Nipotino di Hitchcock a luci rosse di Stefano Reggiani

Nipotino di Hitchcock a luci rosse -■ " ' ' ■ ■ m ■ ■' 1 ~ 1 - --■ — PRIME FILM: il giallo erotico di Brian De Palma e «Brazil» di Terry Gilliam con Jonathan Pryce Nipotino di Hitchcock a luci rosse -■ " ' ' ■ ■ m ■ ■' 1 ~ 1 - --■ — mUn omaggio al gusto del frammento; il regista sacrifica la coerenza della trama per esaltarsi ai colpi di scena MICJDIO A LUCI ROS- ] OMICIDIO A LUCI ROSSE («Body Doublé») di Brian De Palma con Craig Wasson, Gregg Henry, Melante Griffi th, Deborah Shelton. Musiche di Pino Donaggio. Fotografia di Stephen H. Buroni. Produzione americana a colori. Giallo erotico. Cinema Nazionale di Torino. Cinema Mediolanum di Milano. De Palma è bravo, il guaio è die lo sa anche lui. Dopo il controverso Scarface è tornato al giallo che lui esplora nelle più diverse direzioni: mistero, paranormale, politico, onorifico. In Body Doublé si tratta di un intrigo giallo-erotico, per non perdere le nuove inclinazioni e il ritrovato gusto per il romanzo di sesso. Sono registrate impegnative dichiarazioni del regista: «E' il mio film più erotico, più sorprendente e più agghiacciante. S'avvicina nel tema ad altri mici film con testimoni invischiati nei fatti che hanno visto, vi sono molti colpi di scena». In effetti De Palma, seguendo non programmaticamente la contemporanea rottura dello stile in favore dei frammenti, ha mandato all'aria la credibilità e la coerenza complessiva della trama per esaltarsi ai colpi di scena, guardone anche lui, eccitabile e distratto come tutti i veri guardoni. Ha inventato un percorso a tappe, ogni sosta un colpo di scena, non impor¬ ta quanto attendibile, e in mezzo vecchi reperti gloriosi del cinema di Hitchcock. Metti, un pezzetto di Finestra sul cortile col testimone che vede un delitto nella casa di fronte e non può farci niente; metti, soprattutto, La donna che visse due volte col protagonista che soffre di vertigini: in alto si consuma un delitto illusorio, ma lui non può salire le scale. Nei film di Hitchcock era la faccia buona di James Stewart a soffrire, qui è l'innocuo e non amabile Craig Wasson a patire la claustrofobia. Figuratevi (primo colpo di scena) che Craig, aspirante attore, deve abbandonare la sua parte di vampiro in un film di serie B perché mentre sfoderava i (tentoni nella bara gli è presa paura del luogo chiuso. Deluso dalla professione e dall'abbandono della donna che ama, accetta di fare il guardiano in una splendida villa a fungo sulle colline di Los Angeles per innaffiare le piante di un collega die fa una tournée in provincia. Come si sta finalmente bene nel lusso eccessivo e indiscreto dei ricchi, c'è an¬ I c',<; un potente cannocchiale che un potente cannocchiale sul balcone e di 11 può vedere la bellissima vicina di casa che ogni sera si spoglia e fa un balletto autoerotico. Il nostro guardone alterna le spiate serali con i pedinamenti diurni, ma non fa in tempo a prevenire l'orribile esecuzione della vicina, in diretta, davanti alla lente di ingrandimento. Ma è stato solo un testimone casuale? E chi è realmente la donna uccisa? E non è possibile che nella capitale del cinema ciascuno abbia una controfigura, un corpo doppio? (Aggiungete i corollari a piacere: Hollywood resiste perché il inondo ha bisogno di fingere; il cinema ci insegna ad essere tutti assassini; dietro il peggior incubo c'è sempre il ridicolo). Fatto sta che i trucchi del mestiere e la conoscenza di Hitchcock aiutano Craig a trovare il capo dell'intricato filo, non tanto per sciogliere tutta la matassa, ma almeno per tornare fortificato al suo lavoro di serie B, alle signorine in pelle d'oca e petto nudo che si avvicendano sui set del porno, alle reginette delle luci rosse riconoscibili dal movimento cordiale delle anche. Tra l colpi di sangue (un omicidio col trapano elettrico) e di sesso, non si compromette la parte centrale dei pedinamenti, leggera parodia hitchcocklana. Stefano Reggiani ] Mfflg^/^PSSII 1.1M1JI 111 IMlì

Luoghi citati: Hollywood, Los Angeles, Milano, Torino