Guerre stellari: l'offerta Usa incontra il favore della Nato di Enrico Singer

Guerre stellari: l'offerta Usa incontra il favore della Nato La prima risposta dei ministri della Difesa al progetto di collaborazione presentato da Weinberger Guerre stellari: l'offerta Usa incontra il favore della Nato Il primo giudizio è positivo, ma saranno i governi a dare il consenso definitivo - Spadolini: Non bisogna procedere in ordine sparso - Ma già si fanno «distinguo» tra ricerca e realizzazione DAL NOSTRO INVIATO LUSSEMBURGO — I ministri della Difesa dei Paesi della Nato hanno dato ieri un primo giudizio positivo sull'offerta americana di collaborazione alla fase di ricerca del progetto dello «Scudo spaziale difensivo». Ma non è ancora un si: la risposta alla lettera di Weinberger spetterà al governi e dovrà essere concordata tra gli europei. Quella di una linea comune è un'esigenza sulla quale ha insistito il ministro italiano Giovanni Spadolini che con Weinberger ha avuto un colloquio privato prima della fine della 37* riunione del gruppo di pianificazione nucleare a Lussemburgo. -E' necessario — ha detto Spadolini — che l'Europa non proceda in ordine sparso in una materia che investe ìa sua stessa sopravvivenza-. La proposta di Washington sarà dunque esaminata nelle prossime settimane (gli Usa nella loro lettera hanno chie- sto una risposta entro 60 giorni) e dovrà essere anche chiarita perché il limite tra la ricerca e la realizzazione degli ordigni delle «guerre stellari- è molto difficile da definire. E se i Paesi Nato si sono detti d'accordo sulla prima, 1 dubbi e le incertezze sull'opportunità dell'eventuale seconda fase rimangono. Da Lussemburgo, comunque, è venuta una prova di unità in un momento molto delicato dopo la ripresa del negoziato con l'Urss sulle armi nucleari. Era il principale obiettivo degli Stati Uni¬ ti e Weinberger, nella conferenza stampa conclusiva assieme al segretario generale della Nato, Lord Carrington, si è dichiarato soddisfatto: • Se ci sono ancora delle questioni aperte, dei malintesi — ha detto — noi siamo pronti a discutere con tutti'. Già ieri pomeriggio il ministro della Difesa Usa ha raggiunto Parigi dove si fermerà.4 giorni. (Da parte sua Lord Carrington ha fatto sapere che il numero degli euromissili Nato in Europa è salito a 134: in novembre erano 93). La Francia, che non era rappresentata a Lussemburgo poiché dal 1964 non fa più parte del sistema integrato di difesa Nato, ha taciuto, per ora, sulla proposta americana. Il governo di Parigi è uno degli interlocutori più importanti, e difficili, di Washington. I francesi hanno un loro programma spaziale e un loro deterrente atomico autonomo. Potrebbero essere 1 più restii a salire su una nave la cui rotta non è ancora precisamente segnata e che dovrebbe imbarcare Giappone, Australia e Israele assieme con i Paesi della Nato. Anche i meccanismi della collaborazione sono tutti da definire. Weinberger ha detto che «non ci sono restrizioni nella partecipazione al programma di ricerca-, ma ha aggiunto che -il problema non si è ancora posto- e che, per il momento, è politico più che tecnico. Nella proposta americana le forme di partecipazione dovranno essere stabilite a livello bilaterale > nei campi in cui i singoli Paesi sono più preparati-. Questo non facilita la -risposta unitaria- che l'Italia, ma anche l'Inghilterra e la Germania Occidentale, auspicano. Per allargare il ventaglio del Paesi interessati Weinberger ha Insìstito sulla possibilità di studiare uno «Scudo spaziale» contro 1 missili a medio raggio, gli SS20 russi puntati contro l'Europa (e 11 Giappone), e ha lasciato capire che la collaborazione scientifica non è limitata al campo spaziale puro, che investe il settore dell'informatica. Ma il capitolo Europa-guerre stellari è soltanto all'inizio. La riunione del Gruppo di pianificazione nucleare è stata dominata dall'iniziativa americana, ma i ministri hanno anche affrontato altri temi che sono riassunti nel comunicato finale del lavori. Il generale Bernard Rogers, comandante delle forze Nato in Europa, ha annunciato che il plano di riduzione e di ammodernamento dell'arsenale atomico sarà completato entro i'88 con 11 ritiro di 1400 ordigni (missili a corta gittata e mine atomiche). Si è parlato anche di euromissili: la Nato ha confermato che l'installazlone continuerà- al ritmo concordato se non ci sarà un accordo a Ginevra. In questo caso «si potrà bloccare o modificare il dispiegamento di Pershing e Crulse e anche smantellare quelli già installati-, i Enrico Singer