La verità di Bernardo Valli
La verità La verità a La mia posizione a Takeo era contraddittoria, ambigua: ero protetto dalla guarnigione nazionalista (e dai bombardamenti americani), ma la mia simpatia era per i Khmer rossi, dei quali ammiravo il coraggio e l'austerità l racconti dei contadini sulle decimazioni compiute dai guerriglieri nelle campagne non erano del tutto nuovi per un corrispondente in Cambogia, ma essi erano espressi con un linguaggio confuso, incerto, fantasioso, e soprattutto erano identici a quelli diffusi dalla propaganda americana. Il -bagno di sangue., dei Khmer rossi era usato dall'ambasciata degli Stati Uniti per giustificare lu politica di Washington, per motivare i bombardamenti indiscriminati, che noi giornalisti, nella stragrande maggioranza, americani compresi, condannavamo. Questo rifiuto della verità, ingenuo, sincero, non machiavellico, ma non per questo perdonabile, è stato paragonato da William Showcross, un giornalista inglese, all'incredulità degli inglesi e degli americani che non pre¬ pggsero sul serio o non abbastanza sul serio le indiscrezioni, le rivelazioni raccolte a cavallo degli Anni Trenta e Quaranta sulle persecuzioni degli ebrei da parte della Germania nazista. La mia incredulità fu tale che uscito da Takeo, grazie a un elicottero su cui c'era un ufficiale americano delle -Forze speciali-, scrissi una corrispondenza in cui mettevo in luce l'audacia e la tenacia dei Khmer rossi. E i colleglli americani, a Phnom Penh, tentarono soprattutto di farmi confessare che a bordo dell'elicottero c'era un ynilitare Usa. La sola cosa che. ti interessava era quella presenza, illegale poiché il Congresso di Washington autorizzava soltanto bombardamenti acrei e proibiva qualsiasi altra forma d'intervento. Quando l'eccidio cambogiano fu conosciuto, troppo tardi, in tutto il suo orrore, senza più settenni mitici, ho pensato a Takeo e alle altre innumerevoli occasioni in citi la vera natura dei Khmer rossi non ci sarebbe dovuta sfuggire. Adesso sono passati dieci anni dal culmine di quella tragedia: l'evacuazione di Phnom Penh. imposta dai rossi vittoriosi. E i drammi e le ambiguità sopravvivono. Quegli stessi rossi, o parte di loro, poiclié molti collaborano con i vietnamiti, si battono contro l'esercito invasore di Hanoi, per la verità senza alcuna speranza di poterlo cacciare. I massacratori di ieri sono i patrioti di oggi? Bernardo Valli
Persone citate: William Showcross
Luoghi citati: Cambogia, Germania, Hanoi, Phnom Penh, Stati Uniti, Usa, Washington
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