L'ultima leva del terrorismo nero

L'ultima leva del terrorismo nero Cominciano a confessare i due giovani feriti nella sparatoria di Alessandria L'ultima leva del terrorismo nero Scoperto a Torino un covo neonazista del gruppo «Vento del Nord», proprio dietro l'Università DAL NOSTRO INVIATO ALESSANDRIA — Formavano un commando pronto a compiere un attentato, tornavano alla base nascosta nelle colline dell'Alessandrino per depositare le armi, volevano compiere una rapina? Domande senza risposta, mentre rimane ancora insplegabile la reazione improvvisa dei quattro «neri» torinesi che di fronte ai poliziotti armati di mitra hanno reagito cercando di lanciare una bomba a mano e Impugnando le pistole. Molti si chiedono: 'Che interesse avevano da proteggere per affrontare uno scontro a fuoco con gli agenti?-. Il segreto se lo sono portato nella tomba Enrico Ferrerò, 19 anni, e Diego Macclò, di 23. Andrea Cosso, 23 anni, e Raffaella Furiozzi, 19 anni, sopravvissuti alla sparatoria (un mese di prognosi), si limitano a ripetere che tornavano da Roma e che l'uscita al casello di Alessandria Ovest è stata occasionale. 'Volevamo risparmiare soldi — hanno ripetuto al procuratore della Repubblica, dott. Buzlo —, intendevamo tornare a Torino percorrendo la statale. Non sapevamo dei posti di blocco-. Per gli aiqulrentt è difficile credere a queste spiegazioni. Quattro ore di interrogatorio, nel reparto detenuti dell'ospedale alessandrino, non hanno sciolto 1 dubbi. Raffaella Furiozzi, figlia di un noto agente di borsa torinese, ha continuato a piangere dicendo di non 'Sapere nulla delle armi; che era mandata a fare una gita con gli amici, (ma nella borsetta aveva due proiettili e un pugnale). Ha parlato del suo affetto per Diego Macclò, dicendosi disposta a collaborare. Dal canto suo Andrea Cosso ha confessato di avere sparato per primo perché temeva che gli agenti volessero perquisire la 127 e precisato che una delle pistole era stata rapinata ad un metronotte. Si può supporre che 11 gruppo progettasse un'azione al deposito dell'Aeronautica Militare di Castello d'Annone, a 25 chilometri da Alessandria, per rifornirsi di armi, oppure un sequestro di persona. Nel baule della 127 c'erano documenti falsi (contraffatti rozzamente) del carabinieri, una divisa da uffi¬ ciale dell'aviazione, tute mimetiche, un cappuccio, un rotolo di nastro adesivo e due paia di manette, oltre a un fucile a canne mozze, più le due pistole che hanno impugnato. Gli Inquirenti devono risolvere molti Interrogativi, compreso quello dell'effettiva permanenza del terroristi a Roma. C'è poi la loro appartenza ad un gruppo neonazista di recente formazione «fi vento del Nord- (scoperto a Torino proprio dietro l'università grazie alle loro ammissioni) che ha alle spalle l'Associazione nazionale arditi d'Italia ricostituita nel '74. L'agente Pastorino, ferito al polpaccio destro da un proiettile, sta migliorando rapidamente. E' stato sottoposto ad un breve intervento chirurgico, la prognosi è di 20 giorni. Ieri ha ricostruito brevemente la sparatoria, ha detto di aver fatto fuoco d'Istinto e di essere rimasto molto sorpreso nel vedere le pistole. Ha anche spiegato perché 1 terroristi si sono trovati sotto 11 fuoco incrociato delle loro armi: .Quando dal terminale della Questura abbiamo saputo che uno di loro aveva dei precedenti ho detto al collega di portarsi dietro la 127 e di essere pronto ad ogni evenienza: Ha aggiunto: .Ricordo ancora il bruciore alla gamba, i colleghi che bloccavano il Cosso che era a terra e diceva "sparatemi alla testa"-. Emanuele Monta (Altri servizi nelle pagine di Cronaca)

Persone citate: Andrea Cosso, Raffaella Furiozzi

Luoghi citati: Alessandria, Italia, Roma, Torino