Washington: l'ufficiale è morto dissanguato, privo di assistenza

Washington: l'ufficiale è morto dissanguato, privo di assistenza L'uccisione del maggiore Nicholson in Germania Est turba gli Usa Washington: l'ufficiale è morto dissanguato, privo di assistenza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Gli Stati Uniti hanno deciso di attendere l'esito dell'inchiesta sulla morte del maggiore Nicholson nella Germania Orientale prima di decidere se adottare ritorsioni contro l'Urss. Ma né la Casa Bianca né il Dipartimento di Stato né 11 Pentagono nascondono il loro sdegno per l'uccisione dell'ufficiale. «Non potreste stampare ciò che penso», ha detto 11 presidente Reagan ai giornalisti. «Si è trattato di un assassinio», ha affermato il direttore degli affari europei del Dipartimento di Stato, Burt. «E' un incidente paragonabile a quello del jumbo sudcoreano sul Mare del Giappone il primo settembre dell'83». ha dichiarato il ministro della Difesa Weinberger. Appare tutlavla improbabile che la superpotenza sospenda ì negoziati di Ginevra sul disarmo o abbandoni il tentativo di organizzare un vertice tra il Presidente e Gorbaciov. Le trattative ginevrine sono riprese regolarmente al ritorno dell'ambasciatore Kampelman da Washington, dove aveva peroralo la causa del supermissile MX. ieri al voto della Camera. Lo stesso Reagan ha inoltre osservato che «la tragica fine del maggiore Nicholson rende il vertice ancora più urgente». Reagan, che ha telefonalo alla vedova dell'ufficiale a Berlino Ovest, ha ribadito di essere pronto a incontrarsi col leader del Cremlino all'Orni in settembre. E il direttore del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca McFarlane non ha escluso che Nicholson sia slato vittima di «un errore, un equivoco sulla sua identità- compiuto dalla sentinella sovietica. Due sono 1 punti sui quali il Dipartimento di Stato insiste e che turbano anche il Congresso, dove alcuni parlamentari stanno discutendo una mozione di denuncia dell'Urss. Il primo è che la versione degli eventi fornita da Mosca è falsa. Il secondo è clic l'ufficiale è stato privato di assistenza medica per oltre un'ora ed è morto dissanguato. -Nicholson e il sergente die lo accompagnava, Jeff Sdiatz» ha detto Burt -erano a 200 metri dalle installazioni militari sovletidie, non al loro interno. Non violavano nessun regolamento: erano perfettamente autorizzati». In base alla leslimonianza del sergente, Burt ha cosi ricostruito 1 fatti. L'ufficiale è arrivato In auto presso le installazioni alle 15,30 locali. E' sceso con la macchina foto¬ grafica. La sentinella ha sparato prima contro il veicolo, costrìngendo Schatz a geltarsi sul fondo, poi due volte contro Nicholson, colpendolo una volta. -Jeff, mi ha preso», ha gridato il maggiore. Il sergente ha cercato di correre in suo aiuto, ma la sentinella e altri soldati sovietici lo hanno bloccato. Quando è giunta la guardia medica, alle 16,50, l'ufficiale era morto. La missione americana è stata avvertita alle 18,30. E' arrivata sul posto alle 21 e ha preso il sergente in consegna. Il maggiore Nicholson faceva parte di una speciale unità impegnata da 38 anni a raccogliere informazioni sull'Armata rossa in base agli accordi di Potsdam, che consentono al sovietici di fare altrettanto sul territorio della Repubblica Federale. Ha raccontato un ex componente di questa unità: «Dovevamo percorrere il territorio della Germania Est a 140 all'ora, dalle, undici di sera all'una del mattino, cercando di fare in modo che i sovietici non ci scorgessero». Ennio C'aietto