Papà miliardario conquistato dalla breakdance

Papà miliardario conquistato dalla breakdance PRIME FILM: favola con Luclnda Dickey scatenata e i suoi amici Quinones e Chambers Papà miliardario conquistato dalla breakdance «Love duro e violento» di C. Racca: dal quartiere proibito d'un città nordica alle «tarantolate» del Salento BREAKIN' ELECTRIC BOGALOO di Sani Firstcnberg, con Luclnda Dickey, Adolfo Quinones, Michael Chambers. Commedia musicale, colori, Usa 1984. Cinema Capilo.. In quel filone per 1 giovani entusiasmante, che ha per capostipite Flashdance, si Inserisce bene questo film dei produttori Golan e Globus, realizzato dopo il successo, non solo americano, del loro antecedente Breakdance, diretto da Joel Silberg e proiettato in Italia agli inizi dello scorso settembre. Anche stavolta a signoreggiare è la «Breakdance». l'acrobatica e scatenata danza di strada, che riempie il film da cima a fondo con esibizioni individuali e collettive elettrizzanti, affidate, per 1 solisti, agli stessi interpreti del musical di Silberg : Luclnda Dickey, Adolfo Quinones, Michael Chambers. Luclnda Dickey, al centro della Tavoletta moderna che, tra un balletto el 'altro, manda avanti l'azione, è stavolta la figlia ballerina d'un miliardario che la vorrebbe meno frivola e sgambettante. Amici della ragazza sono Tumbo e Ozone (Adolfo Quinones e Michael Chambers). inguaiati come gestori d'un ritrovo per giovani, il «Miracles» che cinici speculatori vorrebbero smantellare per sostituirlo con un centro commerciale. Il che, ovviamente, non avverrà e sarà Lucinda a convincere, colla sua bravura, l'austero genitore a versare un contributo sostanzioso affinché l'arte della danza non sia sopraffatta della minacciosa -spregiudicatezza degl> affaristi. Come d'uso nel genere, la trametta è solo l'indispensabile pretesto per un film che procede svelto e gradevole su di un'appropriata colonna sonora stereofonica: ottimo supporto per la parte coreografica nella quale, con gli interpreti citati, eccelle una folla di addestratissimi comprimari, bianchi e di colore. LOVE DURO E VIOLENTO di C. Racca. Documentarlo a colori, Italia 1984. Cinema Cristallo. E' il solito contenitore in cui si è stipato un po' di tutto allo scopo, si pretende, di 'radiografare la complessa crisi della nostra società alle soglie del 2000-. Il reportage è assai più modesto di tale ambizioso proponimento, dal momento che si limita ad allineare filmati diversi cercando di farne spettacolo. Dal quartiere proibito d'una città nordica si passa alla via della droga che ha diramazioni ovunque; si va sul porno e sul già visto mostrando l'«addestramento» delle odalische 1984 destinate a quegli emiri 1 cui forzieri traboccano di petrodollari; si testimonia l'estensione del movimento gay negli Stati Uniti cinematografando una sfilata newyorkese folta di 100 mila partecipanti. Non mancano poi le «tarantolate» del Salento; c'è l'amore a gettone telefonicamente alimentato da confidenze eccitanti; e, prima di passare al regno animale facendo vedere maiali trattati con ormoni umani per accelerarne la crescita, si Impegna la parte centrale del documentario alimentando la curiosità morbosa dello spettatore illustrando, con ricchezza di particolari minuziosi e ingigantiti a dovere, la trasformazione, in sala operatoria, di una femmina in maschio. Scientificamente Interessante, la didattica testimonianza è più adatta alla categoria medica che al pubblico normale d'una normale sala di spettacolo. Il commento è abbastanza misurato nel tono, sebbene non esente dalle abituali sottolineature moralistiche. a. v.

Luoghi citati: Italia, Stati Uniti, Usa