'. Già un anno fa, ha proseguito, la «risoluzione numero 19". ritrovata a Milano, aveva segnalato 'l'intensione Br di colpire certi ambienti sindacali'. In un documento successivo i terroristi aggiungevano: «Come Gino Giugni c'è altra gente di peso che non è ministro, né deputato, né scortato». Il nome di Ezio Tarantelli era apparso poi nelle «schede» ritrovate in un covo delle Br scoperto a Roma, al Quarto Miglio, e intestato a Giorgio Frau. 27 anni, poi arrestato in Francia. Ma in quell'appartamento, di nomi, ce n'erano più di 1400: impossibile sarebbe stato assegnare ad ognuno una scorta adeguata. «E' il presso che le società libere pagatw al crimine — lia concluso Craxi — ma non pagheremo certo al terrori- smo altri pressi oltre quello del sangue versato dai nostri uomini migliori». Ma questa improvvisa ripresa del terrorismo avrà effetto anche sulla legislazione per i «dissociati.? Anche su questo punto sembrano cogliersi posizioni diverse: se infatti per il ministro dell'Interno, Scalfaro -non bisogna muoversi come ubriachi ma con saggezza, equilibrio, fermezza, pacatezza, fermo restando che i delitti non si cancellano con un colpo di spugna», Arnaldo Forlani, vicepresidente del Consiglio, è invece del parere che la lotta contro il terrorismo «non si vinca né con le parole né con le buone intenzioni, né con l'illusione delle crisi di coscienza di chi si dedica al crimine». Rimane un obiettivo, essenziale: impedire che il progetto dei brigatisti raggiunga in qualche modo il suo scopo, evitare che lo scontro politico sul referendum si radicalìzzi, trasformandosi in guerra aperta. Il segretario del pei, Natta, ha attaccato ieri con durezza la «scandalosa campagna propagandistica scattata, quando, il sangue di Ezio Tarantelli1- era ■ ancora- sull'asfalto. E' sfato.detto, che l'assassinio sarebbe stato conseguenza dell'inasprimento del conflitto sociale causato dal referendum. Lo si dice per polemizzare con noi: ma in tal modo si giustificano i terroristi. Coloro i quali sostengono che la colpa è del referendum compiono un'operazione gravissima: essi incolpano l'uso della democrasia anziché incolpare l'uso della violenza». -Forse — replica sullVli'anti! Ugp Intuii — il pel non è davvero tornato indietro di alcuni lustri, la sua reaslone è riconducibile ad un momento di confusione interna'. Non solo 1 socialisti e i partiti di tradizione liberaldemocratica ma anche Giorgio Amendola, prosegue VAvantU, individuarono «un incentivo al terrorismo nella esasperazione artificiosa dei conflitti sociali: Eppure, 11 pei avanza l'ipotesi «che dietro i killer di Tarantelli vi siano forze reazionarie che usano il delitto politico per torbidi disegni eversivi. Qualcuno pensa ancora clte i brigatisti vengano dalla luna, e pensa perciò ripetibili le stesse sciocchezze di dieci anni fa, gli stessi interrogativi su "a chi giova", la stessa retorica contro i nuovi fascisti». Giuseppe Zaccaria Roma. Il sindaco Velere commemora Ezio Tarantelli nell'aula magna di Economia e Commercio

Luoghi citati: Francia, Milano, Roma